«Vogliamo trattare»
«Vogliamo trattare»«Vogliamotrattare» Riga più prudente: «Ci sarà un periodo di transizione» RIGA NOSTRO SERVIZIO Anche la Lettonia ha sfidalo il Cremlino. Il Parlamento di Riga e riuscito ad adottare ieri sera, dopo una giornata di battaglie parlamentari, una dichiarazione che ristabilisce l'indipendenza che la Repubblica baltica aveva vissuto tra il '20 e il '40. Centotrentotto deputati hanno votato a favore della risoluzione che aveva bisogno dei due terzi dei voti - 132 - per passare. Una sessantina di deputati hanno rifiutato di partecipare al voto per protesta contro quello che hanno definito un colpo di forza. La proclamazione d'indipendenza è, però, accompagnata da un «periodo di transizione» durante il quale dovranno essere avviati negoziati con Mosca. I deputati hanno votato anche una serie di mozioni. Oltre a un appello ai Paesi democratici del mondo, il Parlamento ha inviato messaggi ai presidenti dell'Estonia e della Lituania. «E' arrivata l'ora della solidarietà tra noi baltici», si legge in questi messaggi. La Lettonia ha sottolineato anche la necessità di «coordinare le politiche economiche e i rapporti con l'estero tra le tre Repubbliche al più presto possibile». Il voto si è concluso in un clima di tensione. Il presidente del movimento Interfront, che rifiuta la separazione della Lettonia dall'Urss, è uscito dall'aula dopo che il presidente del Parlamento, Anatoli Gorbunov, gii aveva rifiutato il microfono. «Avete parlato almeno una decina di volte oggi. Adesso basta», ha detto Gorbunov. Il presidente di Interfront, AJexeiev, era salito più volte alla tribuna, chiedendo prima la sospensione del voto, poi un referendum. «Dobbiamo riflettere sulle conseguenze del nostro gesto. Questa è incoscienza da parte vostra», aveva detto. A più riprese è sembrato che il voto dovesse essere rimandalo se non addirittura sospeso. I deputati dell'opposizione han¬ no avanzato questioni di procedura che si sono protratte per ore. Alla fine, i deputati hanno deciso di chiudere gli interventi, poi con un altro voto hanno deciso di pronunciarsi sulla dichiarazione di indipendenza globalmente e non articolo per articolo come voleva Interfront. E l'indipendenza ò stata dichiarata, accolta da un applauso dei deputati del Fronte Popolare e da un'ovazione delle tremila persone che si erano radunate davanti al Parlamento. Prendendosi per mano, i parlamentari lituani hanno cantato l'inno della Repubblica. All'uscita dal Parlamento, fiori, applausi e champagne hanno accolto i deputati, mentre i deputati di Interfront non si sono fatti vedere. Alexei Zotov, un sacerdote ortodosso deputato al Soviet Supremo, dichiara: «Per la Lettonia che ritorna nazione la battaglia comincia solo ora». Allude alla probabile reazione di Mosca che porrà molte condizioni alle trattative chieste da Riga. Zotov aggiunge: «Per noi sarà più dura che per gli altri baltici perché abbiamo una forte componente della popolazione non lettone. Temo che Mosca sarà tentata di utilizzare e di mobilitare le forze antindipendentiste all'interno della Repubblica. Ma dovremo tenere duro». Paola Repenko
Persone citate: Alexei Zotov, Anatoli Gorbunov, Gorbunov
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