Successo «Lumbard» in tv

Successo «Lumbard» in tv Andreolti in testa alla classifica audience, Craxi battuto dal calcio Successo «Lumbard» in tv Secondi nell'ascolto delle tribune Rai ROMA. Domani si vota. Più di 46 milioni di italiani sono chiamati a eleggere i Consigli di 15 Regioni su 20, di 87 Province su 95, di oltre 6 mila Comuni su 8 mila, oltre alle circoscrizioni di 185 Comuni. Insomma, un appuntamento politico di prima grandezza, che è destinato a ridisegnare quasi completamente la mappa del potere locale. La vicinanza ai cittadini delle istituzioni coinvolte nel voto, le scuole ancora aperte e, fatto non trascurabile, l'agguerrita discesa in campo di oltre 400 mila candidati temperano la tradizionale paura dei partiti, soprattutto dei più grandi, su eventuali picchi di astensionismo. Anche i dati di ascolto delle «Tribune elettorali» sembrano confermare una certa attenzione degli elettori. Alle conferenze-stampa dei segretari di partito, quelle che durano un'ora, hanno assistito in media 1 milione e 800 mila telespettatori. «Alcune centinaia di migliaia in più rispetto alle ultime edizioni», secondo i responsabili della trasmissione. Sono emersi anche alcuni dati curiosi, che, volendo, possono essere interpretati come un test, per quanto improprio, se non delle propensioni al voto, almeno della curiosità del pubblico. La classifica degli ascolti delle conferenze di un'ora, quelle che sono state trasmesse su Rail tra le 22 circa e le 23 circa, vede al comando Giulio Andreotti, seguito da 2 milioni e 472 mila spettatori. Fin qui niente di strano. Ma, al secondo posto, distanziata di poco, si è collocata la Lega Lombarda, il cui rappresentante, l'eurodeputato Francesco Speroni, ha raggiunto un pubblico di 2 milioni e 89 mila persone. I segretari dei maggiori partiti (de, pei e psi) si sono sistemati in una fascia di ascolto che ha interessato tra il milione e 900 e il milione e 800 mila ascoltatori. Ma anche qui c'è una sorpresa: il repubblicano Giorgio La Malfa, favorito - sembra - dalla povertà dei palinsesti del giovedì sera, ha superato tutti e tre, agguantando 1 milione e 945 mila abbonati. Dopo La Malfa, il segretario del pei Achille Occhetto, con 1 milione e 900 mila, seguito dal democristiano Arnaldo Forlani, con 1 milione e 869 mila e dal socialista Bettino Craxi, con 1 milione e 832 mila. Di quest'ultimo, i responsabili della trasmissione mettono in evidenza una certa sfortuna. Craxi, infatti, è andato in onda la sera della vigilia del 1° maggio, in pieno ponte, e, perdipiù, in concorrenza con «Il processo del lunedì». Gli è comunque andata molto meglio che ai Verdi Arcobaleno e ai liberali, gli unici due raggruppamenti che hanno toccato meno di 1 milione di spettatori: 737 mila i primi e 863 mila i secondi. D'altra parte, i dati riguardanti l'«audience» delle «Tribune» vanno chiaramente presi con le molle. Basti pensare che. nella serie «Due domande a...», trasmessa da Rail il pomeriggio verso le 14, i socialisti hanno sbaragliato tutti i partiti in lizza, con 2 milioni e 292 mila ascolti. Sono però stati battuti altra curiosità - dai radicali, che non hanno presentato liste in quanto tali. Infatti, Sergio Stanzanì è riuscito a toccare quota 3 milioni e 733 mila, favorito - a quanto sembra - dagli scioperi dei tecnici Rai, che, imponendo un Telegiornale «corto», lo hanno proiettato in onda con notevole anticipo. Ma anche la serie delle «Interviste di 10 minuti», andate in onda su Rai2. hanno prodotto delle sorprese. Il comunista Massimo D'Alema, in¬ fatti, ha stracciato tutti, arrivando a quota 2 milioni e 401 mila, mentre «maglia nera» si è classificato l'esponente de Vincenzo Scotti, con 1 milione e 611 mila ascolti. Resta il fatto che le elezioni di domenica e lunedì, che pure si sono caratterizzate per un mediocre dibattito politico, molti insulti e troppo sangue, sembrano aver suscitato un certo interesse negli elettori E questo è giusto, anche perché, come ha ricordato ieri Andreotti. in caso di «rilevanti variazioni» ci sarebbero conseguenze sul governo. Come sempre. Paolo PmmtU Giulio Suporstar. Il presidente del Consiglio ha avuto quasi 2 milioni e mezzo di ascoltatori per l'intervento di chiusura della campagna elettorale

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