Trieste, ucciso un clandestino di N. I.
Trieste, ucciso un clandestino Trieste, ucciso un clandestino Dalle guardie di frontiera della Jugoslavia TRIESTE. Rex Kazypan, un giovane filippino di ventiquattro anni, è stato ucciso lunedì scorso a colpi di mitra da una pattuglia dei soldati dell'esercito jugoslavo, addetti ai controlli ai confini, mentre cercava di raggiungere e superare il confine italiano nella zona di Lipizza, a pochi chilometri dal valico italo-jugoslavo di Fernetti, nei pressi di Trieste. Nella sparatoria è stato colpito anche un suo connazionale, Celanio Massa, di 36 anni. L'uomo è stato ferito alle gambe e le sue condizioni non sono gravi. La notizia dell'incidente è stata diramata soltanto ieri dalle autorità jugoslave che hanno anche ricostruito la dinamica del fatto. Un episodio che ricorda da vicino quello avvenuto la sera drl ventidue febbraio scorso, quando due cittadini turchi furono abbattuti dal fuoco delle guardie di frontiera a due passi dall'Italia, nella zona di Muggia. Uno morì e l'altro subì ferite non gravi. Lunedì sera - questa la versione delle autorità jugoslave - i due filippini coinvolti nella sparatoria erano assieme ad altri sei connazionali e, sembra, a cinque cittadini turchi che cercavano di entrare clandestinamente in Italia. Si trovavano tutti ad un'ottantina di metri dalla linea di demarcazione quando sono stati visti da una pattuglia di soldati che hanno possibilità d'intervento, anche con l'uso delle armi, entro una fascia di cento metri dal confine. I clandestini hanno tentato di fuggire subito dopo alcuni colpi di moschetto in aria, a scopo intimidatorio. Alcuni filippini si sono fermati mentre due di essi, appunto Kazypan e Massa, hanno tentato la fuga. A questo punto - dicono le autorità jugoslave - i soldati hanno sparato alcuni colpi ad altezza d'uomo, colpendo i due. Il Kazypan è morto durante il trasporto all'ospedale di Isola, mentre l'ai- j tro suo compagno è stato ricoverato e operato a un ginocchio. Le sue condizioni non sono giudicate gravi. Gli altri clandestini sono stati portati a Capodistria in stato di fermo e sono in attesa di essere giudicati dal magistrato competente. Nei mesi scorsi, al Parlamento Federale di Belgrado, era stata discussa una legge che prevedeva l'allargamento della fascia d'intervento dei particolari reparti dell'esercito entro mille metri dal confine, ma la proposta era stata respinta. Lo scorso mese altri due clandestini, una giovane thailandese e un egiziano erano stati feriti dai soldati in due distinti tentativi di passaggio clandestino del confine, sempre nella zona di Trieste. [n. i.]
Luoghi citati: Belgrado, Italia, Jugoslavia, Trieste
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