Macchinisti ora i Cobas rilanciano di Gian Carlo Fossi

Ammessi a trattare assieme ai sindacati: «Con Schimberni abbiamo un patto segreto» Ammessi a trattare assieme ai sindacati: «Con Schimberni abbiamo un patto segreto» Macchinisti, ora i Cobas rilanciano Chiedono un milione e300 mila al mese d'aumento ROMA. I Cobas dei macchinisti, promotori di ben 22 black-out dei treni in tre anni, parteciperanno questa mattina alle 10 ad un tavolo unico di trattativa con Schimberni, amministratore straordinario dell'Ente delle ferrovie, assieme alla federazione dei lavoratori dei trasporti di Cgil-Cisl-Uil e all'autonoma Fisafs. E illustreranno una piattaforma che, basandosi prevalentemente su una intesa «segreta» raggiunta il 22 dicembre con l'Ente, reclama fra l'altro un aumento medio mensile di 1 milione e 300 mila lire per i macchinisti, rispetto alle 800 mila lire offerte in media dall'azienda e alle 850 mila lire richieste dai sindacati Ieri sera, infatti, al termine di un'intera giornata di incontri frenetici, e stata superata la spaccatura verificatasi tra Fili Crìi e Uii-trasporti favorevoli o Pu-Cia) e Fisafs nettamente contrarie all'ammissione dei Cobas, st'iiZii dlcuna condizione <i un tavolo negoziale unico Ad un tratto, per salvare la situazione che appariva seriamente compromessa e che avrebbe potuto avere contrai colpi sul piano confederale, wy no sc<~si in campo i leader di Cgtl Q Osi Trentin e Mulini I risultati positivi si sono visti di li a poco anche sr ti «vertice) l'issato con Schimberni e dovu to slittare px*r ben due volte, prima dalle 10 di ien alle 15. e poi a ijurstd mattina 1 sindacati si sono trovali fi nalmente d'accordo sull'esigenza, più volte sostenuta da Fit-Cisl e Fisafs, di non fare un salto nel buio al momento dell'apertura del tavolo unico. Hanno così chiesto che i Cobas dei macchinisti uscissero allo scoperto, presentando immediatamente la loro piattaforma: ciò è avvenuto in una riunione svoltasi nel pomeriggio tra una loro rappresentanza, guidata da Gallori, e i dirigenti dell'azienda ferroviaria. Da oggi le richieste dei Cobas I saranno messe a confronto con j quelle dei sindacati e le offerte | di Schimberni, nella affannosa I ricerca di una soluzione che I non si presenta facile, né priva dì rischi per ciascuna delle par| ti in causa. Se l'amministratore straordi: nario. che ha rifiutato ulteriori ; ritocchi ai sindacati, farà concessioni ai Cobas al di là delle 800 mila lire ipotizzate come aumento medio mensile per il personale di macchina, si troverà di fronte ad una vera e propria levata di scudi I sindacali, con in testa la Fit-Cisl. si vedrebbero costretti a riconsiderare la loro piattaforma, spingendo in alto i migliora menu riguardanti tutte lo altre qualìfiche dei ferrovieri, dai capi stazione al personale viag giani»- dì manovra, degli uffici, dei depositi Al contrario, se punterà i piedi sulle offerte già avanzale avr.1 una dura reazione da parie dei Cobas. chipur molto soddisfalli del nco Ai macchinisti Schimberni ha offerto un au noscimenio ottenuto come agenti contrattuali con pan dignità rispetto ai sindacali hanno la necessita di strappare più soldi e minore produttività per corrispondere alle aspetta tive della massa dei «ribelli». La rincorsa salariale fra le vane qualifiche avrebbe conseguen /•• devastanti sul già disastroso bilancio ferroviario, ma certa melile non potranno essere sottovalutati i rischi di una nuova rottura con i Cobas e la ripresa mento di 800 mila lire degli scioperi a poche settima! ne. ormai, dai Mondiali di cal- ! ciò. L'accordo di ieri, d'altra parte, è stato molto sofferto e ri1 chiederà continue verifiche. «11 '. negoziato - osserva Arconti, segretario generale della Fit-Cisl è partito, come volevamo, su tavoli separati Ora che ì Cobas hanno fatto conoscere ufficialmente le loro posizioni, si può provare a sedere assieme. Sia chiaro, pero, che non è la Fit- Cisl ad essere sconfitta dalla «omologazione istituzionale» del coordinamento dei Cobas, ma è l'idea stessa del sindacalismo confederale a risultare mortificata dalla nascita di un altro sindacatino di mestiere che finirà per ghettizzare una categoria di lavoratori storicamente impegnata per far crescere il sindacalismo confederale dei ferrovieri». Ora, secondo il leader della Filt-Cgil, Mancini, la posizione dell'Ente diventa determinante per i punti in cui non ci sarà coincidenza fra le due piattaforme, quella sindacale e quella dei Cobas. «Comunque - aggiunge - la decisione presa rispetta l'opinione di tutti e ci fa vedere uno sbocco della vicen- i da». Per Aiazzi, segretario generale della Uil-trasporti, era i una strada obbligata: «E' stata una deliberazione saggia. Finalmente l'Ente non potrà più | giocare sull'ambiguità del dop- : pio tavolo di trattativa, mettendo il coordinamento dei Cobas contro i sindacati confederali». Aiazzi insiste: «Con la trasparenza ci guadagnerà anche l'accelerazione del rinnovo del contratto. Inoltre, se le regole del gioco verranno rispettate, avremo dato certamente un contributo a ricompatiare la categoria nell'interesse dei ferrovieri e a stemperare la conflittualità in ferrovia nell'interesse degli utenti». Gian Carlo Fossi

Persone citate: Aiazzi, Gallori, Mancini, Schimberni, Trentin

Luoghi citati: Roma