La Nato soddisfatta di Fabio Galvano

La Nato soddisfatta La Nato soddisfatta «Ora l'unità tedesca è più vicina» BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE La definitiva rinuncia di Bush a modernizzare le armi nucleari a breve raggio s'inquadra, in un'ottica europea, nel difficile cammino verso l'unificazione della due Germanie. Riuniti per discutere la questione tedesca, i ministri degli Esteri della Nato hanno appreso ieri dal segretario di Stato James Baker le decisioni del Presidente americano; ed è stato lo stesso Baker, che oggi a Bonn incontrerà il ministro degli Esteri sovietico Eduard Shevardnadze alla vigilia del primo incontro ministeriale del cosiddetto «due piii quattro» Ile due Germanie più le quattro grandi potenze dell'ultima guerral, ad ammettere che «forse quella mossa potrebbe indurre i sovietici ad ammorbidire la loro opposizione all'appartenenza di una Germania unificata alla Nato». Baker ha ben detto che quella «non è certo l'intenzione» della politica Usa, ma la coincidenza non è sfuggita ai partner dell'Alleanza; anche alla luce delle tensioni in seno all'Urss e del freno che i militari sovietici pongono al negoziato di Vienna ISRAELE mmmmmmmmm^mmm^^0mmmmmmmmmmmmmmm Il luogo è sacro ai musulmani: si temevano scontri con i palestinesi sulle armi convenzionali. Il principio dominante emerso a questa riunione straordinaria, in cui si è abbozzato lo studio di una futura architettura europea e del ruolo che la Nato potrà svolgervi per garantire pace e stabilità, è stato infatti che dalla vicenda tedesca «non devono uscire vincitori e vinti ma soltanto vincitori». E' stata come una parola d'ordine ripetuta da tutti: dal tedesco Genscher, che ha riferito di «reazioni positive di tutti gli alleati al processo di unificazione»; dal ministro De Michelis, che ha sottolineato «l'importante ruolo complementare ma non sostitutivo» che avrà la Csce. la Conferenza per lo sviluppo e la cooperazione in Europa, chiamata a dicembre a un summit (forse Parigi) in cui si dovrebbero sancire i nuovi equilibri europei; dal segretario della Nato Woerner, che ha annunciato per fine giugno o inizio luglio, a Londra, un vertice di «questa Nato che si prepara al futuro». Ed è lo slogan - «tutti vincitori» - che Baker ripeterà oggi a Shevardnadze. Per la Nato è essenziale salvare il principio di una Germania sulla sponda atlantica an¬ che dopo l'unificazione De Mi chelis ha affermato veri che «esiste una posizione comune della Nato» e che la decisione «riguarda la Germania». Woerner gli ha fatto eco affermando che l'Alleanza «non ha intenzione di alterare f equilibrio a danno dell'Urss» e che «occorre tenere conto dei legittimi interessi di sicurezza di Mosca» Baker a sua volta ha precisato e lo ha ripetuto nel pomeriggio, incontrando alla Cee i ministri dei Dodici - che «una Germania stabile e unita è un vantaggio per tutti». Ma egli sa bene che non basta la Nato a garantire la stabilità dei nuovi equilibri europei. Sa che occorre anche l'ampio ombrello della Csce e che que sto non si attuerà senza un accordo a Vienna sul convenzionale (il trattato Cfe, in effetti, dovrebbe essere firmato al summit dei 35). E sa anche che un tale accordo sarà più facile da raggiungere se si offre ai sovietici - come ha fatto Bush un'immediata apertura anche sulle armi nucleari a corto raggio, fino a poche settimane fa ritenute intoccabili. Fabio Galvano