«Noi Verdi e ingenui» di Andrea Di Robilant
Alla vigilia del voto del 6 maggio, gli ambientalisti fanno un bilancio di 5 anni di governo in Comuni, Province e Regioni Alla vigilia del voto del 6 maggio, gli ambientalisti fanno un bilancio di 5 anni di governo in Comuni, Province e Regioni «Noi, Verdi e ingenui «Abbiamo avuto difficoltà come amministratori, ci manca l'esperienza» «Ci hanno giudicati più per i bisticci che per quello che abbiamo fatto» ve sono entrati in giunta, gli assessori Verdi sono stati così criticati - anche all'interno stesso dell'Arcipelago - che hanno finito per danneggiare l'immagine complessiva dell'esperienza amministrativa ambientalista. A Milano Pier Vito Antoniazzi e Cinzia Barone, assessori rispettivamente alla Sanità e all'Ambiente, saranno ricordati più per i loro litigi interni che per le loro battaglie ecologiche. A Venezia, l'assessore Stefano Boato, pur con ottime credenziali ambientaliste, è criticato perché continua a far parte di una giunta che ha dato il via libera al concerto dei Pink Floyd. «Forse arrancano di più nelle grandi città perché li ci vuole molta esperienza di governo», dice Pecoraro, a parziale giustificazione dei suoi colleghi. «Sono stritolati da forze politiche e da interessi locali potentissimi». Ma un altro dirigente dell'Arcipelago, che ha chiesto di rimanere anonimo, ha commentato meno generosamente: «Fanno rumore ogni volta che c'è un'emergenza e si prendono per tanti piccoli Ruffolo, ma non hanno la statura del ministro». Alcuni assessori sono finiti quasi per caso nelle giunte di città importanti, non per le loro capacità amministrative ma perché le liste erano state preparate in ordine alfabetico. Li chiamano i «miracolati». E in questi anni sono stati spesso ostracizzati dai loro stessi colleghi all'interno dell'Arcipelago. Tra questi «miracolati» vi è anche la fotoreporter Letizia Battaglia, assessore all'Ambiente nella giunta anomala di Palermo. E' nota soprattutto per aver finanziato un concorso per strumenti ad arco che era stato proposto da un'associazione della quale fa parte sua figlia. Un peccato veniale, tanto più che l'assessore ha dimostrato di non aver fatto nulla di illecito. Eppure la Battaglia è stata fustigata per intere settimane dagli organi di stampa locale. «Hanno semplicemente cercato di colpire l'anello più debole di questa giunta», dice rienza in giunta. La prima è che la gente giudica i politici Verdi con criteri più rigidi di quelli che usa per gli altri politici. «Non ci perdonano nulla - dice perché le aspettative che abbiamo generato sono molto alte» La seconda è che molti Verdi sono sbarcati nelle giunte e nei Consigli comunali con un bagaglio di esperienze inadeguato. «Un buon ecologista - dice con candore - non è necessariamente un buon amministratore». E aggiunge: «Ci siamo illusi che bastasse la presenza di un ver- Pw Vito Anconoii! • Oruu Bacon:, x\■' * MiUrto de su quaranta consiglieri per cambiari' il modo di far politica nei Comuni Ma rum è cosi per il momento starno più bravi nel fare denunce che non proposte» Eppure Camillo Piazza, filo sofo e da due anni assessore al l'Ambiente di Cologno Monze se, ha portato il suo Comune al l'avanguardia nel campo della politica ambientale, pur essen do l'unico Verde in Consiglio comunale La raccolta dei rifiu ti è interamente differenziata, inclusa quella dei rifiuti orga nici. Sono stati introdotti corsi di formazione ambientale in tutte le scuole. C'è un blocco totale delle costruzioni, che ha riportato sul mercato i più di 1500 appartamenti sfitti di Cologno. E la lista continua «Ma non sarei riuscito a combinare nulla - riconosce Piazza - se non avessi avuto l'appoggio delle associazioni ambientaliste, che dall'esterno mi hanno fornito l'esperienza tecnica e il know how indispensabili». Andrea di Robilant
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