Bush: «I militari minacciano Gorbaciov»

«Non posso confermare il putsch, ma so che i generali stanno ostacolando i negoziati sul disarmo» «Non posso confermare il putsch, ma so che i generali stanno ostacolando i negoziati sul disarmo» Bush: «I militari minacciano Gorbaciov» Voci di un tentato golpe nel giorno dei grandi cortei radicali il Paese: la legge passa so WASHINGTON Le inquietanti dichiarazioni di Bush - in pratica non ha smentilo direttamente che Gorbaciov abbia corso o corra pericolo - seguono di pochi giorni quelle di Andreotti. secondo cui se il Presidente sovietico cadesse potrebbe subentrargli «un Pinochet russo: A Washington la voce che Goibaciov avesse problemi sul disarmo coi suoi generali circolava da qualche settimana: nell'ultimo incontro tra Shevardnadze e il segretario di Stato Baker, a metà aprile, non era infatti presente il negoziatore Karpov, un civile, sostituito da un militare. Ma la situazione delineata da Bush appare più grave: il dissenso tra i generali e il leader del Cremlino andrebbe oltre il disarmo. Assume ora un significato più preciso la tesi del capo del Pentagono, Cheney, che Gorbaciov prima o poi verrà deposto. E' stato un giornalista della televisione americana «Cnn» a chiedere a Bush se sia vero che «il 25 febbraio, nel giorno delle DAI NOSTRO CORRISPONDENTE Giallo su Gorbaciov. A Londra prima la rete tv «Un», poi la «Rbc». attribuendo la notizia a fonti Nato, hanno detto che il 25 febbraio Gorbaciov rischiò un golpe (voci in tal senso erano già circolate a Mosca nei giorni scorsi) Interpellato in una con ferenza stampa alla Casa Bianca, Bush ha risposto di non aver avuto sentore di un complotto contro il leader del Cremlino né in quella né in altre circostanze. Ma ha inaspettatamente svelato che i militari sovietici stanno ostacolando i negoziati sul disarmo tra gli Usa e l'Urss. E per la prima volta ha ammesso di essere «allarmalo dal rischio di un rigurgito militarista a Mosca». «Di tanto in tanto ha detto testualmente Bush mi preoccupo di un cambio del la guardia al Cremlino che faccia retrocedere la distensione». Il Presidente è tornato tre volte su questo punto. ltanto con i voti del ps e dei comunisti grandi manifestazioni radicali, Gorbaciov fu vicino al golpe». Secondo la Un inglese, ha aggiunto il giornalista, al tentato golpe avrebbero partecipato 6 mila soldati con numerose autoblindo. «I nostri servizi segreti non mi comunicarono nulla allora né successivamente hi risposto Bush con cautela -, Gorbaciov è sottoposto a straordinarie pressioni. Ma non ho prove che abbia rischiato o che rischi di cadere». Bush ha anche minimizzato con garbo la clamorosa protesta dei moscoviti alla parata del Primo Maggio: «Dovreste vedere certe parate a cui prendo parte io... Queste proteste sono un frutto della democrazia, Gorbaciov lo sta imparando a sue spese». L'atteggiamento di Bush è però cambiato quando lo stesso giornalista gli ha chiesto che cosa celino le inattese esitazioni di Gorbaciov sul disarmo. Il Presidente è parso denunciare il pericolo del bonapartismo a Mosca. «Analizzandole, si resta turbati - ha detto -. Che cosa succede? Che cosa vogliono i militari, che sono i più colpiti dai tagli degli armamenti? C'è motivo di allarme». Il Presidente ha smentito di aver ieri proposto la riduzione - o l'eliminazione - dei missili nucleari a corto raggio e dei proiettili atomici d'artiglieria in Europa per vincere le resistenze dei generali sovietici. Ma ha concluso: «Devo ammettere che a volte mi preoccupa davvero la prospettiva di un ritorno militarista nell'Urss.... Dovremo compiere grossi sforzi per giungere ad accordi in tempo per il vertice con Gorbaciov». Quasi a dissipare la sensazione che ritenga probabile un cambio della guardia al Cremlino, Bush ha ribadito il proprio appoggio a Gorbaciov. «E' un uomo che ha fatto delle buone cose - ha sostenuto - e che talvolta ha sorpreso anche me, e bisogna dargliene credito». Ennio Carette INTERVISTA A GEMMA CALABRESI «MARINO E' SINCERO» ■ Gemma Calabresi parla dopo la sentenza che ha condannato Sofri, Pietrostefani e Bompressi a 22 anni. «Io e i miei figli non siamo entrati in aula come colpevolisti, ma volevamo capire. Avremmo avuto comunque il massimo rispetto per la Corte qualsiasi fosse stato il verdetto». Del pentito Marino la vedova del commissario dice: «Durante le udienze mi sono convinta che Marino era sincero». Di Sofri: «Nel corso del processo siamo arrivati persino a dirci buongiorno». Omelia Rota A PAGINA 8 Estero 4-7 Interno 2,3 e 8 Cronache Italiane 9-11 Economia 13-16 Sport 17-21 SECONDO FASCICOLO Società e Cultura 1-3 Spettacoli 9-11

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