«Un piano dietro la catena di delitti»

«Un piano dietro la catena di delitti» «Un piano dietro la catena di delitti» MIIJVNO. «La catena di delitti che insanguina il Paese continua ad allungarsi ed io comincio a chiedermi se si tratti di una cosa puramente casuale ed ho l'impressione che siamo di fronte ad una sfida. Questo concatenarsi di delitti è frutto di una orchestrazione di poteri criminali. Una criminalità che incombe sul Paese, quella del traffico internazionale della droga. Occorre un giro di vite». Il segretario socialista Craxi. a Milano per chiudere la campagna elettorale, ha approfittato dell'occasione per intervenire ancora sul grave problema della criminalità organizzata (proprio ieri, nella Locride. è stato ucciso un altro candi¬ dato) e della lotta al traffico di droga. «C'è una minaccia molto grande legata al traffico degli stupefacenti - ha proseguito il leader psi - per i grandi profitti che da esso derivano e l'immenso potere economico di cui ne vengono a beneficiare le organizzazioni criminali. Un pericolo che minaccia effettivamente il Paese e che io ho denunciato più volte. Per questo motivo sono stato messo sul banco degli imputati dalla associazione dei cosiddetti amanti della modica quantità. Conto che la legge sulla droga venga approvata subito dopo le elezioni, se no farò in modo che il problema sia posto direttamente al giudizio del popolo italiano». SERWIA PAGINA 3 vinto del fatto suo. Nel respingere l'ipotesi che «se alcuno cose non sono state realizzate questo derivi dal fatto che c'è un presidente democristiano», non ha perso l'occasione per scoccare qualche frecciatine a suoi partner di maggioranza, repubblicani e. forse, socialisti «Che altri possano aspirare a diventare presidente del Consigi»; - ha detto • questo e un di¬ ritto civile e umano che non deve essere negato a nessuno, ma sarebbe meglio che ognuno, segretario di partito o no, quando abbia dei rilievi, li facesse direttamente o attraverso i suoi ministri». Poi l'ultima spruzzata di vetriolo: «Ho solidarizzato con i ministri di quei partiti i cui segretari parlano come se non avessero dei loro rappresentanti al governo: in un certo senso mi fanno un po' di tenerezza». «La necessita di un rimpasto può nascere da una valutazione innanzitutto del presidente del Consiglio», ha dichiarato ieri Craxi, che, su questo tema, si era tenuto finora molto abbottonato. E il presidente del Consiglio che ne pensa? Ribalta la questione, scaricando sui partiti: «Bisogna vedere - ha affer¬

Persone citate: Craxi

Luoghi citati: Milano