I rapitori in lacrime: «Perdono»

I rapitori in lacrime: «Perdono» Verona, prima udien2a del processo Tacchetta, già rinviato al 17 maggio I rapitori in lacrime: «Perdono» Al giudice: «Non vogliamo essere ripresi dalla Rai» In aula c'erano anche i genitori di Patrizia VERONA DAL NOSTRO INVIATO In direno per la Rat3, «Un i;mr no in pnriura» e quello dedicalo a Franco Maffioito, Valentino Bium e Bruno Cappelli, i rapito ri di Patrizia Tacchetta Proi.es so per direttissima a questi tre uomini che si sono portati viti la figlia del «re dei jeans» e adesso piangono. Sono separaU, gli im putati. nelle gabbie di fronte al tribunale: Maffiotlo e Biasi ila una parte. Cappelli dall'altra Perche i primi due hanno contessalo di aver partecipato anche ai sequestri di Pietro Gans, Giorgio Garberò e Federica taoardi, oltre a quello di Patrizia mentre il terso non s'e finora «scaricato del peso» di alf.ri rapimenti di bambini Ma fosse non durerà molto quesio distacco Durante il prossimo interrogatorio, provisto per do m»ni. di fronte al sostituto procuratore di Torino Francesco Saluzzo, Cappelli potrebbe lasciarsi andare alla confessione, ammettendo di aver preso parte ai sequestri di Giorgio Garberò e Federica Isoardi. Sarebbe propenso a consigliargli questa soluzione il suo difensore, avvocato Geo Dal Fiume. Per il dramma di Pietro Garis, no, Bruno Cappelli non c'entra: lui. in quel periodo, era militare. Invece di un giorno davanti ai giudici, sono circa 10 minuti: il tempo perché il presidente del collegio giudicante, Lery Campi, accolga la richiesta dei difensori per i cosiddetti «ter- i mini a difesa», in sostanza perché sia consentile a#li avvocai; dr prendere visione delle carte del processo Si riprenderà il 17 maggi! il presidente conferma che i! tribunale ha concesso ciueso- riprese, eccezionali, richiamandosi alla norma che previìtk- il diritto di cronaca Ma oun una riserva che gli imputati diano il loro consenso per farsi riprendere. Loro, uno dopo l'altro, rispondono di no, che non consentono. Fino a tanto nnn arrivano Le telecamere, dunque, puntate su tutto il resto, fuorché sulle gabbie degli imputati. Il settore del pubblico riservato a qualche milione di telespettatori. Seduti sulle panche di legno, i rapitori hanno sguardi sfuggenti Cappelli si prende il capo tra le mani e rompe in singhiozzi. E Valentino Biasi mormora tra le lacrime: «Sono mortificato». Ci sono le accuse del sostituto procuratore della Repub blica di Verona Angela Barbaglio: il sequestro di Patrizia, per il cui riscatto, precisa il magistrato, erano stati chiesti 7 miliardi e mezzo. E poi la deten zione di armi, di quella pistola «Smith & Wesson» calibro 38 trovata nella villa di Santa Margherita Un paio di minuti dopo, Bruno Cappelli leva lo sguardo e si rivolge ai cronisti: «Cercate, nello scrivere, di essere più umani di noi». Poi li richiama, vuol aggiungere qualcosa: «Dite ai miei familiari che mi perdonino». Nella gabbia accanto, Maffiotlo e Biasi, che lo hanno indicalo ai magistrati inquirenti quale complice in altri due sequestri, gesticolano e lo incalzano: «Guarda, Bruno, che ti conviene liberarti. Confessa tutto» Lui affonda il viso nelle mani. La procedura, il disbrigo delle ultime formalità dell'udienza Intanto Valentino Biasi pensa alla sua compagna, Carla Mosso, scarcerata nei giorni scorsi con Omelia Luzzi per mancanza di indizi Sospira Biasi: «Andrò a chiederle scusa, in bicicletta, a piedi o in ginocchio, quando mi sarò purgato». Forse andrà a chiedere scusa anche ai Tacchella. Dall'altra parte qualcuno domanda a Cappelli: «Perché ha sequestrato Patrizia?» e lui risponde: «Perché ero disperalo». In un angolo, ci sono Imerio e Luciana Tacchella, il padre e la madre di Patrizia. La famiglia ha deciso di costituirsi parte civile. «Mi sembra giusto - dice Imerio - come cittadino. Certo, non lo si fa a scopo di lucro. Il risarcimento dovrà andare in beneficenza: penso di devolverlo agli orfani degli agenti di polizia». E degli imputati, che dice? «Li ho guardati soltanto di sfuggita. E continuo a non capire quel che hanno fatto». Luciana Tacchella si stringe al marito. «Io non li ho neanche guardati. Non me la sentivo». Giuliano Marchesini Valentino Bui/ e franco Mafliono a Bruno Cappelli (nella foto ex cola) ■Conlessa anche gli altri sequestri»

Luoghi citati: Torino, Verona