La Federconsorzi diventerà holding di Flavia Amabile

Lo Federconsorzi diventerà holding Lo Federconsorzi diventerà holding MUfclA l-a f'tfdeU'cattoi/i - efv j toc* II ;iè rivolto a chiunque cooperative nazioni, società pubbliche e 8rivai* Non r> problema La eiìetaocnr che riunire i con «orci agrari ini«tu. ha deciso a due amo dalla centesima can ctelina di attivila, dir «• etra di cambiar* fc cerca partner» che l'accompagnino sulla nuova strada. La svolta eia obbligala «I consorzi continuano a andare mate», spiega Luigi Scotti, pre siderite della federazione E la Federconsorzi e stata costretta più volte nel corso dell'89 a tamponare le falle che si som» venute a creare A fine unno, infatti, si è trovata con 2125 miliardi di crediti nei confronti dei suoi federati. Quali sono ì mah dei consorzi? Sono troppi e mal gestiti Per cui. fanno ac qua da tutte le parti. E per la Federconsorzi il peso è diventalo eccessivo Cosi, ieri ha proposto all'assemblea degli azionisti un «piano di risanamento e rilancio de) gruppo». In {iratica, la Federazione assume e vesti del medico che sottopo ne a una cura drastica i melati consorzi. La cura prevede la riduzione dei federati che, dopo una serie di fusioni, dovrebbero arrivare a non più di 50 dagli attuali 73. Tutti dovranno avere almeno 100 miliardi di fatturato. Obiettivo: garantire l'economicità della gestione. Gli investimenti devono essere limitati a quelli necessari per il risanaménto. Nuovi investimenti potranno essere programmati solo se ci sarà un adeguato ritorno. Nasceranno centri di servizi che svolgeranno le attività amministrative e informatiche per più consorzi allo stesso tempo, in modo da ridurne i costi. Verranno riviste le strutture di vendita e delle politiche commerciali per aumentare la capacità competitiva dei consorzi. Tutti questi, però, precisa il direttore generale Silvio Pellizzoni, «sono solo consigli, perché non abbiamo il potere di fare di più». Insomma, spetta poi ai consorzi stabilire come, quando e in che misura aderire al piano £ loro i consorzi che coca di remo1 tu assemblea hanno «p provalo la cura Ma non man cario prrple%*H4 e malcontento «Non v«riemtnc< trovarci di fronte a un accanimento teru peuiiro». e il commento del coftjaorzio di Ancona. Comunque sia. ora che il pia no e stato approvato, è tutte pronto Si può partire Tempi previsti per la cura cinque anni in tutto Tre per il risana mento dei consorzi e altn due per il rilancio. Alla Federcon som il ruolo di holding capo gruppo Mentre le partecipazioni finanziarie faranno capo alla Federftn (una finanziaria il cui capitale è interamente nelle mani della Federconsorzi) Nel la Federfin, ha precisato il direttore generale, all'inizio ci sarà anche la Banca nazionale dell'agricoltura che, «con ogni probabilità» dovrebbe anche essere ricapitalizzata dalla Federconsorzi. In seguito, poi, sulla Bna decideranno gli eventuali nuovi soci. Le partecipazioni alimentari (Nuova Polen- S" i, Colombani, Massalombar), invece, andranno alla redi tal (un'altra controllata della Federconsorzi che dopo il «buio» degli ultimi esercizi sembra riprendersi: nell'89 le perdite sono passate a 64 miliardi dai 129 dell'ah). La Federconsorzi, però, non si presenta al meglio della sua forma alla vigilia di questi importanti cambiamenti. L'89 si chiude con un risicato pareggio contro i 3 miliardi di utile dell'88. Di conseguenza, non le sarà facile trovare alleati che la seguano nella sua avventura. Tanto più che sembra essere stata scaricata proprio dalla Coldiretti (che ha la maggioranza dei posti nel suo consiglio di amministrazione) per quel che riguarda il progetto di un polo tra con le cooperative. «Siamo un cugino strano - commenta Pellizzoni - prima ci chiamano, poi ci ripensano. Comunque, quando ci vorranno, siedercmo di nuovo con piacere al loro tavolo». Flavia Amabile

Persone citate: Colombani, Luigi Scotti, Pellizzoni, Polen, Silvio Pellizzoni

Luoghi citati: Ancona