MILANO Affari, politica e tanta tenerezza di Mirella Serri

ROMA ROMA Suspense d'autore e reportage VROMA OLANO via. In valigie, borse, sacchetti, in mano o sotto il braccio, prendono posto tra il rombo dei motori. Allacciate le cinture, spente le sigarette... inizia l'avventura con il libro in volo. Cosa si legge ad alta quota? Il manager, la signora frettolosa, lo studioso, i turisti in gruppo a cosa dedicano di più la propria attenzione: spy stories, racconti, biografie o manuali? Siamo in uno degli affollati punti di vendita di libri e giornali dell'aeroporto «Leonardo da Vinci» a Fiumicino e, sotto le luci al neon, lunghe code attendono alla cassa il proprio turno per pagare. «E' difficile definire i gusti dei nostri numerosi acquirenti, ma non è impossiile — dice Bruno Vitali, da ventotto anni gestore della libreria dei voli nazionali, amico e consigliere per la sua esperienza di tanti pendolari dell'aria —. Molti dei nostri clienti sono degli habitué del volo, e li conosco bene. Siamo come una libreria di quartiere e, a fianco dei libri più "tecnici" e specialistici, come la collana di economia de "Il Sole - 24 Ore", di manuali e libri per ragazzi, vendiamo molti romanzi. «E' la narrativa il boom degli ultimi anni. C'è richiesta di opere costruite con un forte intreccio, ricco di suspense, che incontra soprattutto le preferenze del pubblico maschile. In questi ultimi tempi sta avendo gran successo «Stella polare» di Martin Cruz Smith, una vicenda di spionaggio tra Unione Sovietica e Stati Uniti dell'autore di "Gorky Park". Però vanno via anche libri molto più raffinati per linguaggio e stile: "Una storia semplice" di Leonardo Sciascia e "Il generale nel suo labirinto" di Garcfa Màrquez». Il cliente dell'aeroporto ha molte facce: è possibile azzardare ipotesi? «Non so stabilire con precisione la prevalenza di un tipo di libro su un altro o le preferenze a seconda del sesso o dell'età» afferma un altro gestore, il trentenne Emilio Giannelli della libreria che si trova alle partenze internazionali. «Ma certo ci muoviamo su di un sostanzioso fatturato. Per comperare i titoli io mi regolo sulle graduatorie dei quotidiani». Le classifiche orientano dunque la scelta e le librerie di Fiumicino, e degli aeroporti in gene¬ rale, sono un temibile banco di prova per il futuro del libro neonato. Per sondare se nella pagina appena stampata batte un cuore di best-seller, quattro cinque giorni sono il tempo massimo. Se I entro questa scadenza ne sono ! andate via poche copie, il libro 1 imbocca la via del magazzino. I «E' un difficile esame da superare — ammette Giannelli — ma si hanno anche molte sorprese, e opere su cui nessuno era pronto a scommettere incontrano un inatteso favore. "Volevo i pantaloni" di Lara Cardella, è un esempio, e così con la raccolta di temi di bambini napoletani a cura di Marcello D'Orta «Io speriamo che me la cavo». Ma il lettore in questa girandola, nel rapido succedersi di titoli, come si orienta? Oltre agli autori «ever green», come Biagi, Bevilacqua, De Crescenzo, i cui volumi riempiono gli scaffali senza nessun timore «di resa» da parte dei librai, il passeggero in attesa del volo segue soprattutto il criterio dell'informazione e dell'aggiornamento. «In questo momento c'è gran richiesta del libro postumo di Konrad Lorenz "Io sono qui. Tu dove sei?" dedicato all'oca selvatica o del saggio di Stephen Hawking "Dal Big bang ai buchi neri"», dice Vitali. A cui si possono aggiungere le ricostruzioni storiche come quelle dell'intramontabile Montanelli, oppure le più recenti «Carlo V. Un sovrano per due mondi» di Guido Cerosa o «Gesù e le donne» di Marco Garzonio, «Il processo a Socrate» di Stone che si fanno largo tra il debordare dei romanzi di successo. La narrativa di Primo Levi e di Moravia va per la maggiore tra gli stranieri che si vogliono cimentare con i testi in lingua originale. E gli autori giovani hanno successo? «Certamente — risponde Giannelli —. Un nuovo scrittore è spesso richiesto, ma è anche facile che l'interesse si spenga rapidamente. Questo vale per i libri di Busi e Di Carlo che ha venduto molto con "Treno di panna" e con "Macno". Mentre l'ultimo "Due di Due" ha lasciato freddini i lettori. Analogo destino per "Davanti all'immagine" di Vittorio Sgarbi. Insomma — conclude il libraio — la domanda è precisa: o si vogliono piatti imprevedibili o molto nutrienti. E' questa la ricetta per il lettore in volo che ama di più i sapori forti». Mirella Serri

Luoghi citati: Roma, Stati Uniti, Unione Sovietica