Che sorpresa l'Italia alla radio!

«Radio anch'io» ha festeggiato le 2000 puntate ne parla il conduttore, Bisiach «Radio anch'io» ha festeggiato le 2000 puntate ne parla il conduttore, Bisiach Che sorpresa l'Italia alla radio! L'ascoltatore è molto più consapevole e maturo adulti e giovani? «La spiegazione è semplice: i giovani, i giovanissimi, studiano, sono a scuola o all'università, quelli che lavorano per solito non svolgono attività direttive bensì esecutive per cui sul posto di lavoro non possono ascoltare la radio. Ma per quel che riguarda gli studenti noi abbiamo una forte crescita del loro ascolto nel periodo delle vacanze. E lo vediamo anche dalle moltissime telefonate che ci giungono dai giovani appunto in questo particolare periodo». Qual è la filosofia del programma? «E' quella di fare un programma di servizio che informi gli ascoltatori attraverso dibattiti o interventi dei cosiddetti esperti, con un taglio semplice e ùnmediato, affrontando tenri di grande attualità e di interesse generale». Sono molte le telefonate che vi arrivano? «Ne avremmo molte di più se non si accavallassero bloccando le linee, ma durante l'ora e mezzo di trasmissione in media pos¬ siamo accogliere una novantina di telefonate al giorno, anche se non tutte le possiamo mandare in onda». Lei, stando dietro al microfono, che idea si è fatto dell'Italia di oggi? «La certezza di un'Italia prò fondamente cambiata, un'Italia più consapevole, più preparala, manna e desiderosa di parteci pare alio svolgersi dui falli». Intende dire che in questi dieci anni gli italiani sono profonda mente cambiati? «Guardi, le dico questo, nell'80 le telefonale che ci giungevano erano di gente semplice, di scarsa praparazione, per lo più casa linghe. Oggi ':hi telefona è gene Talmente una persona istruita, che ha le sue idee. Ne ho tratto la convinzione che l'Italia di oggi 6 più informata di quella di una volta e anche meno ingenua». Sembrava che la radio dovesse, essere annullata dalla tivù, invece c'è una forte ripresa, qual è la carta che la radio può giocare meglio della tv? «La radio è più rapida ed immediata, non ha bisogno di gran¬ Dopo quindici anni d tissimi amici disposti a collaborare». Dosa le piacerebbe fare per la televisione? «Qualche programma di storia perché mi appassiona molto c poi perché la storia è maestra di viia Mi piacerebbe portare sul video vecchi personaggi, far raccontare le loro vicende. Gli anziani ci possono arricchire con la loro esperienza». Fra gli argomenti affrontati da «Radio anch'io» quali sono slati quelli che hanno realizzato il pieno di ascolto? «Senz'altro quando abbiamo dibattuto di mafia, di droga, di Aids»; La telefonata che ha fatto più sensazione? «Quella della madre di un drogato, lei sospettava che il figlio facesse anche il piccolo spacciatore e temeva che potesse essere tratto in arresto e, proprio mentre parlava con noi, fece irruzione la polizia: udimmo voci concitate e la disperazione di quella madie». de preparazione. E' totale nel senso che può occuparsi di qual siasi argomento mentre i programmi televisivi sono per lo più di genere La radio ti permette di seguirla continuando a sbrigare le proprie faccende mentre la livu ti tiene inchiodato davanti al video. Si pensi poi agli anima lati che possono avere la radioli na accanto al letto, e poi agli automobilisti...», Ecco, a proposito degli automobilisti che in questi dieci anni si sono moltiplicati, in che per centuale sono rispetto agli altri? «Mi verrebbe da pensare che ormai sono quasi la meta ma è una ipotesi perché non abbiamo dati precisi... Si pensi per esempio ai camionisti che in genere sono divoratori di radio». Dopo tanti anni di «Radio anch'io» non si è ancora stancato? Lei che ha fatto anche televisione non vorrebbe tornare a fame? «Sì, mi piacerebbe tornare a lare televisione, ma del resto non mi sono stancato di «Radio anch'io», anche perché oggi rea lizzarla è assai meno faticoso, potendo sempre contare su tan¬ i repliche allo Schubert Theatre di New York Lamberto AntoneW