Lo rapiscono nella sua villa

Lo rapiscono nella sua villa L'Anonima sequestra un dentista di Locri già minacciato nel 1983 Lo rapiscono nella sua villa / carabinieri però liberano un testimone LOCRI. La delinquenza organizzata ha risposto con un nuovo rapimento alla marcia dei tremila in corteo, che sabato a Roma hanno gridato basta all'industria dei sequestri. All'appello dell'Italia civile le cosche calabresi hanno subito contrapposto un altro crimine. La vittima questa volta è un dentista di Locri, Domenico Paola, di 48 anni. Lo hanno rapito ieri. L'uomo che, insieme alla moglie Irma Spadaro, dentista pure lei, gestisce un centro per protesi a Locri e per questo è considerato un benestante, è stato catturato nella mattinata. Si era recato, come era solito fare ogni domenica, in una sua villa in contrada «Merici». Era uscito insieme ad un contadino, Antonio Mittica, di 69 anni. Non avrebbe comunque dovuto rientrare tardi. A casa lo attendeva per pranzo la cognata Maria Spadaro. La moglie invece si trovava a Bologna, dove si era recata giovedì scorso per accompagnare la figlia all'Università. La famiglia era tranquilla. L'eventualità di dover patire un sequestro sembrava remota, ma alle 13 Maria Spadaro ha comunque incominciato ad agitarsi. Non vedeva rientrare il cognato. Ha atteso ancora fino alle 14,30 e poi ha chiesto l'intervento dei carabinieri, che hanno avvialo subito delle battute insieme alla polizia. I militari dell'Arma si sono recati alla villa di Paola, nella zona di Merici, ed hanno sfondato la porta. Dentro la casa hanno trovato Antonio Mittica, legato ed imbavagliato. Il contadino, non appena libero, ha raccontato ai carabinieri di aver visto alle 11 di ieri una persona armata di fucile proprio nei pressi della villa. Subito non ci ha fatto caso. Ha pen¬ sato che l'uomo fosse un cacciatore. Quello però lo ha chiamato, dicendogli che il dottor Paola lo attendeva in casa per parlargli. Mittica ha creduto allo sconosciuto e lo ha seguito nella villa del dentista. Non appena dentro è però stato immobilizzato, legato ed imbavagliato. Ha appena avuto il tempo di vedere Paola mentre due persone lo costringevano a salire sul¬ la sua stessa auto, una Fiat «Panda», che si è poi allontanata in direzione delle vicine strade, verso l'interno dell'Aspromonte. I carabinieri hanno quindi subito istituito posti di blocco e avviato battute, anche con l'aiuto di un elicottero. II rapimento ha sorpreso tutta Locri, una città che da alcuni anni sperava di essere uscita dal mirino dell'Anonima sequestri. «Siamo frastornati — ha detto Maria Spadaro — perché i miei cognati sono solo dei professionisti e di miliardi non ce ne sono». La moglie e la figlia di Paola, immediatamente avvisate, sono state raggiunte dai giornalisti a Bologna, nel pensionato universitario delle Ancelle del Sacro Cuore di Gesù. Le due donne, molto agitate, non hanno comunque voluto commentare il sequestro del loro congiunto, né fare appelli ai rapitori: «Non vogliamo parlare con nessuno, siamo già abbastanza angosciate. Se avremo bisogno del sostegno della stampa saremo noi a chiamarvi. Adesso lasciateci tranquille». La figlia Nadia non ha neppure voluto precisare il momento della partenza per Locri, limitandosi a dire «appena possibile». I familiari del dentista sono stati ascoltati dal sostituto procuratore della Repubblica del tribunale di Locri, Marina Nuccio, che sta coordinando le indagini. Le notizie diffuse confermano la dinamica del sequestro, già fornita dai carabinieri. Si è saputo inoltre che non è ancora stata trovata l'automobile usata per il rapimento. Si è appreso anche che Domenico Paola, già nel 1983, era stato oggetto di tentativi di estorsione, accompagnati da minacce rivolte contro la figlia Nadia. Manifestanti a Roma, arrivati sabato da Milano con il «treno della solidarietà», per protestare contro i crimini dei sequesti

Persone citate: Antonio Mittica, Domenico Paola, Irma Spadaro, Maria Spadaro, Marina Nuccio, Mittica