Blocco «politico» per Vilnius

Blocco «politico» per Vilnius Mosca vuol spezzare il fronte baltico, in Lituania benzina a borsa nera Blocco «politico» per Vilnius Un accordo speciale fra Lettonia e Urss? MOSCA. Dopo la delusione a caldo, la Lituania sembra disposta ad accettare con una diplomatica soddisfazione il cauto atteggiamento della Comunità Europea, che ha scelto la via dell'equidistanza fra Mosca e Vilnius. Il primo ministro lituano, signora Kasimiera Prunskieno, a Copenaghen, dove si trova in visita, ha commentato favorevolmente la posizione assunta sabato a Dublino dai ministri degli Esteri della Cee, che hanno implicitamente invitato il Cremlino a revocare il blocco economico. La signora Prunskiene ha detto che «l'appoggio della Cee ha per i lituani una grande importanza, specialmente se la Comunità si dichiarerà pronta a seguire gli sviluppi della situazione», «Capisco - ha aggiunto che la Cee come istituzione non può riconoscere uno Stato o che soltanto i suoi membri possono farlo, singolarmente». Il pruno ministro ha preci salo di non aver discusso ne firmato, durante la sua visita in Danimarca, alcun contralto per l'acquisto di petrolio, Ma ag giunto di non aver «ottenuto aiuti concreti», ma di potei tor n.ne in patria con la ( onvinzio OC he possiamo attenderci aiuti se il blocco economico do /esse » ontinuare». E certo nella Repubblica balli! .1 la situazione è lutl'altro « in- allegra i prodotti petrolife ri stanno venendo a mancare e sono già (Oggetto di speculazioni», ha annunciato Radio Vilnius, citando un comunicato del Consiglio dei ministri. Lo stesso documento rivela che la compagnia sovietica incaricala dell'approvvigionamento alimentare al faese. ha vietato la fornitura alia Lituania di alcuni prodotti, tra cui nocciole e cacao. E le Ferrovie del Baltico intendono bloccare le merci che entravano in Lituania da Kaliningrad. Come ritorsione, la Lituania ha deciso di non inoltra ; re più verso l'Urss «parte delia 1 produzione della sua industria ! leggera»: in particolare vetro e ' polistirolo. Un alto dirigente del partito comunista sovietico ha smentito che il Cremlino intenda tagliare tutte le forniture alla Lituania, ma ha ammonito i dirigenti indipendentisti che la strada da loro imboccata può portare solo alla «catastrofe» per la Repubblica baltica. Andrei Girenko, segretario del Co¬ mitato centrale del Pcus, è venuto a Vilnius per prendere parte al congresso del pc lituano fedele a Mosca, dove diversi delegati hanno invitato il presidente Landsbergis e la signora Prunskiene a dimettersi. A congresso anche «Sajudis», il movimento indipendentista lituano, deciso a non arrestrare d'un passo. Il movimento si accinge ad approvare un nuovo programma, manteneldo le sue idee e l'attuale struttura, senza trasformarsi in vero partito politico. Certo Gorbaciov tende ad isolare la Lituania, non solo sul piano economico. Le Isvestia riferiscono che il presidente ha offerto alla Lettonia di formare una federazione con l'Unione Sovietica: in cambio, questa Repubblica non seguirà Lituania èd Estonia nella ricerca e proclamazione dell'indipendenza assoluta da Mosca. La notizia non è nuova, ma è la prima volta che viene diffusa attraverso un organo ufficiale in Unione Sovietica. Sembra, però, che l'offerta sia destinata a cadere nel vuoto. Proprio ieri a Riga, 9 mila dei 16 mila consiglieri comunali e regionali eletti nelle recenti elezioni, radunati nello stadio di Daugava, hanno approvato un appello che sollecita il Parlamento a dichiarare l'indipendenza nella prima seduta in programma per il 3 maggio. Il presidente lituano Vytautas Land&bergis (a destra) con Virgilius Cepajtis al congresso del movimento Sajudls

Persone citate: Gorbaciov, Kasimiera Prunskieno, Landsbergis, Prunskiene, Vytautas Land&bergis