Armistizio tra Usa e Tokyo

Bush non include il Sol Levante nella lista dei Paesi protezionisti Bush non include il Sol Levante nella lista dei Paesi protezionisti Armistizio tra Usa e Tokyo Niente sanzioni all'export giapponese WA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Tra gli Usa e il Giappone è esplosa la pace commerciale? L'interrogativo scaturisce dalla inattesa e contestata decisione del presidente Bush di non includere Tokyo nell'elenco delle nazioni protezioniste contro i cui prodotti imporrà dazi e contingentamenti. Dopo un braccio di ferro ultra ventennale, nonostante l'enorme deficit dei suoi scambi, 50 miliardi di dollari annui, gli Usa hanno interrotto la campagna per costringere i giapponesi a importare di più ed esportare di meno. «Niente 301» ha dichiarato la negoziatrice Carla Hills, riferendosi alla legge ammazza cattivi del Congresso sui commerci. Che cosa ci sia dietro l'armistizio - la notizia della pace è prematura - lo ha spiegato lo stesso Bush, lanciandosi in uno sperticato elogio del premier nipponico Kaifù. Kaifù, ha detto in sostanza il Presidente, è l'uomo nuovo del Giappone che ci ha fatto importanti concessioni sui computers, sulle telecomunicazioni e via di seguito. Per venirci incontro, ha aggiunto, Kaifù prepara una vera rivoluzione culturale: aumento dei consumi giapponesi, liberalizzione dei mercati e via di seguito. «Forse siamo all'inizio di una nuova era di collaborazione anziché di competizione - ha concluso Bush - che ci aprirebbe opportunità senza precedenti». Pur senza dirlo espressamente, Bush ha adombrato la possibilità di una futura zona di parziale libero scambio col Giappone, sull'esempio di quella formata col Canada Al Congresso però, la tolleranza e la speranza della Casa Bianca sono parse infondate. «Le concessioni di Kaifù - ha OGGETTO: Appalto dei lavori di ampliamento del complesso scolastico medio superiore per nuova sede Istituto professionale per il commercio .'Jervis» e adeguamento Istituto commerciale a per geometri «XXV Aprile». RETTIFICA BANDO DI GARA DEL 7.12.1989. Il termine di ricezione delle domande di partecipazione fissato per il 20.1 1990 (ore 12,00) è prorogato al 14.5.1990 (ore 12.00). Il termine entro cui verranno diramati gli inviti fissato per il 20.5.1990 è prorogato al 2.9.1990. L'importo di iscrizione nella categoria »2» dell'Albo Nazionale Costruttori di Lit. 6.000.000.000 è sostituito da Lit. 3.000.000.000. Per I raggruppamenti di imprese il requisito inerente alla esecuzione di lavoro analogo di importo maggiore a quello della gara, dovrà essere posseduto da almeno una impresa. Le imprese che abbiano presentato, entro il termine del 20.1.1990. la domanda di partecipazione sono tenute, entro il nuovo termine del 14.5.1990, a confermare con comunicazione scritta, telegrafica o telefonica la richiesta medesima, integrando, nel caso, la documentazione presentata. Cuorgné, li 23.4.1990. SHINGTON protestato il senatore democratico Bentsen - sono soltanto un primo passo che potrebbe restare senza seguito. Non è ancora il momento di allentare le pressioni sul Giappone». Bentsen, che presiede la Commissione alle Finanze, competente sui commerci, ha minacciato di prendere egualmente misure contro Tokyo «se Kaifù non passerà dalle parole ai fatti». Carla Hills si è difesa: «Tokyo sa che la 301 è una spada di Damocle sulla sua testa e agirà di conseguenza». La distensione commerciale col Giappone potrebbe rivelarsi così, un po' anche a causa del Congresso, assai più effimera e difficile di quella politica con l'Urss. Bush ha compiuto il suo gesto distentivo verso Tokyo con la Cee in mente. Fonti vicine alla Casa Bianca hanno confermato che egli teme una progressiva emarginazione economica degli Usa dall'Europa sulla scia dei recenti eventi politici. Bush vede la Cee come il catalizzatore dell'Erta, la zona di libero scambio europeo, degli ex Paesi comunisti, persino dell'Urss. Non esclude che lo spazio americano si riduca, e dibatte quindi se non gli convenga un'alleanza commerciale col Giappone. «Un'alleanza non è una resa - ha ribattuto Bentsen quando lo ha appreso - prima il Giappone levi i suoi contingentamenti e dazi aiutandoci a ridurre il deficit degli scambi». Avendo porto il ramo d'ulivo a Tokyo, gli Usa dovevano porgerlo anche alla Cee e alle nazioni emergenti, e così hanno fatto. L'unico Paese penalizzato è stato - sorpresa - l'India, perché ostacola gli investimenti di capitali e l'importazione di prodotti americani. Ennio Carette PASSA ALLA TALC