La Germania unita in tre atti di Fabio Galvano

Accordo al vertice di Dublino, resta irrisolto il problema dei costi per la Comunità Accordo al vertice di Dublino, resta irrisolto il problema dei costi per la Comunità La Germania unita in tre atti 7/programma Ceeper integrare la Ddr entro il '93 Il Muro In demolizione l'ultimo tratto SCIOPERI IN SUDCOREA DUBLINO DAL NOSTRO INVIATO Il cammino verso l'unificazione tedesca, varato ieri al vertice di Dublino sulla traccia di un rapporto formulato dalla Commissione Cee, prevede tre fasi; ma sui costi - per la Cee oltre che per la Germania - le ipotesi restano vaghe, i reali impegni insondabili. E soprattutto resta aperta la questione legata agli altri Paesi dell'Est, che non hanno alle spalle del loro rinnovamento la potenza di una Germania. Fase d'adattamento - E' la più immediata: si avvia con l'unione monetaria fra le due Germanie (il 2 luglio, nelle intenzioni di Kohl) e si conclude con la creazione di uno Stato unitario (entro la fine del 1991, secondo le ipotesi più diffuse). In questa fase, caratterizzata da pressanti riforme sociali ed economiche nei Laender dell'Est, questi rimarranno di fat^ to esclusi dalle politiche comunitarie, anche se ogni cambiamento dovrà svolgersi tenendo conto del diritto Cee. Dovrà re stare in piedi un attento sistema doganale, per evitare pericolosi impatti della trasformazione tedesco-orientale sull'economia e sulle finanze europee. In questo senso la Commissione Cee dovrà verificare che gli aiuti pubblici - indispensabili per assicurare la transizione dall'economia pianificata dell'Est a un'economia STATI UNITI BERLINO. Il primo ministro della Ddr Lothar de Maizière stamane incontrerà a Mosca Michail Gorbaciov. Nei suoi colloqui col capo del Cremlino, si sforzerà di dissipare il timore che la riunificazione tedesca è contraria agli interessi dell'Unione Sovietica. In una intervista alla Tass il premier tedesco orientale ha però ribadito che «l'ipotesi di una Germania neutrale non risponde allo spirito dei tempi» e che «ha senso soltanto in mezzo a due blocchi contrapposti»: «Quello di cui abbiamo bisogno è un sistema di sicurezza europeo comune. Fino a che non sarà realizzato, non ci potranno essere forze militari della Nato nel territorio della Ddr». Era il concetto sottolineato anche in una intervista al quotidiano «Bild Zeitung»: «Non siamo d'accordo con Bonn sul problema della Nato, che appare sempre più come la chiave dell'unificazione». L'isolamento dell'Urss nelle trattative del «Gruppo dei sei» non potrebbe che rendere più difficili le trattative, mentre Berlino Est spera che siano concluse al più presto, in modo che l'unificazione politica fra le due Germanie possa avvenire l'anno prossimo. DE MAIZIERE A MOSCA naio 1993, in coincidenza con la nascita dell'Europa senza frontiere, i Laender dell'Est saranno pienamente integrati nella Cee, anche attraverso una presenza attiva nelle istituzioni comunitarie e la partecipazione a organismi come la Banca di ricostruzione (Berd), la Banca degli investimenti (Bei), l'Euratom e la Ceca. Rimarranno tuttavia talune deroghe, per rendere più «morbido» il passaggio. E soprattutto si tratterà, in questa fase, di verificare la compatibilità degli impegni comunitari con gli accordi precedenti della Ddr (ne ha 140, per esempio, con l'Urss). I costi - Il Cancelliere Kohl ha ripetuto ieri, ai colleghi europei, che la Repubblica Federale sosterrà da sola i costi dell'unificazione tedesca. Ma gli effetti anche futuri sulla Cee non sono trascurabili, in positivo e in negativo. Uno studio presentato a febbraio dal commissario europeo Christophersen prevede, come effetto immediato dell'unificazione, una crescita economica supplementare dell'I per cento per la Germania e dello 0,5 per cento per gli altri Undici. Ma il rovescio della medaglia, a parte il pericolo di spinte inflattive dovute all'aumento della massa monetaria, indica costi annuali per la Cee che a operazione ultimata non saranno inferiori ai 3 mila miliardi di lire l'anno. Fabio Galvano wm BERLINO. Germania Est e Ovest hanno unito le loro forze per abbattere la parte più resistente del Muro di Berlino, il tratto che divideva la città davanti alla porta di Brandeburgo. Passanti e turisti si sono fermati a centinaia per guardare un gigantesco martello pneumatico sgretolare il cemento e il bulldozer che portava via le macerie. Le guardie di confine tedesco orientali si occupavano della rimozione, ma il martello pneumatico è stato fornito da una ditta dell'Ovest, come pure dell'Ovest erano alcuni esperti che sovrintendevano ai lavori. , Finora la parte del Muro, bassa e larga, che chiudeva 1' antica porta di Brandeburgo, era rimasta intatta: in alcuni punti misurava oltre tre metri e mezzo di spessore, e ora ci vorranno giorni e giorni per rimuovere qualcosa come 3 mila tonnellate di cemento. Per il mese prossimo è previsto che tutto il Muro che andava dalla porta fino al famoso punto di transito tra le due Germanie «Checkpoint Charlie» (circa 2 chilometri) sarà sostituito da una staccionata. | Ansai

Persone citate: Christophersen, De Maiziere, Kohl, Michail Gorbaciov