Nuova legge per gli eletti del 6 maggio

Nuova legge per gli eletti del 6 maggio Nuova legge per gli eletti del 6 maggio Colpo di spugna sulpassato, pene più severe anti-corruzione ROMA. Dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, la nuova legge sulla corruzione:, approvata quasi contemporaneamente all'amnistia, sta per entrare ili vigore. I reati di peculato per distrazione, malversazione e interesse privato in atti d'ufficio scompaiono dopo quasi 60 anni dal codice Rocco. Dal 12 maggio prossimo nessuno potrà essere più processato per queste accuse e saranno annullate le eventuali condanne già inflitte nei tribunali e nelle corti d'appello. Insomma, un colpo di spugna per moltissimi imputati, in gran parte pubblici amministratori, che, anche se fossero rimasti esclusi dall'imminente provvedimento di amnistia, potranno non solo evitare la galera, ma vedersi persino cancellate le pesanti pene dalla fedina penale ed essere eletti il 6 maggio. Il presidente della Repubblica Cossiga ha riflettuto e atteso la conclusione della vicenda della formazione delle liste A elettorali prima di emanare la riforma dei reati di corruzione, commessi contro la pubblica amministrazione, varata definitivamente dal Senato con un voto che ha spaccato le forze della maggioranza (la de - tranne Maria Fida Moro a titolo personale - e il pei hanno votato insieme a favore; astenuti socialisti e repubblicani, contrari missnii, radicali e verdi). Il 5 aprile l'assemblea di Palazzo Madama aveva, tra l'altro, respinto tutti gli emendamenti proposti dalla commissione Giustizia anche dal ministro Guardasigilli Vassalli. La nuova legge (è la n. 86) introduce tuttavia anche cinque nuove figure criminose, come «la malversazione a danno dello Stato», un reato che punisce con la reclusione da 6 mesi a 4 anni chi usa fondi dello Stato da appalti e destinati a opere pubbliche per finalità diverse o arricchimenti personali. Un'altra novità è la «corruzione in atti giudiziari», un rea¬ to punito da 3 a 8 anni di carcere o da 4 a 12 anni se ne derivasse l'ingiusta condanna di una persona. Rischierà, poi, da 2 a 5 anni di reclusione il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio che abusi del suo ufficio per procurare a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale. Alla stessa pena potrà essere condannato chi si avvale illegittimamente di notizie di ufficio, che debbano rimanere segrete. Lo scopo della legge è duplice: da un lato, ridefinire in modo più chiaro, ma con pene più severe, le ipotesi di reato, facilitando così il compito del giudice nel distinguere le vere ipotesi di corruzione dei pubblici amministratori da quelle formulate dai-loro avversari per metterli in difficoltà; dall'altro, snellire tutta l'ampia materia processuale che riguarda i pubblici amministratori, riciclando quelli ingiustamente sottoposti a procedimento, ma cancellando con effetto retroattivo anche accuse che sono state al centro di scandali. La novità più grossa, in questo senso, riguarda la soppressione dell'articolo 324 del codice penale che finora puniva con il carcere da 6 mesi a 5 anni i responsabili di interesse privato in atti d'ufficio. Azzerate anche le accuse di malversazione, che prevedeva da 3 a 8 anni di carcere, e di peculato per distrazione dei fondi (da 3 a 10 anni di reclusione). Questi reati, cancellati perché i loro contenuti erano troppo generici ed incerti, sono stati spesso fonte di ingiustizie sostanziali e di irrazionali disparità di trattamento per i pubblici amministratori. Tra i tanti personaggi che beneficeranno del «regalo» concesso dalle Camere figurano anche imputati «eccellenti», come l'ex segretario generale del Cnen Felice Ippolito, condannato nel '67 a 5 anni e mezzo per peculato per distrazione, e un noto medico romano, il pro¬ fessor Guido Moricca, che nell'87 fu condannato per interesse privato in atti d'ufficio per aver dirottato, previo compenso, presso il suo studio privato i pazienti in attesa di ricovero urgente in ospedale. L'elenco dei «graziati» è lungo. Comprende sindaci, assessori comunali, presidenti di Usi, ma anche insegnanti che svolsero a loro favore propa ganda elettorale a scuola prospettando la promozione agli alunni. Nella lista dei condannati per malversazione figurano amministratori e funzionari di banca che si sono appropriati del denaro versato dai clienti. Ed ancora: titolari di posti telefonici pubblici che hanno indebitamente incassato i soldi spesi dagli utenti peri gettoni; ferrovieri che hanno intascato denaro dei loro colleghi; appaltatori del servizio pubblico di tesoreria e, persino, curatori fallimentari. Pierluigi Franz

Persone citate: Cossiga, Felice Ippolito, Maria Fida Moro, Moricca, Pierluigi Franz

Luoghi citati: Roma