La serie cadetta non è Terzo Mondo di Gian Paolo Ormezzano

La serie cadetta non è Terzo Mondo COSI' PER SPORT La serie cadetta non è Terzo Mondo DOMANI quattro città italiane importanti, delle quali due capoluogo di regione, si giocano la serie A: nel senso che due loro squadre di calcio retrocederanno in B. La lotta è fra Cesena, Verona (fra l'altro impegnate nel confronto diretto), Firenze e Udine. Da notare che Verona e Fiorentina hanno vinto insieme tre scudetti, il Verona appena cinque anni fa. Le quattro città non sono in crisi economica o ambientale, sono vitali (Firenze sin troppo, dicono i marocchini), il calcio si sposa o dovrebbe sposarsi felicemente con realtà sociali attive, non essere solo contrappeso, antidoto, calmante, eccitante. Probabilmente verranno usati termini intensi per il triste destino di due, il felice destino delle altre due. Verrà recitato un copione accelerato, frenetico, ridolinesco, perché presto deve andare in scena la Nazionale, il Mondiale. Ci sarà appena il tempo per qualche rievocazione, di quando il club era in A e le albe erano radiose. Eppure, eppure la serie B non è mica male. Lo ha spiegato il Torino, che ha addirittura usato la «giungla dei cadetti» per un rinnovo, una purificazione, una catarsi, insomma una purga. Pensiamo che tra i molti meriti del Torino di Borsano ci sia anche, per non dire soprattutto, questo: di avere spiegato che anche la serie B ha risvolti positivi, può essere l'occasione per una chirurgia altrimenti intentabile, può essere la dieta giusta, il soggiorno utile. In B ci si cura da un certo stress, si impara una nuova geografia dell'Italia, si conoscono cittadine amene con campetti terribili, e comunque su quei campi si possono trovare quadrifogli, mentre in A può accadere di non trovare manco l'erba. A tutte e quattro l'augurio di salvarsi. Alle due che scenderanno in B l'esortazione a I sfruttare bene l'esperienza. I C'è chi, per digiunare senza possibilità di sgarrare, per stare nella B dell'esistenza, cioè facendo purificanti soggiorni in case di cura e austere vacanze in convento, paga milioni. Nella B del calcio tutto è gratis, l'appartamento B è di fronte a quello A, quasi eguale, cambia qualche mobile e la vasca da bagno non ha la superJacuzzi della stampa cubitale e del «Processo del lunedì». Un male? TERRIBILE domanda, che toglierà il sonno a qualcuno, forse a tanti: e se Gianni Agnelli avesse preso, su Zoff, la decisione che sapete per scremarsi l'entourage, verificare cioè chi non ha il coraggio di dirgli che si tratta di un errore, e alla fine notificargli che di uno così pavido non sa più che farsene? LA segnalazione ci viene da un amico agente di viaggi, Gian Paolo Bonomi, nel pieno di una sua motivata polemica con «90 Tour», l'ente parastatale che monopolizzerebbe il Mondiale prossimo venturo. Gli irlandesi - squadra e turisti si sono visti sparare addosso 70.000 lire a notte per alberghi «tre stelle» nel raggio di 50 chilometri da Palermo, e allora hanno deciso di stare a Malta, dove si parla inglese, dove per 25.000 lire a camera hanno pure un breakfast sontuoso, un mare caldo, niente mafia, ristoranti economici con pesce ottimo e abbondante, e dopo due giorni hanno già risparmiato i soidi per il volo charter nella capitale siciliana, a vedere la partita. E quanto al match di Cagliari, in ogni caso pagano meno il volo da Malta alla Sardegna che dalla Sicilia alla Sardegna. Ci saranno durantre il Mondiale grandi occasioni perdute dagli azzurri, e ci strapperemo i capelli: ma non è male preoccuparci un po' delle grandi occasioni perdute dagli italiani. Gian Paolo Ormezzano inr^Jj

Persone citate: Borsano, Gian Paolo Bonomi, Gianni Agnelli, Zoff