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«Abbiamo diritto a cimiteri islamici» di Enrico Benedetto
«Abbiamo diritto a cimiteri islamici» Protestano i musulmani di Marsiglia «Abbiamo diritto a cimiteri islamici» PARIGI DAL NOSTRO CORHISPONDCMTE «lasciateci vivere, almeno da morti Non possiamo venire sepolti a fianco degli Infedeli Dunque, la Francia apra cimiteri islamici» L'aprwllo viene dalla prima citta musulmana d'Europa, Marsiglia. Qui i fedoli del Profeta Maometto so no oltre cento mila, soprattutto algerini. Molli francesi, a partire dal leader del Fronte Nazionale Jean-Marie Le len, li vorrcb bero espulsi 0 comunque debitamente isolati, in vita, nei quartieri ghetto. Loro, invece, l'apartheid l'invocano post mortom Spiega Haji Hulili, il rettore della grande moschea su Rue Camille-Pellelan: «Qui troppi musulmani non hanno una sepoltura degna. Li mettono, praticamente, in fosse comuni tanto sono addossati gli uni agli altri, violando inoltre i Sacri Testi, che esigono cimiteri rigorosamente islamici. Alcuni fedeli affrontano du ri sacrifici per avere esequie coraniche in patria, ma la traslazione all'estero ha costi insostenibili per la maggior parte delle famiglie». Rincara la dose Salah Eddin Bariki, ex segretario generale della Federazione Musulmana nel Midi francese. «L'esigenza di esequie appropriate - spiega - viene mollo sentita anche da famiglie non propriamente religiose». I funerali, si sa, costituiscono anche un'immagine «per gli altri» e i maghrebini sono particolarmente sensibili al decoro rituale. Quella di siti funebri doc a Marsiglia per i musulmani oggi è dunque una «priorità assoluta. Stato e Comune se ne devono fare una ragione, devono prenderne atto. Finora non hanno risposto alle nostre petizioni: faremo loro cambiare idea» dicono alla moschea. In realtà contro Halili e le tante associazioni islamiche che con estrema determinazione portano avanti la «guerra funebre» si erge una legge quella francese - che da Napoleone in poi vuole abolire ogni discriminazione fra de. unti. Cimiteri sì, ma di Stato, replica Parigi: tuttalpiù alcune sezioni potranno venire assegnate (come spesso accade) ai morti dell'Islam. Nella banlieue di Marsiglia questi «campi comuni» sono tre, circonda¬ li da tombe cristiane 0 israeli te. quindi tabù. Comunque, anche volendo glissare sul dettato coranico, risultano prati camcnie saturi, e ogni mese il quadro si aggrava. Inutile proporre loculi o colombari per guadagnare un po' di spazio: scoppierebbe una mezza rivoluzione perché i maghrebini considerano 3uantomeno «pagane» esequie el genero. Nella «battaglia dei cimiteri» giocano infatti altri clementi, quasi «tecnici». Il credo islamico prevede che le spoglie vengano interrate senza bara, con un lenzuolo quale unica copertura. Anche in questo caso ia legge francese, invocando ragioni sanitarie, s'oppone al costume dei fedeli Nascono allora sovente dispute (o risse) tra il corteo funebre e gli sterratori. Oppure si va al patteggiamento, con situazioni del tipo «bara sì, ma aperta», con mance sottobanco, grandi sotterfugi, messinscene. La querelle si aggiunge a quella sul chador nelle scuole e al progetto d'una moscheacattedrale che fa discutere tutta la città. Marsiglia, in odor di razzismo dopo i successi lepeniani e alcuni scoop televisivi, non sa più come muoversi per respingere da un lato il marchio infamante senza tradire i sentimenti antiislamici di una buona fetta degli elettori. Così la città ha reagito con durezza, questa settimana, accogliendo una delegazione d'europarlamentari giunti a verificare «sul campo» le discriminazioni. Il programma includeva meeting, discussioni, persino un tour in pullman dei quartieri islamici. «E' inutile che cerchiate qui la Soweto francese o una capitale per il razzismo europeo» hanno reagito unanimi i marsigliesi, sinistra inclusa. Ma non per questo la popolazione islamica è più contenta, visto che i problemi restano moltisimi, cominciando magari proprio dalla promiscuità funeraria. Un'eccezione, a dire il vero, esiste. Sono i cimiteri di guerra per le truppe nord-africane, rigorosamente separati. A quanto pare, per una sepoltura lontana dagli Infedeli non basta morire; bisogna morire per la Francia. Enrico Benedetto
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