Milano-Torino, licenza di sognare

Milano-Torino, licenza di sognare Dopo i larghi successi di mercoledì si preparano gli spareggi nei playoff di basket Milano-Torino, licenza di sognare La sfida a Viola edEnimont «E scudetto sarà». Un unico coro, a tredicimila voci, mercoledì sera ha unito il Palatrussardi di Milano e il palasport di parco Kuffini a Torino. Philips ed Ipifim abbandonavano i parquet dopo aver conseguito strepitosi successi su Viola ed Enimont nel ritorno degli ottavi dei playoff di basket. Milanesi e torinesi hanno ribaltato la situazione ed affidato alla bella il responso su chi dovrà farsi da parte. E il loro pubblico testimoniava con quello slogan felicità e speranza che l'avventura continui. Anche se tutti, giocatori, allenatori, società e anche tifosi, sanno bene che l'urino non vincerà lo scudetto e Milano quasi sicuramente neppure. Ma basta respirarne il profumo. «Per noi è stato più difficile conquistare i playoff che vini*.' re un tricolore», confessa Franco Casalini, allenatore dei mila nési campioni d'Italia. «L'ampio successo sulla Viola non deve tradire: nei playoff le dimensioni del punteggio non contano, e nel caso specifico i nostri avversari probabilmente si erano rilassali dopo la prima vittoria in casa». Già. ma qualcuno ora comincia a «sospettare» che la Philips cominci a fare sul serio; «Io lo spero • continua il coach - unchc perché finalmente posso dire di aver ritrovato completamente la mia squadra E non solo al Palatrussàrdi <i Reggio la partita l'ab bramo regalata noi. non l'hanno vinta loro. E adesso, purtroppo, paghiamo una stagione dissennata: siamo costretti a giocarci la stagione in trasferta, visto che non siamo riusciti ad andare più in là del decimo posto nella regular season, e tutti hanno fatto meglio di noi. E' uh grosso handicap». Anche con questo Riva e con il riscoperto Graham? «Antonello è stato a tratti terrificante in attacco. Orlando stupendo al tiro e a rimbalzo. Ma tutta la squadra è cambiata, e ora ha voglia di giocare, prestanza fisica, carattere». Milano chiama... Torino risponde «Scudetto? Non scherziamo» dice Giuseppe Guerrieri, tecnico deU'ipifim. con il filo di voce che gli è rimasto in gola dopo mercoledì sera: «A mente fredda sono moderatamente soddisfatto, ma ero convinto di superare Livorno perché un certo tipo di lavoro alla fine paga. Anche se nei playoff non sempre la squadra migliore vince. Ora sarebbe bello giocare la bella in campo neutro. E invece sabato si torna a Livorno, in un palazzetto terribile contro avversari che conoscono il campo come le loro tasche e segnano anche tirando ad occhi chiusi. Sarà una gara diversa dalle prime due, anche se noi lì siamo stati in partita per trenta minuti su quaranta, loro a Torino sono andati ko dopo dieci». Difficile, ma non impossibile. «Torniamo a Livorno certi di poter vincere anche perché do- po ottanta minuti di confronto diretto li conosciamo meglio. Credo di avere gli uomini in forma al punto giusto per arginare i loro attacchi e perforare la loro difesa. Ricky Morandotti l'altra sera è stato semplicemente strepitoso, la continuità con cui ha giocato Pellacàni stupenda, eccezionale anche Scamati». E Dawkins, il gigante di Orlando che l'Ipifim sta pensando di tagliare? «All'inizio non ha brillato - ammette Guerrieri - e quando l'ho richiamato in panchina con tre falli (dopo sette minuti) non mi sono preoccupato molto. Nella parte finale ha fatto il suo dovere, ma complessivamente sono contento anche della sua prova. Infatti abbiamo dimostrato che Dawkins è utile all'Ipifim, ma non indispensabile. Darryl è stato uno dei giocatori che hanno determinato il nostro successo, ma niente di più». E lui? Baby Gorilla, che qualcosa ha capito, dice di trovarsi benissimo a Torino e di essere pronto «a firmare anche un contratto quinquennale». A meno che «non si presenti l'occasione di tornare in America, magari nell'Nba (dove ha giocato quattordici stagioni), guadagnando un po' di più». Pare che nei mesi scorsi abbia avuto qualche contatto con Orlando, ma l'impressione è che se l'Ipifim decidesse di confermarlo, Dawkins non si sposterebbe. Flavio Corazza Milano mostra i muscoli. Franco Casalini: «Ecco la vera Philips»

Persone citate: Baby Gorilla, Dawkins, Flavio Corazza, Franco Casalini, Giuseppe Guerrieri, Guerrieri, Ricky Morandotti