Dopo lo strage dei neri scarcerati due boss della guerra di droga

Dopo lo strage dei neri scarcerati due boss della guerra di droga Bloccata eroina per 7 miliardi Dopo lo strage dei neri scarcerati due boss della guerra di droga NAPOLI. Una partita di eroina pronta per essere consegnata agli spacciatori in azione sul litorale domizio: la strage di Pe: scopagano non ha fermato i trafficanti, come non li hanno fermati le minacce, vere o presunte, che la camorra avrebbe affidato ad un anonimo telefonista. La scorsa notte alle porte di Castelvolturno gli uomini della squadra mobile di Napoli, appostati al confine della provincia di Caserta, hanno sequestrato cinque chilogrammi di eroina, per un valore che oscilla tra i sei e i sette miliardi. Erano nascosti in un borsone di tela di cui il «corriere», forse proprio uno degli immigrati neri che hanno scelto di mettersi in proprio, ha preferito disfarsi per evitare di finire in manette. L'auto a bordo della quale viaggiava, una «Fiat Uno», è stata intercettata al bivio di Ischitella, una località costiera al limite del litorale flegreo. Il conducente non si è fermato all'alt della polizia ed ha forzato il pò-1 sto di blocco schizzando via a tutta velocità. Durante l'inseguimento la pattuglia ha sparato decine di colpi, fino a quando dalla vettura non è stata lanciata la borsa. L'auto si è dileguata nelle viuzze che dalla statale domiziana conducono al mare, e gli investigatori si sono ritrovati tra le mani dieci sacchetti, del peso di mezzo chilogrammo l'uno, zeppi di droga. In questura nessuno è pronto a giurare che nella «Uno» ci fosse un africano, ma sulla destinazione della partita sequestrata non ci sono dubbi: quella «terra di nessuno» dove migliaia di immigrati vivono di lavoro ed anche di mestieri non sempre puliti. Ieri il procuratore di Santa Maria Capua Vetere, Paolo Albano, ha presieduto un vertice per fare il punto sull'inchiesta partita dall'eccidio avvenuto nel bar «Centro». Vi hanno partecipato tutti i rappresentanti delle forze dell'ordine da giorni impegnati nelle indagini, che seguono soprattutto una pista: una vendetta decisa dalla camorra per ribadire il proprio assoluto controllo con un feroce attacco a quella che qualcuno già definisce la «mafia nera». Al vaglio degli inquirenti c'è anche la telefonata giunta mercoledì alla redazione di Caserta de «Il Mattino». Una rivendicazione della strage non rientra nei canoni di comportamento del crimine organizzato. «Ma io sconosciuto che ha chiamato spiega un ufficiale dei carabinieri - si è mostrato bene informato e comunque la circostanza ci fa temere un'escalation di violenza». Una cosa è certa: le minacce contro gli spacciatori fatte dai presunti «giustizièri» non hanno bloccato il mercato. Messa da parte l'ipotesi che la camorra abbia intenti moralizzatori, gli investigatori ritengono più plausibile un contrasto di interessi: i camorristi qui trattano soprattutto cocaina e l'eroina, alla cui vendita si sono dedicati gli africani, viene considerata una merce «sporca». Un anno fa a Castelvolturno finì in manette uno degli uomini del boss Mario Iovine, l'erede di Antonio Bardellino. Emilio Boccolatte fu bloccato al volante di una «Mercedes»: era appena arrivato da Milano con un carico prezioso, oltre cento grammi di «coca». La camorra, dunque, non disdegna di fare affari con la droga. La situazione potrebbe quindi diventare ancora più difficile. E' di ieri la notizia che l'ufficio istruzione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha emesso un provvedimento di scarcerazione per lo stesso Iovine e per un altro boss divenutogli alleato, Francesco Schiavone, soprannominato «Sandokan». Entrambi detenuti in Francia, dove furono arrestati lo scorso anno dalla Criminalpol napoletana, dovrebbero tornare in libertà per decorrenza dei termini di custodia cautelare, intervenuta mentre era in corso il procedimento di estradizione. I giudici hanno vietato loro il rientro in Italia, ma ciò non impedirà ai due capi clan di esercitare la loro influenza. Mariella Cirillo

Persone citate: Antonio Bardellino, Emilio Boccolatte, Francesco Schiavone, Iovine, Mariella Cirillo, Mario Iovine, Paolo Albano

Luoghi citati: Caserta, Francia, Ischitella, Italia, Milano, Napoli, Santa Maria Capua Vetere