Dall'Europa vento gelido su Vilnius di Enrico Benedetto

Dall'Europa vento gelido su Vilnius La lettera di Kohl e Mitterrand al leader lituano: sospendete per un po' l'indipendenza Dall'Europa vento gelido su Vilnius Dopo un appello di Landsbergis agli «amici occidentali» Il Cancelliere: presto la ratifica dei confini polacchi PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDÈNTE «Vilnius non intende più essere schiava di Mosca e non capisco perché alcuni amici occidentali vogliano prolungare questa sudditanza», aveva scritto ieri mattina il presidente lituano Landsbergis in una lettera aperta al «Figaro». Mitterrand e Kohl, poche ore dopo, hanno cancellato d'un tratto le sue speranze. Anziché l'invocata solidarietà è giunta una doccia fredda epistolare. L'asse ParigiBerlino esordisce infatti sulla questione baltica attraverso una lettera diretta allo stesso Landsbergis (e, in copia, a Gorbaciov) spiegando che occorre «sospendere, per un certo tempo, gli effetti della proclamata indipendenza». Obiettivo: «Facilitare l'apertura di trattative preliminari Vilnius-Mosca». Guai mettere i bastoni fra le ruote della perestrojka: «Sarebbero i lituani i primi a rimetter ci», ha spiegalo Mitterrand nella conferenza stampa finale del vertice franco-tedesco. «Bisogna anzi comprendere che il Cremlino ha sulle spalle una duplice eredità» d'espansionismo zarista e quello di Stalin), aggiunge il Presidente. Come diri- rallegriamoci che Mosci non abbia optalo per una soluzione vecchio stile, tipo Afghanistan Kohl. l'ultra sera, già la Sciava intravedere un Certo di simpegno annunciando di sposare in pieno la cautissima li: nea Bush, fatto salvo il diritto lituano all'autodeterminazione. Ma ora la lettera, teorizzando quasi un'equidistanza franco-tedesca tra Vilnius e Mosca, aggrava quell'impressione. Molti già la leggono come un invito ad accodarsi per gli altri leader Cee che domani s'incontrano nella capitale irlandese. Il vertice ha tuttavia regalato anche un'altra sorpresa di rilievo. Compiacendo Mitterrand, Kohl è giunto a Parigi per annunciare quello che tutta Europa da almeno sei mesi voleva sentirsi dire: Bonn ratificherà inequivocabilmente la linea Oder Neisse. Bundestag e Volkskammcr sono infatti risoluti a votare «prima dell'estate» una dichiarazione comune legittimando i confini post-bellici. A parte questi due punii e il brivido, mercoledì notte, per J^ifontaine, i colloqui KohlMitterrand hanno regalato più sole che nubi: pace fatta sulla tv ad alta definizione e sulla collaborazione .nucleare (ora estesa all'Est), un nuovo elicottero franco-tedesco in arrivo (l'NH-90), pari consentimento di fronte alla futura Europa Politica, «con una Germania unita ma entro la Nato». «E' bene che l'Alleanza mantenga il suo ruolo», ha dello Mitterrand. Invano i giornalisti hanno tentato di stuzzicare la grandeur francese agitando lo spauracchio del super-marco o della locomotiva tedesca che, dopo la riunificazione, inserirà il turbo. «Siamo amici, ma non ci spaventa la competizione». «La Francia è in buona salute — ha concluso il Presidente —, ora ci occuperemo di quella dei francesi»: un accenno, neppure troppo velato, agli scioperi che in queste ore punteggiano il Paese e alla vertiginosa caduta della coppia Mitterrand-Rocard nei sondaggi. Enrico Benedetto Mitterrand e Kohl al termine del 55° vertice franco-tedesco a Parigi La Lituania e la questione tedesca al centro dei loro colloqui