Napoli, i giudici si ribellano

Napoli, i giudici si ribellano Dure polemiche dopo le convocazioni a Roma per il caso Masciari Napoli, i giudici si ribellano Altri due giudici chiamati dal ministero per la fuga di notizie Oggi assemblea dei magistrati, gli uffici presidiati per protesta NAPOLI. Giudici napoletani in polemica col ministro Vassalli per l'indagine conoscitiva aperta sulla presunta fuga di notizie che ruota attorno al «caso Masciari». Ad inasprire lo scontro è giunta la notizia della convocazione di altri due magistrati dopo il pm Federico Cafiero che si occupano dell'inchiesta relativa a collegamenti tra camorra ed esponenti politici. Anche il giudice per le indagini pre'.iminari, Paolo Mancuso ed il presidente del Tribunale della libertà, Francesco Morelli, dovranno comparire (il primo oggi ed il secondo lunedì) davanti all'ispettore del ministero di Grazia e giustizia, Ugo Dinacci. In fasi diverse si sono tutti occupati di un procedimento «scottante»: nelle indagini sul clan capeggiato da Ciro Mariano è spuntato il nome di Silvano Mar-.ciari, assessore socialista al Comune di Napoli, sospettato di aver favorito la riassunzione in municipio di due cognati del boss. Il presunto coinvolgimento dell'amministratore è finito sui giornali, generando la sdegnata reazione dell'interessato. Le audizioni dei tre giudici preludono ad un procedimento disciplinare? La smentita di Vassalli non ha placato Castelcapuano. Ieri a Palazzo di Giustizia il clima era teso. La giunta distrettuale dell'Associazione nazionale magistrati ha convocato per oggi un'assemblea generale straordinaria sulla vicenda. In un comunicato l'Anm usa toni duri. «La convocazione ad horas da parte di Vassalli del pm titolare dell'inchiesta relativa a presunti collegamenti illeciti tra malavita organizzata ed esponenti politici locali - dice la nota - è apparsa come un tentativo inaudito e senza precedenti di interferenza del potere esecutivo nell'esercizio della giurisdizione». Ancor più esplicite le argomentazioni utilizzate dall'esecutivo napoletano di Magistratura democratica per stigmatizzare l'episodio. Md parla di «sconcertante tempestività» da parte del ministro nell'aprire un'indagine conoscitiva «sulla vicenda che coinvolge un esponente del suo partito» ed espri¬ me «indignazione ed allarme per i tempi ed i modi dell'iniziativa e per la disinvolta smentita di fatti invece accertati». La richiesta di Md di convocare immediatamente un'assemblea sul caso ha trovato subito riscontro nella decisione dell'Associazione nazionale magistrati. La riunione avverrà proprio il giorno in cui i sostituti procuratori campani hanno deciso di rendere pubblico il loro disagio, invitando f giornalisti a visitare gli uffici in cui lavorano in condizioni-limite. Questo del «caso Masciari» non è infatti che l'ultimo capitolo di uno scontro che va avanti da mesi. I giudici rimproverano al governo di non averli messi in grado di svolgere le proprie funzioni. ; La «giornata di presidio» è stata indetta dai pubblici ministeri, «motore» della nuova normativa. I pm intendono dimostrare che, senza strumenti operativi efficienti, la loro attività di indagine si limita si e no a cinque-sei giorni alla settimana. E questo, lo ha ricordato lo stesso procuratore di Napoli, Vittorio Sbordone, impedisce un'attività efficace nella lotta contro la camorra e contro i reati nella pubblica amministrazione. «Non vorremmo - è stato ribadito dai sostituti - che un ispettore ministeriale venisse a contestarci che non vogliamo fare i processi». Mariella Cirillo Il ministro della Giustizia, Vassalli

Luoghi citati: Comune Di Napoli, Napoli, Roma