«Alla Juventus per vincere»

«Alla Juventus per vincere» A Stoccarda la Germania con molti «italiani» di oggi e domani affronta l'Uruguay «Alla Juventus per vincere» Così Haessler spiega la scelta bianconera STOCCARDA DAL NOSTRO INVIATO «Sono più alto di Maradona e non ho la pancia come lui» scherza Thomas Haessler, neo juventino, uno che ricorda Beppe Furino col suo metro e 66. Anche il «tappo» del Colonia imita Diego, porta l'orecchino e deve difendersi dalle frecciate di Voeller, che non ha digerito il tradimento per i colori bianconeri. Passata la paura per il presunto attentato, nato dalla mente di un mitomane, ritiratasi la polizia, anche Haessler è tornato sereno. Così nel ritiro di Ludwigsburg, in quel Monrepos reso purtroppo famoso dalle mancate gesta tedesche di Chinaglia e soci (qui nacquero i contrasti che sfociarono nell'eliminazione dal Mondiale '74) i ragazzi di Beckenbauer assomigliano più a collegiali in vacanza che a calciatori alla vigilia della gara con l'Uruguay. Con Matthaeus quale interprete, ecco la verità rivelata da Haessler ai giornalisti anche per accontentare Voeller: «A parità di condizioni economiche, ho preferito la Juventus, società più famosa in campo internazionale. Sono sicuro che con questa squadra otterrò altre soddisfazioni, forse non le avrei avute con la Roma. A luglio, dopo i mondiali, mi trasferirò in Italia permettermi a disposizione. Intanto studio la vostra lingua». Anche Matthaeus, indiscusso leader di questa Nazionale, ha qualcosa di dire e lo fa in fretta: «Lo scudetto non l'ha vinto il Napoli, l'abbiamo perso noi dell'Inter. Troppi regali, troppi infortuni: il sottoscritto, Ferri. Il nostro svantaggio dal Napoli è di 4 punti: ne abbiamo persi tre in casa con Cesena, Verona e Ascoli, due a Roma con la Lazio. Se facevamo il pieno, come potevamo fare... Il Milan è stato sfortunato ma era inevitabile che prima o poi cadesse. Non si può tenere quel ritmo per 8 mesi, giocare domenica e mercoledì. Anche loro sono uomini, non macchine. Ho visto in Tv la partita di Verona: c'erano due rigori per i rossoneri. Lo Bello? Mi ha espulso l'anno scorso nel finale e mi sono preso 3 turni». Poi parla dell'odierna amichevole: «Per noi la gara con l'Uruguay è importante, perché la squadra di Ruben Sosa assomiglia come gioco alla Colombia, nostra avversaria nei mondiali. Non credo che si impegneranno come in un match vero, non picchieranno, ma non ci staranno a perdere. Oggi gioco la mia 72* partita: conle prossime gare raggiungerò Overath, una bella soddisfazione». Pure Voeller suona note melodiose: «Ho segnato 13 gol in Italia, superando il mio precedente primato. Ogni anno mi adatto meglio al campionato. Riedle mi ha chiesto tante cose del vostro Paese: gli ho detto soprattutto che a Roma c'è sempre bel tempo, non piove come a Brema. E di imparare la lingua oltre a giocare bene». La Nazionale di Beckenbauer sta diventando sempre più italiana: ai cinque già integrati, ecco aggiungersi Haessler e Riedle mentre Moeller, Reuter e Dorfner sembrano intenzionati a restare «almeno per un altro anno» come dice il centrocampista del Bayern Monaco, famoso per le sue caviglie di vetro. «I cinque "italiani", Berthold, Brehme, Voeller, Matthaeus e Klinsmann - secondo Beckenbauer - non si discutono. La squadra che giocherà i mondiali sta crescendo attorno a loro. Restano alcuni dubbi, come sull'estrema dove gioca Littbarski, ma le tre amichevoli che mancano prima del via do¬ vrebbero schiarirmi le idee. Questa con l'Uruguay è la tappa più importante: volevo un avversario che fa gioco duro. C'è una spinta sui giornali per Aumann dopo le belle gare contro il Milan ma il titolare è Illgner». Privi di Francescoli, impegnato nel campionato francese, e di Gutierrez, gli uruguayani si affideranno a Ruben Sosa (9 gol in 24 partite) motivato da due fattori: «Voglio confermare il successo della Coppa America e dimostrare che con Riedle formerò una delle coppie più belle in Italia». Anche i tre del Genoa, Paz, Perdomo e Aguilera giocheranno dall'inizio nell'amichevole fissata per le 20,15. Giorgio GandotH li et tedesco Beckenbauer