Un patto a tre per i radiotelefoni di Francesco Manacorda

Un patto a tre per i radiotelefoni Nasce un polo privato per gestire i servizi, ma il nodo è la deregulation del settore Un patto a tre per i radiotelefoni Fiat e Fininvest si alleano con Racal TORINO. Alleanza a tre per un nuovo servizio di radiotelefono mobile. Fiat, Fininvest e la britannica Racal Telecom hanno annunciato ieri di aver raggiunto un'intesa di collaborazione per creare una rete di telefonia cellulare sul territorio italiano, previa approvazione del Governo. In pratica, se il loro progetto andrà a termine, i tre partner offriranno una rete che potrà essere utilizzata dai possessori di un telefono cellulare: il sempre più diffuso radiomobile installato sull'auto o gli avveniristici telefoni «da tasca» comparsi qualche settimana fa in Italia. Interessati all'iniziativa sul versante italiano sono le due capogruppo: la Fiat Spa e la Fininvest. La trattativa non passa quindi per le società elettroniche dei gruppi: la Telettra per la Fiat e la Elettronica Industriale per la Fininvest. Perché? In primo luogo perché la normativa comunitaria impedisce ai costruttori di apparecchi cellulari, come la Telettra, di partecipare anche alla gestione delle reti; inoltre le due società ritengono opportuno impegnarsi in prima persona per offrire garanzie di disponibilità finanziaria e abbondanza di terreni e strutture sul territorio. Quale sarà il ruolo di ognuno dei tre partner nella nuova iniziativa? La Fininvest possiede già le infrastrutture necessarie, cioè le antenne - le reti cellulari infatti si basano su una serie di antenne ognuna delle quali copre una «cella» del territorio - che possono essere usate per le trasmissioni delle telefonate via radio. La Fiat ha una rete di assistenza tecnica diffusa capillarmente che può farsi carico dei servizi di installazione e manutenzione degli apparecchi. La società dispone inoltre, attraverso le sue controllate, di una forte rete di vendita. Alla Bascal, infine, spetterebbe l'assistenza tecnica. Il gruppo britannico offre a questo riguardo credenziali di tutto rispetto: gestisce infatti la Vodafone, la maggior rete di telefonia radiomobile britannica che opera in concorrenza con la Cellnet della British Telcom. Nell'89 Vodafone ha raggiunto i 500 mila abbonati e la Rascal ha conseguito profitti per 75 milioni di sterline. Per avviare il nuovo servizio, però, i tre partner dovranno aspettare l'autorizzazione del governo. Oggi, infatti, i servizi telefonici sono gestiti dalla Sip che ha ottenuto la concessione dal ministero delle Poste e Telecomunicazioni. Ma la Commissione Cee è in procinto di approvare una direttiva che, pur lasciando al gestore nazionale il monopolio per la «telefonia vocale», ossia il normale sei-vizio telefonico via cavo, attua la liberalizzazione degli altri servizi, come il radiotelefono. Così, anche in Italia, al gestore pubblico si affiancherebbero uno o più gestori privati che otterrebbero, tramite una gara, la concessione per attiva¬ re una rete. Il mercato delle reti cellulari è uno dei più promettenti nel settore delle telecomunicazioni. Secondo la Dataquest, uno dei maggiori analisti di mercato in questo campo, nel quinquennio 1988-93 il tasso di crescita del mercato europeo delle telecomunicazioni sarà del 9 per cento annuo con profitti per oltre 100 miliardi di dollari. In particolare alla fine del 1992 in Europa dovrebbero esserci 5 milioni di utenti di servizi telefonici cellulari. Per quanto riguarda l'Italia la Sip prevede che dai 72 mila utenti dell'anno scorso si arrivi nel giro di quattro anni a 615 mila abbonati mentre entro la fine degli Anni 90 gli abbonati dovrebbero essere un milione e mezzo. Il mercato sembra quindi in espansione e pronto a ospitare un'offerta in crescita. La Sip con il Progetto Europa, approvato nel 1988, ha previsto di investire nel giro di cinque anni 45 mila miliardi per migliorare le sue strutture: un'operazione indispensabile per sviluppare anche tutti i nuovi servizi, come il radiomobile. Una struttura pubblica potenziata potrebbe servire anche ai gestori privati che avrebbero la possibilità di affittare alcune reti dalla Sip; i gestori dei servizi privati potrebbero diventare anche ottimi clienti della Società per l'esercizio telefonico, pagando l'attraversamento della rete Sip per le comunicazioni a terra degli utenti di radiomobile: Già oggi in Gran Bretagna, ad esempio, i gestori delle reti Vodafone e Cellnet versano, alla British Telcom circa il 20% dei loro introiti. Francesco Manacorda L'amministratore Fiat Cesare Romiti

Persone citate: Cesare Romiti, Rascal

Luoghi citati: Europa, Gran Bretagna, Italia, Torino