Giallo all'Elba, morti padre e figlio di Omero Marraccini

Giallo all'Elba, morti padre e figlio Ma c'è un'altra ipotesi: l'uomo avrebbe gettato il giovane sugli scogli, poi si è sparato Giallo all'Elba, morti padre e figlio Trovati sulla spiaggia, forse è un doppio suicidio LIVORNO DAL NOSTRO CORRISPONDÈNTE Li hanno trovati morti, sotto il Forte mediceo di Portoferraio, dopo una notte di ricerche. Il padre, Vittorio Ginanneschi, 45 anni, tecnico della Sip, aveva la testa trapassata da un colpo di pistola. Il figlio Francesco, di ciassettenne, studente, era precipitato nella scogliera sotto stante. Un volo di venti metri. Probabilmente il ragazzo non è morto subito. Probabilmente ha gridato aiuto, ma nessuno ha udito i lamenti perché coperti dal fragore del temporale abbattutosi nella zona. Padre e figlio erano usciti di casa insieme, alle 18. L'esame necroscopico ha l'atto risalire la tragedia all'una di notte. Sulla loro auto, abbandonata poco di stante, una lettera di Vittorio Ginanneschi, che chiede perdo no alla moglie, Annarosa, e la scia «un bacio tenerissimo» per la figlioletta Elisa, che ha sol tanto sei anni Poi )u .spiegazione del l'aito., in forma confusa, misteriosa e una frase ripetuta all'ossessio ne (Bisogna farla finita* Poi. sempre nella lettera d'addio, le indicazioni per la moglie sulle pratiche da seguire pei avere la pensione. Perchè? Le indagini non han no sciolto l'interrogativo e quanto accaduto nella notte sotlo il Forte che vide Napoleo ne prigioniero pei cento giorni e ancora avvolto nel mistero, nelle congetture. A Portoferraio lutti conoscevano Vittorio e Francesco Ginanneschi. Il tecnico della Sip era ben voluto da tutti «Un carattere un po' chiuso» cullimeli la un amico. «ma buono e genti le. un buon padre di famiglia» 11 ragazzo racconta la gente, soffriva pero di crisi depressive dna non era al punto d'arrivale al suicidio», dicono compagni dell'istituto professionale che frequentava Si e ucciso prima il padre e poi il ragazzo, gettandosi dalla slogherà7 Forse Ma i cai ahi meri del capitano Conimi e gli agenti del commissario Pieno giusti prima di pronunciarsi devono andare a fondo nelle m dagini: è probabile che la verità sull'accaduto si conoscerà soltanto al termine dell'esame necroscopico. Ma perché padre e figlio hanno discusso per sei ore dopo essersi isolati, senza aver detto nulla alla famiglia? La gente del posto parla di una storia che merita di essere raccontata. Francesco, circa due mesi fa, aveva subito una delusione amorosa. Una ragazzina, una compagna di scuola, lo aveva lasciato. Lui non riusciva a darsi pace: per questo sarebbe caduto in uno slato di prostrazione II padre Vittorio, preoccupato, lo aveva fatto visitare più volte da uno psichiatra dell'università di Pisa. Ma la situazione non era migliorata. Padre e figlio, raccontano, discutevano spesso di queste cose. La stessa questione sarebbe stata l'origine della tragedia. Vittorio Ginanneschi, secondo le ipotesi di alcuni compaesani, potrebbe aver spinto il figlio Vittorio giù dagli scogli in un impeto d'ira, di disperazione, non riuscendo più a farlo ragionare, a convincerlo che era l'ora di farla finita con quell'amore giovanile. C'è però chi giudica avventata l'ipotesi del delitto-suicidio: «Francesco era bravo a scuola, non ha mai dato dispiaceri alla famiglia» dice un compagno. Molti, fra questi il fratello di Vittorio, Silvio Ginanneschi, medico (è stato lui a trovare i cadaveri ieri mattina alle sei) propendono per una disgrazia: padre e figlio potrebbero aver discusso, lottato in un impeto d'ira. Francesco potrebbe aver perso l'equilibrio. Il padre, di fronte alla disgrazia, avrebbe deciso di uccidersi. Il fatto, intanto, scuote le coscienze. I vicini si sono radunati nei pressi della casa dov'è rimasta chiusa nella disperazione Annarosa Ginanneschi, moglie e madre dei due morti, con la sua bambina. Anche la donna non riesce a spiegarsi la tragedia. Un professore di Francesco mormora: «Negli ultimi tempi il ragazzo era strano. Alternava periodi di assoluta normalità e di dedizione allo studio a momenti di "assenza" completa, come se in lui fosse venuto meno un qualsiasi interesse per la scuola». Può essere una spiegazione la prostrazione di Francesco a cui tutti, conoscenti e amici, fanno riferimento? In questo caso troverebbe anche una spiegazione il gesto del padre: anche lui potrebbe essersi suicidato. Forse è decisiva la frase della lettera d'addio: «Bisogna farla finita». Padre e figlio hanno discusso per sei ore, cercando una via d'uscita ad uno stato d'animo che di momento in momento si è fatto più angoscioso. Ma il confronto non ha portato a nulla, se non la coscienza del fallimento di tante speranze andate in fumo per una famiglia. Omero Marraccini

Persone citate: Francesco Ginanneschi, Ginanneschi, Silvio Ginanneschi, Vittorio Ginanneschi

Luoghi citati: Livorno, Pisa, Portoferraio