Ecco un film per Vicini di Gianni Romeo

Ecco un film per Vicini TELEVISIONE Stasera e domani in onda su Rail «Il colore della vittoria» Ecco un film per Vicini La pellicola racconta il successo di Pozzo e dei suoi ai Mondiali del 34 E' una favola che guarda dietro le partite e trasmette una certa carica L'operazione «Italia '90» parte anche sui teleschermi. In attesa degli incontri di calcio in diretta, questa sera e domani con un film in due puntate di un'ora e mezzo ciascuna Raiuno manda | in onda «Il colore della vittoi ria». Il colore è l'azzurro natu' Talmente, l'azzurro di quella ! Nazionale che guidata dal com! missario tecnico Vittorio Pozzo I conquistò per la prima volta il I titolo mondiale nel 1934. Vitto: rio Pozzo era piemontese, a Toi rino s'inaugura domani il festiI vai del film sportivo; buone ra| gioni per proiettare in anteprima al cinema Reposi il film. Che a noi è piaciuto. Le difficoltà per mettere insieme un film «commissionato» allo scopo di lanciare ufficialmente i Mondiali, erano grosse. C'era il rischio di cadere nella rappresentazione sportiva fine a se stessa e nella retorica; oppure, al contrario, di prendere troppo le distanze dal fatto agonistico; e c'era per ovvie ragioni l'impossibilità di osservare il calcio con occhio troppo critico o ironico. E' stato realizzato un dosaggio che dovrebbe incontrare il gradimento del pubblico televisivo. Una bella favola, diremmo. Perché di favola si tratta, con la pattuglia guidata da Vittorio Pozzo che si prepara all'assalto di Fort Apache, cioè delle difese avversarie, facendo leva sulle proprie debolezze e sui motivi di rivincita che ognuno dei giocatori cova dentro di sé. Il rapporto fra cinema e sport è sempre stato difficile perché l'avvenimento agonistico si consuma e si brucia nel momento stesso del suo accadimento, è spettacolo immediato. Qui lo spettacolo è stato lasciato in disparte per dare spazio ai caratteri, alle ansie, alla psicologia dei protagonisti. Senza annoiare. I «Grandi Personaggi» di quel Mondiale vittorioso, gli Orsi e gli Schiavio e i Meazza (abile in questa parte Umberto Morale, figlio di Tito primatista mondiale dei 400 ostacoli, anno 1962), sono stati lasciati nella penombra. Nessuna tentazione di erigere un monumento ai campioni, anzi in primo piano i gregari, su tutti Ferraris IV, romano esuberante e donnaiolo (l'interpretazione è di Claudio Amendola). Il film ruota soprattutto sulla voglia di vivere del giocatore romano, sulla sua passione per la dolce compagna Nancy Brilli, sui suoi modi ruspanti che sanno caricare la squadra. Ci sono errori anche grossi a livello di documentazione sto¬ rica, come l'ammissione di colpa del terzino Allernandi (l'attore Massimo Bonelli) protago insta qualche anno prima della revoca dello scudetto al Torino, quando si sa in realtà che Allernandi mai confessò. Ci sono errori di altro tipo: per incarnare il funambolico Mumo Orsi è stalo scelto un attore allo e lungo, tutto i! contrario dell'ala sudamericana. E Vittorio Pozzo, ; l'abilissimo Adalberto Maria ' Merli, fa cantare alla squadra «Il Piave mormorò», prima di : entrare in campo, mentre si sa I che al massimo il commissario : tecnico cercò di scaldare l'ani; mus pugnandi dei suoi con qualche coro alpino, in certe circostanze. K c'è un giovanissimo Nereo Rocco che giocando , a dama studia la possibilità di inventare il ruolo del «libero», : naturalmente subito redarguito ; da Pozzo. Falso, il «libero» naI scerà una quindicina d'anni doj po. Ma che importa? E' l'idea dell'insieme che va j apprezzata, al di là di eventuali j inesattezze storico-sportive. I L'idea di un calcio che più non esiste, e gli sportivi potranno paragonare gli stimoli che por lavano quei giocatori a dannar si con quelli ilei nostri campioni, ai quali certamente non po trebberò oggi essere falli gli stessi discorsi; la ricerca dell'umanità dietro la partila. Tiene insieme le ire ore di pellicola la figura di Pozzo il condottiero con la sua forza d'animo, i suoi dubbi e le sue certezze Suggeriamo ad Azeglio Vici ni. il Pozzo di questo 1990. di proiettare le cassette de »Il co lore delia vittoria» ai suoi azzurri prima di qualche importante partita mondiale. Perche trasmettono il senso del collettivo, la voglia di vincere, il modo di sopraffare la paura Perché sono una bella favola. E in un'epoca di sport spesso seviziato, una bella favola si beve sempre con piacere. Lino Cascioli che ha dato il soggetto, Vittorio Bonicelli lo sceneggiatore, Vittorio De Sisti il regista e tutti gli altri, hanno fatto un buon servizio allo sport. Gianni Romeo Il film ruota attorno alla figura di Attilio Ferraris IV (nella foto). L'attore Claudio Amendola interpreta la parte del mediano mentre Adalberto Maria Merli è il et Vittorio Pozzo

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