Sul ring dello scudetto vince chi va al tappeto

Sul ring dello scudetto vince chi va al tappeto GLI INTOCCABILI Sul ring dello scudetto vince chi va al tappeto D UE anni e mezzo trascorsi invano. Il caso Sanguin, che a tavolino stravolse la vittoria juventina sul Cesena del 22 novembre '87, non ha insegnato niente al mondo del calcio. Allora il Cesena vinse la battaglio del petardo, sparato da un tifoso della curva Kiladel fia contro il tunnel telescopico che conduce al sottopassaggio degli spogliatoi. I membri della Cai (la commissione d'appello federale) diedero ragione ai romagnoli ma incitarono i legislatori a cambiare le regole del gioco Niente di tutto questo e stato fatto. Le leggi sono rimaste uguali a se slesse. Ogg: come vent'anni fa: ma il calcio di Oggi non è più quello di vent'anni fa. Ieri la situazione si è ripetuta in sede d'appello a favore di Napoli e Reggina che hanno avuto la meglio su Atalanta e Parma, rispettivamente A prima vista i verdetti appaiono ineccepibili sul piano formale, figli legittimi delle rigorose nonne federali Solo a prima vista, però. Consentiteci di affermare che le due sentenze non poggiano su basi oggettive: l'esito delle vittorie a tavolino - ci insegna la Caf - è subordinalo alle condizioni e al comportamento del giocatore danneggiato. Subito gli esempi. AJemao viene colpito da una moneta da 100 lire nel finale di Atalanta - Napoli, cade in terra e smette di giocare: 0-2 per i partenopei. Ancelotti è stordito da un petardo durante l'intervallo di Juve-Milan, Tinaie d'andata di coppa Italia, ma continua a giocare: via libera al risultato (0-0) del campo. E se questi episodi risultassero determinanti ai fini dell'assegnazione di scudetto e coppa Italia? A Berlusconi non resterebbe che dare del «pirla» all'onesto e leale Ancelotti. E' la riprova, l'ennesima, che il regolamento va cambiato in fretta. 1 risultati a tavolino non fanno onore al nostro campionato, il più avvincente: e il più duro del mondo, ma rappresentano un retaggio d'altri tempi, do¬ vine 1 mori I un r vunque in disuso. Cambiare è agevole. Ci ripetiamo. Per evitare verdetti dubbi, soprattutto in assenza di prove certe e inconfutabili, basterebbe concedere alla squadra «danneggiata» la facoltà di scegliere fra il risultato acquisito sul campo e la ripetizione della partita. In caso contrario continueremo a disquisire sull'entità d'un malore. Di questa situazione ha fatto le spese soprattutto il Parma, vittorioso alla Disciplinare ma sconfitto alla Caf che ha giustamente emesso sentenze analoghe sul piano del principio E su quello della giustizia vera e uguale per tutti? Palazzo dietrr. la lavagna, allora. Ma lode a Matarrese che dimissionerà Carmando, il massaggiatore del Napoli, quello che incitò Alemao a buttarsi in terra, dallo staff azzurro. Una bella e importante vittoria, in particolare sui sospetti 11 verdello della Caf sul caso-AIcmao dà certezza alla classifica di testa E cosi la volata tricolore si presenta al penultimo traguardo, quello della svolta. Lo spareggio e assicuralo qualora Milan e Napoli firmino oggi lo stesso risultato i rossoneri nella fatal Verona, gli azzurri a Bologna. E' impensabile infatti che Bari e Lazio possano creare danni alla coppia di testo nell'ultima giornata. Ci avviciniamo verso un'altra appendice (estremamente fascinosa, riconosciamolo) di questa tremenda e infinita stagione. Che serva di lezione a chi volle il massimo campionato a 18 squadre caricando la primavera premondiale. Per Vicini un altro alibi con cui mascherare un eventuale fallimento della nostra nazionale a Italia 90. Prima le finali delle coppe europee, ora il rischio dello spareggio: ■Quanti ostacoli sulla strada della preparazione azzurra!» è lo slogan del et che continua a mettere le mani avanti. Forse perché non crede abbastanza nella sua pattuglia? Filippo Grassia

Persone citate: Ancelotti, Berlusconi, Carmando, Filippo Grassia, Matarrese

Luoghi citati: Bari, Bologna, Italia, Napoli, Parma, Verona