Restano lo 0-2 e i dubbi sul «giallo» di Bergamo di Massimo Gramellini

Restano lo 0-2 e i dubbi sul «giallo» di Bergamo SENTENZA DEFINITIVA La Corte di appello federale conferma in terzo grado i verdetti precedenti: formalizzato l'aggancio in testa alla classifica Restano lo 0-2 e i dubbi sul «giallo» di Bergamo Escluso dalla Nazionale il massaggiatore che disse adAlemao: «Buttati giù» ROMA. Vincono il Napoli, la Reggina e Pirandello. Due a zero a tavolino: così è, se vi pare. La Caf prende atto: Alemao e Cascione sono stati colpiti, rispettivamence da una moneta da cento lire e da un accendino. Se avessero continuato a giocare, come Ancelotti a Torino nella prima finale di Coppa Italia, nessuno avrebbe aperto bocca. Ma non hanno continuato, e allora la- sanzione-jdeve_scattaref perché la giustizia sportiva, non diversamente da quella ordinaria, si basa sull'apparenza e giudica a colpi di carte bollate, non disponendo di una sonda che penetri dentro il cuore degli esseri umani. Una morale, questa, che finirà col castigare anche uno dei vincitori. La Federcalcio, infatti, per fin troppo ovvi motivi di opportunità, sta pensando di escludere il massaggiatore del Napoli Cannando dall'organico della naziona- ' le, a causa del «Buttati giù» da lui gridato ad Alemao, che dopo l'impatto con la monetina si era già rialzato. Cannando protesta innocenza, giurando di averlo fatto per poter curare meglio il giocatore, ma dovrà rassegnarsi alla legge pirandelliana sul valore inesorabile, seppur talvolta ingannevole, delle «maschere» esteriori. Il Napoli ha ufficialmente appaiato il Milan in testa alla classifica—poco—dopo—l'ora—di pranzo, quando il presidente della Caf Livio Paladin, faccia ieratica e sagoma allampanata da professore universitario che ottiene rispetto senza bisogno di chiederlo, si è seduto dietro al tavolino sul quale aveva appena sottoscritto il doppio 2 a 0. Le motivazioni si conosceranno in seguito e i palati giuridicamente più fini potranno delibarvi i ragionamenti che hanno indotto la commissione federale d'appello a praticare l''«overruling» su Parma-Reggina, in¬ vertendo la decisione della Disciplinare che, a differenza del caso-Alemao, aveva considerato l'incidente occorso a Cascione ininfluente ai fini della regolarità della partita. Paladin ha comunque offerto ghiotte aniticipazioni sui convincimenti della Caf, parlando di una «logica di fondo» che avrebbe accomunato il giudizio sui due episodi controversi: «La decisivitadelUnfortunio-subi-to». E' caduto nel vuoto il tentativo dell'avvocato atalantino Caffi di ribaltare in extremis la situazione, offrendo all'esame dei giudici la decrittazione di tre sordomuti che, osservando le immagini televisive, hanno «letto» sulle labbra di Cannando una frase ancora più grave di quella riecheggiata nei microfoni della Rai: «Possono darci la sentenza, buttati giù». Paladin ha dovuto dichiarare inammissibile la prova presentata dai bergamaschi, perché in contrasto con l'articolo 25 dello statuto federale, che considera utilizzabili dalla giustizia sportiva soltanto i referti dell'arbitro e degli organi appartenenti alla pubblica amministrazione La sorte dell'Atalanta, a quel punto, era segnata. Né è valso ricordare ai magistrati che «i documenti ufficiali erano stati redatti sulla base di dichiarazioni di parte: se Alemao va in -ambulatorio e dice di star-maleTil medico non può che prenderne atto». «Già, ma c'era l'escoriazione in testa», controbatte l'avvocato napoletano Siniscalchi. «Sì, ma una leggera ferita di per sé non dimostra che un giocatore debba uscire dal campo», controreplica l'atalantino Caffi, e si potrebbe andare avanti così all'infinito, discettando sui micro-traumi di Alemao come sul sesso degli angeli. Restano, alla fine, le oneste dichiarazioni di Paladin: «Ab¬ biamo stabilito una verità, sufficiente ma non assoluta, perché quest'ultima non si può raggiungere con dei semplici documenti», un invito dello stesso presidente Caf al legistarore sportivo: «Già due anni fa, ai tempi della sentenza sul petardo di Sanguin in Juve-Cesena, chiedemmo nuove norme che ci permettessero di spaziare su una gamma di sanzioni più-vasta dei-semplice 0-2», le minacciose speranze di Caffi: «Confidiamo nell'ufficio indagini, cui abbiamo denunciato il Napoli per comportamento antisportivo» e la rabbia impotente dell'avvocato Cantamessa, sconfitto due volte, come difensore del Parma e indirettamente come legale di Berlusconi: «Visto come si fa a fare giustizia con il sorriso sulle labbra?». Sulle sue, invece, soltanto una smorfia di disgusto. Massimo Gramellini

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