Accelerata per l'Europa di F. Gal.

Accelerata per l'Europa Dal vertice Cee sì al piano franco-tedesco. Grande Germania in 3 tappe Accelerata per l'Europa Unione politica nel '93: Maggie resta sola DUBLINO DAL NOSTRO INVIATO Sancito un consenso politico sull'unificazione tedesca, la Cee preme l'acceleratore dell'integrazione politica europea. Un altro passo, unica grande voce assente quella britannica, è stato compiuto ieri dai ministri degli Esteri della Cee. Riuniti a Dublino per preparare il vertice straordinario dei capi di Stato e di governo di sabato prossimo, hanno espresso l'appoggio all'appello franco-tedesco di mercoledì per una conferenza da avviare a fine anno parallelamente a quella per l'unione monetaria - e destinata alla riforma istituzionale per l'unione politica. Tutto ciò senza dimenticare la questione tedesca, tema del summit della prossima settimana e per la quale Bruxelles ha chiesto tempi più stretti di quanto il ministro tedesco Genscher fosse disposto a sottoscrivere. Il '93, l'anno dell'Europa senza frontiere, sta diventando una data fatidica per i Dodici: entro quella scadenza - nelle intenzioni della Commissione Cee, che ha presentato ieri uno schema di riunificazione tedesca in tre tappe - dovrebbero concludersi non solo l'unificazione delle due Germanie nell'ambito della Cee, ma anche essere ratificate le riforme per l'unione politica e monetaria. Si tratta di rafforzare la legittimità democratica dell'unione europea, dando maggiori poteri al Parlamento; di rendere più efficaci le istituzioni europee; di assicurare coerenza con l'unione economica e monetaria; di attuare comuni politiche estere e di difesa. E' stato abbastanza per fare dire alla Thatcher, contraria all'Europa sovranazionale, che «tali problemi esoterici non devono essere affrontati in questo momento», che «la migliore Europa da costruire è quella di dodici Stati sovrani»; e per condizionare l'intervento del ministro britannico Douglas Hurd. Ma destinati ad essere approfonditi al vertice di sabato: «Non occorre l'unanimità - ha osservato De Michelis - e il processo è irreversibile. Ferme le posizioni inglesi, anche se l'asimmetria è in riduzione, molta strada è stata fatta da tutti fra il vertice di dicembre a Strasburgo e quello di sabato prossimo a Dublino». Nelle intenzioni franco-tedesche, che ricalcano le spinte dell'Italia, della Spagna e del Belgio, dopo la discussione di sabato un rapporto preliminare sull'unione politica.dovrà essere presentato al vertice europeo di giugno; e un rapporto finale a quello di dicembre, che si svolgerà a Roma. In quel momento dovrebbero avviarsi i lavori della conferenza intergovernativa, cui si richiedono le necessarie modifiche del Trattato di Roma. I distinguo britannici non so¬ no bastati a guastare il clima positivo della giornata, dettato dal consenso sulla questione tedesca. Il documento della Commissione Cee è stato apprezzato, come è stato quello sulla «super-associazione» alla Cee dei Paesi dell'Est («Un salto di qualità», ha detto De Michelis). Il piano per l'unificazione tedesca tracciato dalla Commissione prevede tre fasi. Ed è sulla prima, che va dall'unione monetaria all'integrazione politica fra le Germanie, che si è concentrata la discussione di ieri. Dopo avere precisato che dovrà essere il vertice di sabato a riflettere sugli aiuti intertedeschi e su quelli comunitari, con la premessa che nulla inciderà sui fondi già spartiti fra i Dodici, il presidente della Commissione Cee Jacques Delors ha detto che «in quella fase occorre una concertazione permanente e immediata»; e che essa deve concludersi entro il '90. Tempi stretti, su cui Genscher non si è sentito di pronunciarsi. E' stata l'unica ombra di tensione fra i Dodici. Sulla seconda fase, che dopo l'unificazione vedrà la graduale applicazione del diritto comu- ; nitario anche ai Làndcr dell'Est, o sulla terza che consi- i sterà nel loro ingresso a pieno titolo nella Cee, non ci sono sta- | ti contrasti. La prospettiva di una crescita economica supplementare dello 0,5% per i Paesi | Cee ha gettato un manto d'otti- i mismo sul vertice. [f. gal.]

Persone citate: De Michelis, Douglas Hurd, Jacques Delors, Thatcher