Vìlnius offre di congelare l'indipendenza di Enrico Singer

Vìlnius offre di congelare l'indipendenza Disperato appello all'Occidente: «Il blocco sovietico sta per diventare totale, aiutateci a romperlo» Vìlnius offre di congelare l'indipendenza Per due anni, ma senza ritirarla Sinora nessuna risposta da Mosca MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Il compromesso tra Mosca e Vilnius, forse, rimarrà soltanto una speranza, ma almeno comincia a riempirsi di un possibile contenuto. Una «sospensione» di due anni dell'indipendenza da parte lituana in cambio dell'accettazione, da parte sovietica, del principio della sovranità della Repubblica baltica. Tra mille cautele lo ha detto Vytautas Landsbergis in un'intervista telefonica al «New York Times», e subito l'ipotesi di compromesso ha fatto il giro del mondo come se fosse, ormai, a portata di mano. Ma il presidente del Consiglio supremo lituano, ieri, ha fatto notare che la sua è una «disponibilità» e non una «proposta». Che deve essere il Cremlino, «q un suo rappresentante ufficiale», a chiedere la moratoria di due .anni e che, in questo caso, la Li mania «è pronta a discuterla». l'er adesso, Michail Gorbaciov ha chiesto l'annullamento della proclamazione d'indipendenza dell' 11 marzo e, per ottenerlo, non ha esitato u imporre il blocco economico contro la Repubblica ribelle. Le posizioni, almeno quelle ufficiali, rimangono mollo distanti, perché Landsbergis ha ripetuto che sulla dichiarazione d'Indipendenza non si torna indietro Ancora una volta si tratta di ve dere chi c disposto alla prima concessione. Domani una delegazione del governo lituano tornerà per la seconda volta a Mosca, ma nessuno sa se ha già una scaletta di colloqui o se sarà costretta, come all'inizio di aprile, a imporre un incontro al Cremlino. La prima volta a guidare la delegazione — che fu ricevuta dal consigliere di Gorbaciov, Alexandr Yakovlev — c'era il vice premier Romualdas Ozolas che ieri a Vilnius, più che parlare di possibili compromessi, ha denunciato l'irrigidimen'o del blocco economico sovietico. Ozolas ha detto che l'Urss ha già boicottato anche i contratti di un centinaio di aziende lituane e che si preparerebbe a lanciare un blocco totale dei rifornimenti: «Abbiamo informazioni non ufficiali che provano la volontà di Mosca di fermare tutte le esportazioni dirette da noi». Disposizioni in questo senso sarebbero già state impartite dal ministero dei Trasporti sovietico. Ozolas ha annunciato anche che il governo lituano ha inviato un messaggio al primo ministro deli'Urss. Nikolai Ryzhkov. per avvertirlo che. «in queste condizioni», molte aziende della Repubblica baiti ca non saranno più in grado di onorare i loro contratti con i partner sovietici. Ma le ripercussioni negative per Mosca non sono comparabili con quelle che sta subendo Vilnius. È Ozolas ha rilanciato l'appello all'aiuto dell'Occidente. «Se non avremo l'appoggio occidentale — ha detto — la nostra lotta sarà senza speranza». E un appello simile lo ha pronunciato anche il capo del governo lituano, la signora Kazimiera Prunskiene. che ieri si trovava in Danimarca: «La solidarietà politica può essere più utile della vendita del petrolio». Una prova di solidarietà netta alla battaglia di Vilnius è arrivata ieri da un'altra Repub blica baltica. l'Estonia. Il primo ministro del governo di Tallinn, Edgar Savisaar, è intervenuto al congresso del Sajudis — il Fronte indipendentista lituano — ed ha assicurato «l'appoggio totale nella fase difficile del blocco economico». Savisaar non ha precisato quali forme concrete prenderà questo appoggio ma ha detto, tra gli applausi dei 2170 delegati del Sajudis, che «l'Estonia sa bene che quello che sta accadendo oggi a Vilnius potrebbe accadere domani a Tallinn», e che l'unica strada è l'aiuto reciproco «per I vincere insieme». Per Vytautas ! Landsbergis, presidente del Sa¬ judis, è stato un appoggio importante in una fase estremamente delicata. Il Sajudis deve decidere in questo congresso se diventare un vero e proprio partito o se rimanere un «cartello» di forze unite dal cemento indipendentista, ma autonome tra di loro così come è adesso. Del Sajudis — che in lituano vuol dire semplicemente «movimento» — fanno parte alcuni comunisti, i socialdemocratici, i cristianodemocratici, i Verdi, i nazionalisti. Enrico Singer 3A ESP** La gente protesta contro i para sovietici che venerdì hanno occupato la seconda tipografìa di Vilnius, in cui si stampano quasi tutti i settimanali: nell'incursione sono rimasti feriti 12 operai che si opponevano ai militari