Vìezzoli: il nucleare ora non conviene più di Roberto Ippolito

Vìezzoli: il nucleare ora non conviene più Il presidente dell'Enel presenta i conti dell'Ente: «Sta andando bene, nessuno può pensare di ucciderlo» Vìezzoli: il nucleare ora non conviene più «Ma senza nuove centrali l'azienda-Italia rischia grosso» ROMA. Economicamente, il nucleare non conviene più. A fare i calcoli, questa volta, è Franco Vìezzoli, presidente del l'Enel (Oggi - spiega il costo del nucleare è molto elevato, anche nei Paesi più nuclearisti, mentre era economico venti anr.: fa» E' una tesi a sorpresa, dopo le dispute degli ultimi anni culminate nel (ripa all'atomo sancito per referendum Vìezzoli resta comunque convinto che il nucleare sia al traente sul piano strategico perché provocherebbe minori problemi nell'ambiente e ridu ( e la dipendenza dall'estero dcH'approvigionamento di energia L'occasione per parlarne è stata la conferenza stampa sul bilancio 1989, chiuso in ai tivo per 155,9 miliardi rispello ai 138 deii'88 Rivendicando i buoni risultati, Vìezzoli ha con testalo qualsiasi ipotesi di pri vantazione dell'ente «Nessuno può pensare di uccidere l'È nel» ha ammonito tagliente L'incontro con i giornalisti ha forse definitivamente chiuso la stagione del rimpianto per l'abbandono del nucleare Finora l'Enel si era lamentato degli oru-n sopportati per lu svolta imposta dal volo popolare, adeSSO a malapena li ricorda Ne viene sollecitata la riaperti» ra delle (entrali di Caorso e Trino Vercellese t>>L>:». in Italia neanche un kilowatt di corrente e prodotto con l'atomo: la centrale di Latina e chiusa, quella del Cangiano e in disfacimento e a Monialto si lavora per convertire gli impianti. Viezzoh sembra avere unii posizione distinta rispetto al ministro dell'Industria, il repubblicano Adolfo Hatlaglia. praticamente isolato nel governo, fautore di un ritorno a) nucleare Rispondendo alla richiesta di chiarimento dei giornalisti, Vìezzoli ha tentalo di smor zare l'impatto delle sue affermazioni «('.ho il nucleare sia morto nel nostro Paese, come d'altra parte ripete il ministro dell'Industria, non è vero». Ma Vìezzoli pensa a un domani molto lontano, quando si concretizzeranno «gli studi per il nucleare intrinsecamente pu lìto». La ricerca va avanti ma, fa presente il presidente dell'Enel, «il primo kilowatt intrinsecamente sicuro non potrà arrivare prima del 2000». D'altra parte, l'atomo è in difficoltà in tutto il mondo: «La Germania occidentale, che progetta di unirsi con la Germania orientale, ha ottenuto la chiusura di due centrali all'Est costruite con criteri vecchi». Per Vìezzoli. il problema di fondo e l'autonomia energetica dell'Italia «Dipendiamo dall'estero por oltre l'80% degli approvigionamonti di olio, carbone, metano, elettricità. I-a per centuale aumenterà perché le nostre fonti, idro e geologiche, sono sempre le stesse» l.o scorso anno è arrivato un segnale allarmante: «Per la prima volta e slata importata energia elettrica dall'estero per necessita e non per ragioni tecnico-economiche» E i problemi crescono: «Nel 2(KM) all'estero non ci sarà più esubero di energia» Viozzoli o fiducioso sulla capacita dell'Enel di reagire, anche se invoca procedure più snelle per l'autorizzazione a co struire nuove centrali Ha fiducia nell'ente cosi come si presenta Oggi. E perciò non vuole sentir parlare di denazionalizzazione del servizio (proposta da Battagliai o di apertura del capitale ai privali {ipotizzala dal ministro del Tesoro, il de Guido Carli) «Qualsiasi muta mento da fare va pensato e ripensato mille volle, non solo perché l'Enel ha oggi un costo del chilovattora prodotto del 40% inferiore a quello che era 27 anni fa quando l'elettricità era prodotta dai privati, ma anche per gli altri buoni risultati». Il presidente dell'Enel ha ricordato che il mercato unico europeo impone di accorpare le industrie o i servizi (e un processo del genere viene tentato per i telefoni). «La dimensione dell'Enel ò ottimale. Non mi sembra giusto sfasciare quello che esiste e funziona. Tra modificare e sfasciare c'è una bella differenza». Vìezzoli vuole dare l'immagine di un ente in salute: l'Enel è da cinque anni in utile, la pro¬ duttività (cioè l'energia venduta per utente) è aumentata del l 25% dal 1985, in un anno le vendite di energie sono cresciute del 4,o%, i ricavi (pari a 22.613 miliardi) sono saliti del 10.3%, gli oneri finanziari netti sono scesi del 2,2%. Per l'Enel c'è ora il problema di riuscire a far decollare gli investimenti (previsti per 62 mila miliardi fino al 1994). C'è poi il problema dell'impennata dei debili, passati da 2541 a 4506 miliardi (ma Viezzoli rileva che 1400 miliardi sono dovuti al ritardato adeguamento del sovrapprezzo termico, cioè la quota della bolletta della luce legata ai rincari delle materie prime). Roberto Ippolito

Persone citate: Adolfo Hatlaglia, Cangiano, Franco Vìezzoli, Guido Carli, Viezzoli

Luoghi citati: Caorso, Germania, Italia, Latina, Roma