Espresso, colpo a sorpresa di Valeria Sacchi

Espresso, colpo a sorpresa Forse per mettere le azioni al riparo da possibili sequestri Espresso, colpo a sorpresa Berlusconi vende il 15% a una società MILANO. Mentre gli uomini Kminvest da una settimana si presentano disciplinatamente a Mediobanca per trattare con la Cir, e Berlusconi conferma che tbisogna trovare un accordo in tempi brevi», sottobanco la Mondadori, ossia lo stesso Berlusconi, ha venduto a una società fantasma di Roma il 15% dell'Espresso. La società a responsabilità limitata si chiama Bfm International, ha sede in via Potrella 10/A e si occupa di registrazione di spettacoli, audiovisivi e cose del genere. Con un capitale di 25 milioni, il suo titolare. Giuseppe Mastroianni, sarebbe riuscito ad acquistare il 15% dell'Espresso, i) che si gnifica un valore non inferiore ai 100 miliardi, ma teoricamen te senza prezzo poiché questo pacchetto è la chiave di volta per la maggioranza. E avrebbe già depositato i titoli presso una fiduciaria. L'operazione di vendita non e passata per il Consiglio di amministrazione della Mondadori, dunque è stata approvata dal comitato esecutivo, probabil¬ mente per impedire che i due consiglieri Cir ne avessero notizie, e quindi si opponessero. Una procedura quantomeno insolita, dal momento che, ceden do questo 15%, la Mondadori si è pnvata del controllo sul gruppo L'Espresso, ha perso, insomma, pieni poteri sulla metà del proprio impero. Forse Berlusconi ha voluto mettere almeno una parte dei titoli Espresso al riparo da possibili sequestri: sul restante 37% dell'Espresso che Monda dori ha in portafoglio, il giudice Attilio Baldi ha infatti recente mente posto il sequestro cautelativo, su richiesta dei legali di Caracciolo e Scalfari. Nonostante la notizia sia sta ta confermata da più fonti, non si conosce la natura del contratto di vendita tra Mondadori e Bfm. La Fininvest non ha voluto fare dichiarazioni. Anche se ogni giudizio definitivo deve essere sospeso in attesa di particolari, la vicenda suona a prima vista come un grosso passo falso. Non bisogna infatti dimenti¬ care che sia la Mondadori che L'Espresso sono società quotate, la seconda addirittura oggetto in questi giorni di Opa. Come è possibile - c'è chi si chiede - che un pacco così importante dell'Espresso, addirittura determinante per il controllo, venga alienato sulla base di decisioni prese nel segreto del Comitato esecutivo Mondadori, senza il vaglio del Consiglio di amministrazione? Stamane, i legali di Fininvest Mondadori e i legali di Caracciolo si incontreranno alla pretura di Roma e, alla luce di quest'ultimo colpo di scena, sarà interessante vedere quale decisione scaturirà dal Pretore. La Finame, finanziaria della Mondadori nel cui portafoglio c'era il 52% dell'Espresso, è infatti ricorsa alla magistratura romana chiedendo dì sbloccare le azioni Espresso poste sotto sequestro da Baldi e, comunque, di poter votare alla prossima assemblea dell'Espresso come se le avesse. Valeria Sacchi

Luoghi citati: Milano, Roma