E Baggio rimanda il Conte a maggio

E Baggio rimanda il Conte a maggio FIORINTINA «a Pioli (ginocchio leso) fuori sette mesi E Baggio rimanda il Conte a maggio FIRENZE _ DAL NOSTRO INVIATO" l-i Fiorentina è arrivata dopo 28 anni alla finale di una coppa europea perdendo un solo match, il primo, su dieci disputati. Sconfitta a settembre nel match di Madrid con l'Atletico, la formazione toscana ha saputo ribaltare grazie a un rigore di Baggio nei 90' e ai tiri dal dischetto dopo i 120' quel verdetto e da allora ha inanellato cinque pareggi (e con Sochaux e Brema 1*1-1 in trasferta è valso doppio) o tre vittorie (con l'Auxerre sia in casa che fuori, a Perugia con la Dinamo bloccala sullo 0-0 in Urss). In totale sei gol segnati e tre subiti, il massimo risultato con il minimo sforzo apparente, la rivalutazione del calcio all'italiana, della difesa come arma principale. Purtroppo uno dei leader della retroguardia gigliata non potrà disputare le due finali, messo ko da un intervento di Borowka che avrebbe forse meritato l'espulsione. Stefano Pioli ha riportato infatti la lesione del legamento crociato del ginocchio destro: questa la prima diagnosi del prof. Aglietti. Non è esclusa la lesione del legamento collaterale esterno e per accertare questa eventualità oggi il giocatore sarà sottoposto ad artroscopia. L'intervento al ginocchio è previsto per sabato, poi comincerà la lunga convalescenza. Sette mesi almeno prima di rivederlo in campo; per il terzino il '90 si chiude qui, amaramente. «Ho rivisto il fallo di Borowka in tv - ha detto sconsolato l'ex juventino -. Certi interventi dovrebbero costare due anni di squalifica». Nel primo pomeriggio la notizia del lungo stop per Pioli ha raggiunto anche Sebastiao Lazaroni, et brasiliano e tecnico viola dal luglio prossimo. Il selezionatore «verdeoro» era a Torino per il lancio di una campagna pubblicitaria della Fiat Uno in Brasile. Ha visto la Fiorentina in tv («Che bravi Baggio, Dunga, Battistini e Buso, promettente quel Malusci, sfortunatissimo Pioli»), ha promesso che la vedrà dal vivo il giorno della finale di ritorno. Ma quale campo ospiterà i viola il 16 maggio? Scampato il pericolo di reclamo da parte del Werder Brema per l'atto di teppismo subito dal portiere Reck, colpito alle spalle da due ultras e fatto oggetto di lanci di bottigliette, per la società toscana potrebbe scattare una squalifi¬ ca del terreno di gioco. Quasi un paradosso per una squadra che ha giocato cinque volte a Perugia in Coppa Uefa e otto volte lontano da Firenze in campionato. Righetti è ottimista, spera di cavarsela con una forte multa. Sia per l'arbitro Biguet che perii commissario Uefa, Dominguez, infatti, «la partita è finita regolarmente». Il campo di Firenze però potrebbe non essere già abilitato per il 16 maggio, Perugia s'è dimostrata sede a rischio. L'ipotesi che la Fiorentina possa «provare» un impianto mundial (Roma o Genova?) non è campata in aria. Più difficile da gestire il caso Baggio. Il giocatore ha ribadito ieri mattina di non avere intenzione di incontrare il conte Flavio Pomello, pronto a fargli un'offerta definitiva per il rinnovo del contratto in scadenza nel '91. «Fino al termine del campionato non intendo parlare di queste cose - dice il puttino -. Prima dobbiamo salvarci, il conte ha atteso sette mesi, può aspettare sette mesi e dieci giorni. Comunque tra me e la Juve non c'è nulla di deciso». Decisa, invece, alla luce degli ultimi sviluppi, la vicenda Lazaroni. E Graziani, che ha contribuito la sua parte («minima, sia chiaro») per arrivare alla finale di Coppa Uefa e sta per salvare la barca viola dall'affondamento in B, tornerà ad allenare le formazioni giovanili viola. «Al futuro non ci penso, scorre così velocemente il presente - afferma l'allenatore che si fatica a star dietro agli avvenimenti. Domenica c'è l'Inter, ci serve un punto. E poi la doppia finale, avrei preferito una partita secca, ma in questa competizione la squadra ha saputo trarre il massimo nei 180', gestendo sempre benissimo i risultati della prima partita. Giocarla in trasferta in occasione della finale sarà sicuramente un vantaggio soprattutto perché potrò utilizzare tutti, escluso Pioli purtroppo». Infatti Landucci, Pin, Faccenda, Dell'Qglio, Battistini, Buso,Baggio, Dunga, Di Chiara, Zironelh, lachini e Kubik (appiedati martedì) sono sotto squalifica al primo cartellino giallo. Anche questo un record di «conservazione» invidiabile per una squadra che, dice Graziani, «non si capisce come mai in campionato non sia stata almeno alla stessa altezza di Roma, Atalanta e Bologna». Franco Battolato