Walesa «tradito» da Solidarnosc

Walesa «tradito» da Solidarnosc POLONIA A Danzica inizia un difficile Congresso Walesa «tradito» da Solidarnosc DANZICA DAL NOSTRO INVIATO Sarà il valzer delle cifre a con dizionaro da cima a fondo il pri ino Congresso di Solidarnosc mrlla Polonia post comunista che si apre stamane sulle sponde del Baltico, nella città-simbolo dogli ex cantieri navali Le nin. Sono numeri spettacolari, impensabili fino a poco tempo fa che ridisegnano la mappa economico-politica del Paese come lo spettro dell'iperinflazione di tipo sudamericano, a quota 1000 lo scorso novembre svanito ora in un miracoloso 4 per cento mensile, soprattutto come la stupefacente caduta di popolarità subita da Leck Walesa. Cinque mesi addietro i sondaggi d'opinione lo vedevano saldamente in testa con il 90 per cento dei consensi, oggi invece, stando alle ultime rilevazioni pubblicate da Gazeta Wyborcza, il quotidiano di Solidarnosc, i si sfiorano appena il 56 per cento. «Guardiamo nella sfera di cristallo non per leggere il futuro ma per decidere su tutto», spiega padre Jankawski, parroco della chiesa di Santa Brigida, consigliere spirituale del Premio Nobel. E la Sei giorni di Danzica dovrebbe infatti pronunciarsi su una vasta gamma di argomenti rimasti in sospeso da quando Solidarnosc era rientrata nella legalità persa nel dicembre '81 sotto il maglio del regime marxista. Se restare cioè sindacato nella continuità ispiratrice del movimento operaio di protesta od uscire allo scoperto, e dall'ambiguità, trasformandosi in partito politico. Se mantenersi in equilibrio precario su due poltrone, da una parte il corretto appoggio parlamentare fornito al governo cattolico tramite i deputati e i senatori del Comitato Civico e sul versante opposto le bordate di critiche sparate per appagare il malumore della piazza contro il programma di austerità congiunturale del primo ministro Tadeusz Mazowiecki. Infine se battersi per arginare, nel segno dell'unità, le spaccature interne fra le varie anime dell'unione sindacale - la cristiana di centro propugnata dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Hall, la laica di sinistra che si riconosce negli intellettuali, da Bronislaw Geremek ad Adam Michnik, l'ala conservatrice vicina alla Chiesa - oppure se lasciare ognuno libero di proseguire sulla propria strada. Nel documento programmatico emergono proprio questi dubbi ma anche alcune certezze. La corrente radicale di Jurczyk e Slowick. forte a Stettino e Lodz, ha dato forfait, non invierà delegati. Rimprovera agli antichi compagni di lotta il tradimento verso le istanze degli strali meno abbienti della popolazione, i più colpiti dalla recessione che ha provocato drammatiche erosioni nel potere d'acquisto secso di almeno un terzo, ricorda che l'Opzz, il sindacato del disciolto Poup, sta guadagnando proseliti, ha già tre milioni di simpatizzanti rispetto ai due milioni di tesserati di Solidarnosc. Pure assenti i rappresentanti di Solidarietà Rurale, furenti per l'alto costo sociale pagato nelle campagne a causa della cura da cavallo imposto dal ministro dell'Economia Leszek Balcerowicz. E mentre sale la protesta del mondo agricolo, oltre due milioni e mezzo di piccoli coltivatori costretti a svendere i loro prodotti, anche i giovani «arrabbiati» si rivoltano contro la base storica di Solidarnosc, dicono di essere emarginati dalla vecchia dirigenza tuttora incapace di operare il salto qualitativo dalla clandestinità maturata nel decennio dell'oppressione al pragmatismo della situazione attuale. Che significa fosche prospettive occupazionali, forse un milione di senza lavoro entro la fine dell'anno ed il peggior tenore di vita dell'Est europeo. Walesa intanto lancia segnali contrastanti. Sostiene che «il processo di democratizzazione procede troppo a rilento, che bisogna accelerare i tempi della riforma», ossia saltare gli accordi pattuiti un anno fa alla «Tavola rotonda» anticipando le elezioni politiche previste nel '93. Avanza tra le righe la propria candidatura alla presidenza proponendosi quale successore naturale al generale Jaruzelski, poi si autosmentisce, afferma che il tema è prematuro. Da oggi comunque è in lizza per la riconferma a leader di Solidarnosc, ma voci di corridoio sostengono che verrà imbrigliato da un segretario generale e da un Comitato direttivo allargato da 20 a 60 membri. Sarebbe allora l'ennesima conferma del carisma ormai appannato, daltronde un po' da sempre il destino dei rivoluzionari. [p. d.g.]

Persone citate: Adam Michnik, Bronislaw Geremek, Jaruzelski, Jurczyk, Leszek Balcerowicz, Tadeusz Mazowiecki, Walesa

Luoghi citati: Danzica, Polonia, Stettino