Vilnius: «Mosca ci ha tagliato il petrolio»

Vilnius: «Mosca ci ha tagliato il petrolio» Il portavoce del Parlamento lituano annuncia la sospensione della fornitura di greggio alla raffineria Vilnius: «Mosca ci ha tagliato il petrolio» La decisione dopo le risposte concilianti alle minacce di blocco MOSCA. L'afflusso di petrolio greggio sovietico all'unica raffineria in Lituania è stato interrotto ieri sera, secondo fonti di Vilnius, in parziale applicazione del blocco delle forniture minacciato dal presidente Michail Gorbaciov. «L'afflusso di petrolio greggio all'impianto di Mazhiekiai è cessato verso le 21,30», ha annunciato il portavoce del Parlamento lituano Ai das Palubinskas. La chiusura dell'oleodotto che alimenta la raffineria di Mazhiekiai, ha aggiunto il portavoce, è stata confermata dal direttore dell'impianto, Bronios Vainoras, al quale era stato letto per telefono un messaggio in cui gli si comunicava che «in ottemperanza alla decisione del Consiglio dei ministri, interrompiamo il pompaggio di petrolio greggio alla vostra raffinerìa». Non sono state segnalate invece interruzioni dell'erogazione del gas naturale. Solo poche ore prima il vice ministro sovietico per il Petrolio e il Gas Aklim Mukhamedzyanov aveva assicurato che erano «completamente infondate» le notizie di tagli o di blocco delle forniture energetiche sovietiche alla Lituania. Anche il ministro per l'Energia della Repubblica baltica, Asmantas, aveva detto che «le forniture di petrolio sono normali», aggiungendo di non ritenere possibile una riduzione del flusso di carburante: «Forse le sanzioni saranno applicate ad altri settori, ma non a quelle del carburante». Ma proprio in vista di un blocco economico da parte di Mosca il primo ministro della Repubblica baltica si era recato a Oslo per definire i termini di una collaborazione in campo energetico con la Norvegia. Nel frattempo, con una risposta conciliante, il Parlamento lituano aveva replicato alle minacce di blocco economico del Cremlino: «Se Gorbaciov accetta di trattare, sospenderemo la emanazione di nuove leggi indipendentiste». Seguendo la linea morbida del capo del governo, signora Prunskiene, il Parlamento aveva detto di non poter aggiungere nulla a quanto già affermato dal premier nella sua lettera di due giorni fa a Gorbaciov. In quell'occasione, la Prunskiene aveva sostenuto di «non vedere ragioni plausibili che giustifichino un peggioramento delle nostre relazioni economiche». Aveva quindi espresso la speranza di raggiungere con Mosca un compromesso, dando istruzioni alle imprese lituane di mantenere gli impegni di forniture con le altre Repubbliche. Nella risposta del Parlamento si affermava che se Mosca si fosse impegnata ad avviare consultazioni parlamentari entro il primo maggio, Vilnius non avrebbe adottato nuove leggi per il periodo dei negoziati. Il Parlamento lituano non ha quindi rinunciato alla dichiarazione d'indipendenza né ha abrogato le leggi definite dal Cremlino anticostituzionali, ma ha dimostrato buona volontà nei confronti di Mosca. La risoluzione era stata approvata con 90 voti favorevoli e un'astensione. Nel testo si afferma che una delegazione lituana si recherà a Mosca al più presto per aprire il dialogo con il Cremlino. A Vilnius la tensione è stata alta per tutto il giorno. Truppe sovietiche, dotate di mezzi corazzati, erano rimaste a lungo nelle vicinanze della stazione di pompaggio della raffineria di Mazheikiai. E a far crescere la tensione aveva contribuito anche un dirottamento aereo, ma la vicenda si è poi risolta in breve tempo. Un uomo che sosteneva di avere una bomba, ha ottenuto che un aereo diretto a Leningrado atterrasse a Vilnius. Sosteneva di voler far giungere l'aereo in Lituania per aiutare la causa della Repubblica. E' stato arrestato dalla polizia che non ha trovato armi. Sarebbe un vigile del fuoco appartenente a una associazione religiosa e in passato curato per disturbi mentali. La sfida indipendentista intanto è rilanciata dall'Estonia che ha deciso di battere una propria moneta: la «corona». (Ansa-Agi-Reuterl

Persone citate: Gorbaciov, Michail Gorbaciov, Prunskiene