Il Werder non fa ricorso

Il Werder non fa ricorso Il Werder non fa ricorso Per l'aggressione al portiere l'Uefa può squalificare il campo PERUGIA DAL NOSTRO INVIATO Il vero protagonista (positivo) della serata è Oliver Reck, biondissimo portiere tedesco. Racconta l'episodio discusso, deprecabile, avvenuto prima che cominciasse la ripresa: «Ero andato a togliere alcune bandierine attaccate alla rete quando due tifosi mi hanno aggredito, colpendomi alle spalle. Pugni e una spinta violenta che mi ha fatto perdere l'equilibrio. Non ho giocato in condizioni normali ma ho ritenuto di poter continuare e l'ho fatto. Quanto mi è successo non era così grave da costringermi ad abbandonare il campo. Sarà l'Uefa a prendere provvedimenti». Dal presidente del Werder, Franz Bohemert, una conferma: «Non presenteremo reclamo, i tedeschi non fanno queste cose». In tribuna, appena successo l'episodio, era stato visto inveire contro i tifosi italiani. Tutto è nelle mani dell'arbitro Biguet e dei delegati Uefa. Ma, come afferma Righetti, «anche loro hanno visto quello che hanno potuto, ossia la parte finale dell'episodio. Non credo possano esserci conseguenze tecniche per noi, al massimo solo disciplinari». Così, non sapendo se giocare a Firenze o Perugia, potrebbe essere l'Uefa, squalificando il campo viola, a determinare la scelta: Genova potrebbe diventare la sede ideale del match di ritorno di finale il 16 maggio. Mentre Firenze impazziva di gioia, la gente invadeva le strade e le piazze, piangente di dolore ha fatto ritorno a casa Stefano Pioli: la prima diagnosi è tremenda, sarebbero saltati i legamenti del ginocchio destro nel duro impatto con Borowka. Così, la gioia per la finale è ri¬ masta strozzata in gola a Graziani e ai viola. Dice il tecnico: «Speriamo di festeggiare meglio quando sapremo qualcosa di più e, di confortante si spera, su Pioli. Comunque la squadra merita un applauso collettivo, da Buso a Nappi, da Baggio a Dell'Oglio tutti si sono sacrificati coprendo le fasce, impedendo al Werder di svolgere il proprio gioco. Un sacrificio, un lavoro massacrante nel quale è emersa la classe di Battistini. Ma non vorrei soffermarmi su di lui, sarebbe ingiusto per gli altri. Con Dunga nessun battibecco, cose che succedono, lui è battagliero e poi va ricordato che ha giocato con la tendìnite. Non mi resta che far gli auguri alla Juve, speriamo di poterla sfidare nella finale». Di Chiara lancia pesanti accuse: «Quando Borowka è entrato in quel modo su Pioli, un fallo da espulsione, l'allenatore dei tedeschi, Rehhagel, ha incitato i suoi a continuare con il gioco duro, come a Brema. Ci faceva segno di prendere il pallone invece di spezzare solo il loro gioco». L'allenatore tedesco s'è chiuso in corner: «Abbiamo meritato più noi della Fiorentina, non riesco a capire che cosa ci è successo, ma così va il calcio, è passata la squadra capace solo di difendersi». Baggio non è d'accordo: «Sono state due battaglie, a Brema e qui. Quando cominci un'avventura in Coppa non sai fin dove puoi arrivare. A questo punto Juve o Colonia non fa differenza». E' stato chiesto a Baggio: venerdì incontrerà il conte Pomello per definire la storia del suo contratto? E lui, imperterrito: «Non credo che ci vedremo, non l'abbiamo fatto per sei mesi, perché farlo adesso?», [f.bad.]

Luoghi citati: Firenze, Perugia