Treni, per 7 giorni impossibile viaggiare

Treni, per 7 giorni impossibile viaggiare Confederali e autonomi annunciano agitazioni, mentre i Cobas confermano le 72 ore di sciopero Treni, per 7 giorni impossibile viaggiare Blocco dalle 14 di lunedì a martedì, quindi da giovedì a sabato La circolazione tornerà regolare solo il pomeriggio di domenica ROMA. Sarà quasi impossibile viaggiare in treno per tutta la prossima settimana. I macchinisti-Cobas (ieri banno scritto ai presidenti della Camera e del Senato, lotti e Spadolini) confermano le 72-ore di sciopero decise dopo l'ultimo deludente incontro con l'Ente delle ferrovie, ma di fatto bloccheranno il traffico ferroviario sull'intera rete nazionale per sette giorni consecutivi. Si asterranno dal lavoro in più di 10 mila (su un totale di circa 14 mila) dalle ore 14 di lunedì alle 14 di martedì ed ancora dalle 14 di giovedì alla stessa ora di sabato. Però, nell'intervallo di mercoledì ci sarà ugualmente caos in seguito ai contraccolpi dell'agitazione terminata il giorno prima, così come la circolazione dei treni non potrà tornare alla normalità prima del tardo pomeriggio di domenica, dopo il black-out che si concluderà nel pomeriggio di sabato. Nello stesso tempo si profilano azioni di protesta da parte dei sindacati confederali e dell'autonoma Fisafs, assoluta mente insoddisfatti del nuovo colloquio avuto ieri sera con l'amministratore straordinario dell'Ente Schimberni sul rinnovo del contratto dei 207 mila ferrovieri. Schimberni ha cercato di prendere tempo, preannunciando per stasera un dettagliato documento sul rinnovo contrattuale, ma i sindacali hanno insistilo per andare a una stretta, in un senso o nell'altro. E, intanto, hanno ribadito un secco «no» alle proposte avanzate sulla parte economica, gli inquadramenti, i fabbisogni degli organici, le relazioni sindacali. «Non possiamo accettare - ha dichiarato, in una breve pausa, il segretario generale della Uil-trasporti, Aiazzi l'assurda proposta di fare un salto indietro, anche rispetto al vecchio contratto, per quanto riguarda le relazioni sindacali ed il ruolo del sindacato nei processi di ristrutturazione dell'azienda e di revisione dell'organizzazione del lavoro. E ciò in cambio di un aumento più consistente degli stipendi tabellari e delle competenze accessorie». Si è discusso fino a notte inoltrata, ma sembra difficile in queste condizioni che si possa arrivare ad una schiarita, almeno in tempi brevi. Quindi, ci si prepara ad una offensiva dura, sia pure tra ostacoli di vario genere, non ultimi l'obbligo (previsto dal codice di autoregolamentazione) di dare un preavviso di 10 giorni e l'imminenza della tregua sindacale che scatterà dall' 1 maggio in vista delle elezioni amministrative. Sulle modalità, peraltro, non c'è ancora accordo tra le federazioni trasporti di Cgil-CislUil, ma e certo che una iniziativa di lotta dovrà essere definita al più presto sotto la spinta del crescente malcontento della categoria e della stringente «con¬ correnza» dei Cobas fra i lavoratori delle qualifiche-chiave del sistema ferroviario, come i macchinisti, i capi stazione, i capi deposito, i manovratori, il personale viaggiante. Cgil e Uil vorrebbero differenziare le forme di agitazione da quelle dei Cobas, attuando ad esempio il blocco delle biglietterie che colpirebbe l'azienda, ma non gli utenti già duramente provati. Contemporaneamente, però, vorrebbero giocare una carta nei confronti dei Cobas: come contropartita a qualche concessione (ad esempio, la loro ammissione al tavolo contrattuale principale), vorrebbero convincere i «ribelli» a fare un fronte comune e a deliberare insieme una astensione di 24 o 48 ore, in sostituzione dei programmati scioperi di 72 ore e dell'eventuale alternativa del fermo delle biglietterie. La Cisl, invece, è contraria all'ipotesi di paralizzare le biglietterie, ma anche a qualsiasi alleanza con i Cobas. In una direzione analoga si muove pure il sindacato autonomo dei macchinisti (Sma), dissociatosi di recente dalla Fisafs, sottolineando l'utilità di ritrovare una unità di azione. Sarebbe necessario, secondo lo Sma, realizzare «un tavolo unico», che preceda quello di trattativa e nel quale si possano confrontare tutte le componenti. Gian Cario Fossi I contendenti. Da sinistra Schimberni e Gallori

Persone citate: Aiazzi, Gallori, Gian Cario, Schimberni, Spadolini, Treni

Luoghi citati: Roma