«Ciao mamma, io sto bene e tu?» di Pier Paolo CervoneMaurizio Fico

«Ciao mamma, io sto bene e tu?» Più di 100 uomini tra polizia e carabinieri hanno partecipato al blitz per la liberazione «Ciao mamma, io sto bene e tu?» Patrìzia telefona a casa, poi il viaggio a Verona SANTA MARGHERITA DAI NOSTRI INVIATI Patrizia Tacchella è libera, sta bene, ha già riabbracciato papà e mamma dopo 78 giorni di prigionia. Alle 22,30 di ieri è arrivata a casa. I suoi carcerieri sono stati arrestati. Una delle più odiose pagine della storia dei sequestri è finita ieri pomeriggio, alle 18,15, sulla Riviera ligure di Levante. I carabinieri del Gis, un nucleo speciale dell'Anna, hanno sfondato la porta di una villetta a due piani a San Lorenzo della Costa, sulla strada che da Santa Margherita Ligure sale a Ruta di Camogli. Una villetta a due piani ristrutturata da poco, color aragosta, tutto intorno alberi d'ulivo, fichi, nespoli. I banditi si sono arresi senza resistenza. Patrizia ha abbracciato il primo dei suoi liberatori e gli ha detto: «Ho sempre pensato che potevano arrivare i carabinieri». Quindici minuti dopo, alle 18,30, Patrizia era già nella caserma di Santa Margherita. Scarpette da tennis, jeans, maglia di felpa rossa, con lo stesso sguardo dietro alle spesse lenti che aveva commosso tutta Italia, è salita nell'abitazione del capitano Roberto Ripollino. In casa ad attenderla, per fare subito sentire il calore di una famiglia, c'erano la moglie dell'ufficiale e la figlia. Patrizia ha avuto in ritardo il suo regalo di Pasqua: un uovo di cioccolato, subito sfasciato alla ricerca della sorpresa. Poi è stata visitata da un pediatra. E' la conferma tanto attesa: la bimba sta bene. Ha telefonato a casa: «Ciao mamma, io sto bene. Non sono spaventata: vi ho visti alla televisione». Poi è partita alla volta di casa, a Stallavena di Grezzana, vicino a Verona. Fulminea l'azione dei carabinieri. Due banditi sono stati catturati all'interno della vHla. Il terzo è incappato in un posto di blocco della polizia vicino a Rapallo. I nomi: Bruno Cappelli, 35 anni, nato a Moncalieri, in provincia di Torino, imprenditore (è titolare della «Microprofil»), padre di due figli, abitante a Nichelino, altro Comune della cintura torinese; Valentino Biasi, 52 anni, nato a Noventa di Piave, in provincia di Treviso, residente a Poirino, sempre alle porte del capoluogo piemontese; Franco Maffiotto, 48 anni, di Torino. Almeno cento uomini hanno partecipato al blitz. Ieri pomeriggio, per alcune ore, gli abitanti della zona hanno notato numerosi furgoni targati Livorno. A bordo, nascosti, c'erano gli uomini del Gis. Un segnale e l'operazione è scattata. La villetta è stata circondata. Alcuni militari hanno sfondato una finestra e hanno sorpreso i due carcerieri di Patrizia. La bimba era in una delle camere, non legata, seduta davanti al televisore acceso. Storditi dalla sorpresa, i banditi non hanno neppure accennato un tentativo di reazione. Sono arrivati gli altri carabinieri. Patrizia è stata subito presa in braccio con affetto e portata nella caserma dei carabinieri, dove è stata subito condotta nell'alloggio del comandante Ripollino, accolta con simpatia dai familiari dell'ufficiale. La notizia del ritrovamento di Patrizia a Santa Margherita è clamorosa. «Avessimo saputo che era lì, saremmo andati noi a liberarla»: gioia e rabbia si mescolano nei discorsi di un gruppo di pescatori sulla spiaggia di Santa. La notizia della liberazione si è sparsa in pochi minuti. Vicino alla villa, polizia e carabinieri hanno dovuto sistemare transenne per tenere lontani i curiosi. La casa è sotto la strada, poco prima di un tornante. E' collegata all'Aurelia da un elegante sentiero erboso, con due tracciati in pietra per l'accesso delle auto. Vista da vicino, l'identikit è quello di una delle centinaia di seconde case «da sogno» che punteggiano la collina alle spalle di Santa Margherita, poco distante da Portofino. Ecco la testimonianza di un vicino, Adolfo De Martini: «E' una villa da ricchi. Ogni tanto entravano delle macchine, ma niente che potesse far pensare a movimenti sospetti». Una zona residenziale, immersa nel verde, dove molti vicini quasi non si conoscono, o si vedono molto di rado. Rapporti scanditi dalle vacanze, in cui è facile passare inosservati. Siamo nell'affollatissima Riviera ligure di Levante, ma anche in un luogo ideale per nascondere un ostaggio. Circa un mese fa, i carabinieri avevano già compiuto numerose perlustrazioni in Liguria. Le ricerche, però, erano concentrate soprattutto in provincia di Savona. Alcune telefonate anonime avevano anche segnalato la prigione di Patrizia a Imperia. L'ultimo contatto con il misterioso informatore pochi giorni fa. «Cercate Patrizia a Camogli». Ma anche nella Riviera di Levante le ricerche del covo della banda non avevano dato alcun esito. E gli inquirenti avevano cominciato a sospettare che le misteriose telefonate potessero essere opera di un mitomane. Invece l'ultima segnalazione ha trovato una imprevista, clamorosa conferma. Da quanto tempo la bambina era nel Tigullio? Ieri sera è stato impossibile saperlo. Una cosa è certa: da venerdì scorso, antivigilia di Pasqua, là frazione di Santa Margherita era tenuta sotto controllo dai carabinieri. Patrizia, subito, dopo il sequestro, potrebbe essere stata rinchiusa in un altro covo della banda e successivamente trasferita in Liguria. Durante i 78 giorni di prigionia non è mai stata legata. «L'hanno trattata bene, almeno questo», diceva ieri sera un ufficiale dei carabinieri. L'incubo è finito. Pier Paolo Cervone Maurizio Fico In questa villetta sulla collina di Santa Margherita Ligure era tenuta prigioniera Patrizia Tacchella

Persone citate: Adolfo De Martini, Aurelia, Bruno Cappelli, Franco Maffiotto, Patrizia Tacchella, Roberto Ripollino, Ruta, Valentino Biasi