Waldegaard spinge il Sol Levante di Cristiano Chiavegato

Waldegaard spinge il Sol Levante Lo svedese in testa al Safari Rally tra rovesci di pioggia e cambiamenti di percorso Waldegaard spinge il Sol Levante A 47 anni sta guidando da campione la sua Toyota «Celica» Fiorio quinto e Biasion sesto con le Lancia, Alen (Subaru) ko NAIROBI DAL NOSTRO INVIATO Bjoern Waldegaard, 47 anni suonati, ha perso quasi tutti i capelli e i pochi che gli sono rimasti sono bianchi, ma è sempre un grande dei rally. Lo svedese è al comando del Safari a metà della prima tappa. Con la sua Toyota «Celica GT», ridotta a una macchia marrone di fango, precede il compagno di squadra Ericsson c i locali Duncan e Heather. All'inseguimento le Lancia «Delta» con Fiorio 5° (a 8'03"), Biasion 6° O'06") e Kankkunen 8° (14'26"). La gara ha già fatto vedere di tutto. Erano partiti, in 58, ieri mattina dal Kenyatta Center, nel cuore di Nairobi. Alberi in fiore, sole splendido, tanta gente. Poi, un bel percorso secco, solo qualche «binario» sulla strada sterrata a complicare la guida. Sembrava quasi una corsa normale, con le Subaru (Alen) e le Toyota (Waldegaard) scatenate all'attacco, mentre le Lancia procedevano più prudenti. Ma, all'improvviso, l'inferno per colpa di un terribile temporale equatoriale, ogni goccia un secchiello d'acqua. 1 fiumi melmosi che già erano gonfi per la pioggia dei giorni scorsi straripavano di colpo, costringendo gli organizzatori à spostare la carovana, che da Mombasa aveva già preso la strada del ritorno verso Nairobi, su percorsi alternativi, del resto già previ- sti. Quattro controlli orari annullati, altrettanti nuovi istituiti, le vetture costrette a deviare su nuovi sentieri. Un taglio fra le colline di Taita, verso Chyulu Bottom per ritrovare piste se non asciutte, almeno non devastate, in una zona erbosa dove esiste sempre il rischio delle pozze. Così a metà giornata, quando erano stati percorsi circa 600 dei 1140 chilometri previsti nella prima frazione. Purtroppo, a quel punto era già uscito di scena il protagonista delle prime ore del rally, Markku Alen, che era stato in testa sino al quinto controllo orario. L'abbandono del finlandese (mentre era scivolato al terzo posto) ha creato qualche apprensione in sala stampa, perché gli organizzatori lo hanno definito nel loro comunicato «dramatic exit», ma si trattava di una formula tutta inglese per definire un guasto meccanico, cioè la rottura del motore. Alen e il suo navigatore Kivimaki, rientrati in elicottero, poche ore dopo erano già nel Norfolk Hotel di Nairobi, dove cercavano di smaltire la delusione. Tempo permettendo, dunque, la corsa ha assunto la fiso nomia che tutti si attendevano. Giapponesi all'attacco, Lancia in difesa per reagire al momento opportuno, cioè nella parte conclusiva della gara. Non bisogna dimenticare che qui i minuti valgono i secondi di un altro rally e che se lo scorso anno la Lancia è stata quasi sempre in testa, vincendo con Biasion, nel 1988 il veneto conquistò la sua prima affermazione africana ad una tappa dal termine, dopo esser stato staccato di circa mezz'ora. Per ora gli avversari, benché già provati dalla fatica, si limitano a stuzzicarsi con qualche battuta a distanza, ai controlli orari: «Mi sembra che le Subaru e le Toyota abbiano preso un ritmo troppo veloce» ha detto Juha Kankkunen. «Io penso ha aggiunto Alex Fiorio - che la strada che ci attende sia ancora peggiore di quanto ci si aspetti visto quello che succede. Meglio essere prudenti...». La risposta di Ericsson non si è fatta attendere: «Può darsi che an¬ diamo troppo forte, ma le nostre vetture sono perfette. Perché allora viaggiare piano?». Vedremo chi avrà ragione. Ci sono stati comunque già diversi abbandoni oltre a quelli di Alen e non pochi piloti hanno incontrato guai grossi. Shinouzuka, con la Mitsubishi «Galant» ha rotto la frizione, Waldegaard, pur essendo al comando, si lamenta del motore che perde colpi per problemi elettrici a causa delle vibrazioni ed i meccanici hanno già sostituito la sospensione anteriore della sua Toyota. Palate di fango sono state tolte dai radiatori di tutte le vetture e le assistenze sono costrette a far miracoli. Cristiano Chiavegato Delta in azione. Fiorio e Biasion all'inizio non vogliono rischiare troppo

Luoghi citati: Nairobi