Petrolio, nell'Opec suona l'allarme

Petrolio, nell'Opec suona l'allarme Timori tra i produttori nonostante una leggera ripresa: nel '90 prezzi in calo del 30% Petrolio, nell'Opec suona l'allarme Ma i mercati prevedono un ribasso In Europa cala il rischio inflazione ROMA. I mercati petroliferi vivono giornate convulse. Fino a giovedì il declino dei prezzi sembrava inarrestabile, quasi un crollo, con un sospiro di sollievo per l'Occidente (Europa e Italia comprese) che vedono ridursi il peso della «bolletta petrolifera» c quindi attutirsi il rischio-inflazione. Ma ieri sono bustaie le dichiarazioni del presidente dell'Opec, l'algerino Sadek Boussenu, che ha chiamato a raccolta i Paesi Opec per far quadrato attorno ai prezzi (18 dollari al barile) e alle quote fissate dal «cartello», per scatenare sui mercati euforici acquisti. Cosi il Brent per consegna a maggio, che giovedì era precipitato a 15,65 dollari il barile, è risalito in poche ore a quota 16.45. Anche a New York, il mercato a termine ha registrato rialzi consistenti che hanno vanificalo in parte il crollo di mercoledì quando il contratto di maggio del Wti (West Texas Intermediale) era sceso a 16.25 dollari al barile, prima di toccare un picco nel durante di IH.49 Ieri Wti di maggio è oscillato attorno ai 18,08 dollari al barilo. Che cosa ha detto l'algerino Sndek Houssena? Anzitutto che i ministri del petrolio dell'Opec stanno considerando «varie opzioni» per fermare l'attuale declino dei prezzi. Le possibilità, ha spiegato il ministro algerino, includono un «urgente incontro della commissione ministeriale di monitoraggio dei prezzi» e la possibilità di anticipare il «meeting straordinario della conferenza Opec» già in calendario per il 25 maggio a Vienna. La commissione ministeriale di monitoraggio IMmcl è quella che studia le condizioni del mercato del petrolio ed effettua raccomandazioni sulle politiche da adottare in sede Opec. L'allarme era scattato giovedì (dopo una giornata «nerissima») quando i Paesi Opec avevano preso realisticamente atto che i prezzi del greggio in tutto il mondo erano scesi di 6 dollari al barile dall'inizio dell'anno (quasi il 30%) e di 3,40 dollari nelle ultime due settimane. Fonti dell'industria petrolifera asiatica hanno comunque subito detto di ritenere «improbabile» un rialzo dei prezzi, mentre gli operatori dell'Estremo Oriente prevedono soltanto una «eventuale modesta ripresa» quando l'Opec effettuerà tagli veri alla produzione. Impresa non facile perché Arabia e Kuwait hanno già detto a più riprese di essere pronti a aumentare la produzione, non a ridurla. Le ragioni di questo nuovo scivolone dei prezzi sono ormai note: la produzione di «oro nero» da parte dei Paesi Opec ha superalo di ben 2 milioni di barili al giorno il «tetto» stabilito per i primi sei mesi di quest'anno. La situazione attuale, tuttavia, è molto diversa da quella di un anno e mezzo fa. Allora, il crollo dei prezzi, dovuto ad un eccesso di produzione, fu immediatamente arrestato. Infatti il surplus (circa 3 milioni di barili al giorno) fu rapidamente assorbito dall'aumcntata domanda mondiale nel corso dell'inverno 1988'89, trainata soprattutto dal boom delle economie asiatiche. I prezzi in breve tempo cambiarono marcia e tornarono a risalire. Ora i prezzi del petrolio sono scesi di nuovo; e la causa, ancora una volta, e da ricercarsi nella sovrapproduzione Opec. Molti operatori ritengono che il «cartello» petrolifero effettuerà tagli alla produzione per riportare in alto i prezzi, ma dubitano che questa sovrapproduzione troverà sbocco in una nuova domanda, che può venire soltanto dall'Estremo Oriente, in quanto sia gli Stati Uniti che l'Europa hanno i depositi colmi di greggio. Ma i giapponesi, che sono forse i maggiori clienti dell'Opec, stanno stringendo la cinghia per ridurre l'indebitamento estero, anche risparmiando sul greggio. Già la settimana scorsa i grandi operatori del Sol Levante avevano respinto le massicce avanches di Iran e Iraq, pronti a buttare sul mercato ingenti quantità di petrolio per finanziare la «ricostruzione» dei due Paesi. [c. roc] LE VICENDE fi n DEL PETROLIO ° APRILE FONTE: COMITATO PROFESSIONAIE DEL PETROLIO ( pantani-LA STAMPO

Persone citate: Arabia