L'azoto uccise la paziente di Marco Marelli

 L'azoto uccise la paziente La donna morta nel gennaio dell'89 all'ospedale di Como L'azoto uccise la paziente Somministrato al posto dell'ossigeno a causa di uno scambio di tubi Errore umano e negligenza: 5 medici a giudizio per omicidio colposo COMO. Non solo di errore umano, ma anche di negligenza si deve parlare per il decesso di Dominga Greco Taborelli, la cinquantottenne di Cadorago morta il 12 gennaio dello scorso anno in una sala operatoria dell'ospedale Valduce di Como mentre veniva sottoposta ad un intervento chirurgico per un raschiamento. Lo confermano le conclusioni della magistratura di Como che per la morte della donna ha rinviato a giudizio cinque persone, accusate di omicidio colposo. Dominga Greco Taborelli è morta per asfissia sotto i ferri, per uno scambio di tubi le hanno somministrato protossido di azoto anziché ossigeno. I familiari della donna si sono costituiti parte civile. I rinviati a giudizio sono il primario di anestesia dell'ospedale comasco, Luciano Tadini, cinquantotto anni; il responsabile della gestione e manutenzione dei gas medicali. Elio Bassetti, quarantotto anni; l'esecutore materiale dei collegamenti, Antonio De Cata, trenta anni; e gli esecutori materiali degli impianti dei gas medicali, Antonio Cirillo, cinquanlacinque anni e Maurizio Benfanti, ventotto anni. La sala chirurgica di ginecologia dell'ospedale Valduce di Como era stata recentemente rimodernata e nessuno si è accorto che il tubo che doveva erogare ossigeno in realtà era collegato con la bombola del protossido di azoto. All'errore umano, per la magistratura del capoluogo lariano si è aggiunta cosi la negligenza, per i mancati collaudi delle nuove apparecchiature. Nessuna responsabilità invece per la morte di Giuseppe Cardia, 67 anni, di Brunate, deceduto lo stesso giorno in cui è morta Dominga Greco Taborelli. Anche per il pensionato di Brunate si era pensato ad un errore umano, ad una somministrazione sbagliata di gas medicale. L'uomo era entrato al Valduce per essere sottoposto ad un intervento chirurgico alle vie biliari. La sua morte, secondo i periti è dovuta a cause na¬ turali e i magistrati hanno chiuso il caso La decisione della procura della Repubblica di Como di rinviare a giudizio cinque per sone per la morte della donna di Cadorago ha fatto riemergere dalla memoria interrogativi sorti nel gennaio dello scorso anno, quando si incominciò a parlare di collaudi non eseguiti dopo l'ammodernamento della sala chirurgica di ginecologia. Dominga Greco Taborelli era entrata in ospedale per un ra schiarili-ilt<> ed era la prima paziente a dover essere operata nella sala chirurgica appena rimodernata. Dopo la morte della donna, fu la stessa direzione t.anitaria dell'ospedale Valduce a richiedere l'intervento della magistratura: una prima autopsia aveva infatti accertato che la donna era morta per asfissia. I periti, al termine di un'indagine che è durata più di sei mesi, hanno confermato l'errore avvenuto durante l'intervento chirurgico. Marco Marelli

Persone citate: Antonio Cirillo, Antonio De Cata, Elio Bassetti, Giuseppe Cardia, Greco Taborelli, Luciano Tadini, Maurizio Benfanti

Luoghi citati: Brunate, Cadorago, Como