Bucarest proibisce la visita dell'ex re di E. St.
Bucarest proibisce la visita dell'ex re ROMANIA . All'ultima ora: «Venga dopo le elezioni» Bucarest proibisce la visita dell'ex re BUCAREST NOSTRO SERVIZIO I! governo di Bucarest ha detto no a re Michele: questo periodo di tensioni preelettorali non è il più adatto al ritorno in patria del vecchio monarca. Re Michele, 68 anni, costretto dai comunisti ad abdicare nel 1947, aveva chiesto di poter compiere una visita privata in Romania per le feste di Pasqua. Il governo del Fronte di salvezza nazionale gli ha chiesto di rinviare il viaggio «dopo le elezioni del 20 maggio». Il comunicato governativo fa notare che la visita avrebbe dovuto svolgersi in piena campagna elettorale «mentre organizzazioni estremistiche incitano apertamente alla violenza». Perciò «la venuta dell'ex re in questo periodo sarebbe tale da esacerbare i conflitti esistenti, mettendo così in pericolo la sua sicurezza personale». L'ex sovrano avrebbe dovuto arrivare oggi in Romania e fermarsi una settimana. Bucarest si è detta comprensiva nei confronti della richiesta dell'ex re ma, dice il comunicato ufficiale, «l'annuncio fatto dai mezzi d'informazione dell'intenzione dell'ex re di Romania ha scatenato forti reazioni ostili da parte di vari partiti politici del Paese». Nel gennaio di quest'anno un sondaggio condotto a Bucarest per la rivista francese «Paris Match» ha rivelato che la maggior parte degli intervistati, il 7B por cento, non era favorevole al ritorno dell'ex monarca nel Paese. La famiglia reale aveva commentato i risultati dell'indagine facendo notare che un sondaggio condotto tra 817 abitanti della capitale non rifletteva i sentimenti di tutta la nazione. In Romania, la possibilità di un ritorno alla monarchia è sostenuta dal partito nazionale liberale e dal partito dei conladini. L'improbabile ripristino della monarchia permettererebbe al re esiliato, che ora vive in Svizzera, di salire sul trono per la terza volta. Re Michele governò infatti, per un breve periodo, quando era bambino negli Anni Venti e poi di nuovo dal 1940 al 1947, l'anno dell'abdicazione forzata. L'ex sovrano romeno è l'unico capo di Stato sopravvissuto alla seconda guerra mondiale. La sua lotta contro l'occupazione gli garantì l'appoggio alleato (fu decorato da Truman e da Stalin) e la devozione di molti romeni. Nelle interviste del dopo Ccausesfiu, re Michele ha detto più volte di sentirsi il vero capo di Stato della Romania: «Considero un documento di abdicazione firmato sotto minaccia assolutamente nullo. Mi ritengo il capo di Stato romeno». [e. st.]
Persone citate: Re Michele, Stalin
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