Berlusconi: maxi-ritiro per entrare nella leggenda

Berlusconi: maxi-ritiro per entrare nella leggenda MILAN I rossoneri sfrattati dallo stadio di San Siro per l'ultima partita di campionato, che disputeranno a Bologna col Bari Berlusconi: maxi-ritiro per entrare nella leggenda Da Ancelotti accuse ad Alemao: «Uno scandalo, poteva continuare a giocare» MILANO. Il pericolo corso a Bologna ha messo in allarme Silvio Berlusconi che ieri è corso a Milanello per caricare la squadra e convincerla ad effettuare qualche giorno in più di ritiro che dovrebbe partire da venerdì 20 aprile, due giorni prima della trasferta a Verona per la penultima gara di campionato e prima della sfida di Coppa Italia con la Juve. «Ci attendono 5 gare in 16 giorni — ha detto il presidente rossonero — che possono fare entrare il Milan nella leggenda. Possiamo conquistare oltre allo scudetto anche la Coppa Campioni e la Coppa Italia. Così ho deciso questa visita a Milanello per stare vicino alla squadra in un momento tanto delicato e convincerla a fare qualunque sacrificio per centrare i tre obiettivi». Riguardo a Bologna e al gol non concesso da Lanese ai rossoblu, Berlusconi ha ribadito che «domenica il Milan non è stato minimamente aiutato dal direttore di gara che non ha rilevato il fallo di Marronaro su Filippo Galli nell'azione della rete contestata. Comunque non faccio alcuna colpa a Lanese che aveva la visuale impedita da un nostro giocatore». Sul giallo Alemao, il presidente ha espresso grande fiducia nella giustizia sportiva che «deve saper leggere molto attentamente quanto è accaduto a Bergamo e trarre le debite conclusioni. Comunque rifiuto di credere che il presidente Matarrese, come ha riportato qualche giornale, abbia espresso la convinzione che il Napoli avrà partita vinta a tavolino». E per quanto riguarda il testa a testa con i partenopei, Berlusconi ha aggiunto: «La nostra corsa allo scudetto è resa più difficile dal fatto che siamo impegnati su più fronti. Ma grazie alla panchina lunga sapremo superare questo momento. Spareggio? Speriamo che non sia necessario». Sul caso Alemao è intervenuto anche Ancelotti che proprio ieri ha ripreso la preparazione dopo due settimane di sosta per uno stiramento: dovrebbe rientrare in squadra contro il Bayern. Il centrocampista rossonero ha affermato che «si è trattato di un fatto scandaloso perché il brasiliano era senz'altro in grado di giocare». Un convincimento che sembra comune a quasi tutti i milanisti. Infine Berlusconi ha accolto con rassegnazione la decisione del Comune di Milano di chiudere San Siro il 25 aprile, dopo la disputa della finale di Coppa Italia con la Juventus, quando verrà inaugurato anche il terzo anello, per sistemare il terreno di gioco. «Vorrà dire che l'ultima gara di campionato con il Bari la giocheremo a Bologna, uno stadio bello e accogliente. Purtroppo il Comune non poteva fare diversamente». La giunta municipale ha fatto questa scelta perché sulla scorta delle relazioni pervenutegli dalle imprese che hanno in gestione la manutenzione del tappeto erboso, prima dei mondiali sarà sufficiente sistemare la parte centrale del terreno, circa 3000 mq sui 5000 complessivi in quanto le fasce laterali sono a posto. E per fare questo trapianto occorrono 5 giorni lavorativi più altri 25 per consentire all'erba nuova di attecchire. L'impianto sarà così pronto entro fine maggio. Né, come ha spiegato l'assessore alle Sport Malena, sarà necessario disputare un'amichevole di collaudo come richiesto dal segretario generale della Fifa Neùberger perché il regolamento internazionale non lo prevede. Malena ha inoltre spiegato che «nel caso l'erba nuova risulti di un colore diverso il terreno verrà ir¬ rorato con una sostanza chimica speciale per renderlo tutto uniforme». Dopo i mondiali l'intero prato sarà rifatto per essere pronto per la nuova stagione. I lavori, che costeranno in totale circa 100 milioni, saranno eseguiti a cura della società veneziana Optima, di Fran Tornasi, organizzatore del concerto dei Pink Floyd a Venezia dello scorso anno che ha quasi devastato piazza San Marco, che in base a un accordo già stipulato con il Comune potrà rivendere le zolle ricordo al termine del mondiale. Tornasi ha garantito di riuscire a incassare circa 2 miliardi da questa vendita e che il 30 per cento del ricavato verrà girato al Comune. Un accordo molto simile a quello stipulato dallo stesso Tornasi con il Coni per il tappeto erboso dell'Olimpico. Nino Sorniani