Il caso Europrogramme di R. G.

Il caso Europrogramme Il caso Europrogramme Cise chiede i danni ai «denigratori» MILANO. Il caso Europrogramme riserva nuove sorprese. L'ultima è di ieri ed è molto curiosa. La Cise, la società fondata dai sottoscrittori dell'ex fondo di Orazio Bagnasco, ha annunciato l'avvio di un'iniziativa giudiziaria civile nei confronti di giornali, giornalisti; politici e finanzieri che sarebbero stati i protagonisti di una «congiura» contro Europrogramme. Panorama, la Repubblica, l'Espresso, Giuseppe Turani, Gianpaolo Pan sa, Isidoro Albertini, Guido Rossi, Giovanni Golia, Bruno Visentini e altri avrebbero ordito, secondo il presidente della Cise, Francesco Anastasia, «un disegno volto a destabilizzare il fondo Europrogramme '69 a svantaggio dei sottoscrittori». Per questo la Cise chiede un risarcimento di 400 miliardi. I protagonisti di questa iniziativa hanno deciso di coinvolgere anche Carlo De Benedetti. Come mai? Gli amministratori della Cise sono convinti che il vero acquirente del patrimonio del fondo Europrogramme non sia la Sasea di Florio Fiorini, ma la Lasa, società immobiliare di De Benedetti. «Abbiamo le prove». Quali? L'avvocato Giacomini precisa che «quando fu firmato il contratto tra Ifi-Interfininvest e la Sasea, nella stanza accanto c'erano alcuni rappresentanti del gruppo De Benedetti». L'iniziativa della Cise suscita naturalmente più di un interrogativo. Perché iniziare la causa civile proprio oggi che il caso del fondo sembra avviato a soluzione con il rimborso delle quote dei sottoscrittori? Perché teorizzare ipotetici complotti sulla base di articoli o dichiarazioni di quasi dieci anni fa? Forse per cercare una nuova strada per portare a casa un po' di quattrini. Orazio Bagnasco, chiamato in causa dalla Cise, ha precisato «che quella dei sottoscrittori è una loro azione autonoma, io personalmente con l'Europrogramme non c'entro più da anni». «Mi sembra ovvio - ha aggiunto - che i sottoscrittori con¬ tinuino tenacemente a difendere i propri interessi e che siano stati stimolati alla recente azione dall'aver appreso che chi avrebbe, in ultima analisi, rilevato l'intero patrimonio dell'Europrogramme, apparterrebbe agli stessi gruppi che hanno condotto alla furibonda campagna di stampa contro l'Europrogramme stessa, anche se, dicono i denuncianti, sono ora nascosti dietro società di comodo». Anche la Sasea e la Lasa hanno replicato alle accuse della Cise. la finanziaria di Fiorini ha precisato di aver ceduto «alcuni cespiti ad un gruppo di investitori milanesi di cui fa parte la Lasa, gli altri immobili sono in corso di vendita a differenti soggetti». La Lasa, infine, ha fatto sapere di considerare «del tutto infondati i rilievi mossi dalla società Cise e dal sig. Bagnasco e abbiamo pertanto dato incarico ai nostri legali di assumere ogni iniziativa opportuna per tutelare il nome della società in tutte le sedi», [r. g.]

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