Uova, prezzi in discesa

Uova, prezzi in discesa Uova, prezzi in discesa E i negozianti ne vendono di più La «dolce Pasqua» degli italiani, quest'anno non dovrebbe costare troppo cara, o almeno non molto più cara di quella del 1989. Le prime valutazioni sui prezzi dei dolci tradizionali di questo periodo danno infatti segnali confortanti sia per i consumatori, dato che gli aumenti saranno contenuti, sia per le aziende che, proprio grazie ai prezzi senza impennate, non si aspettano grandi difficoltà a smaltire la produzione di uova e colombe. «Il mercato - confermano all'Associazione Industrie dolciarie italiane - sarà positivamente influenzato dal fatto che gli aumenti di prezzo saranno abbondantemente al di sotto del tasso di inflazione; anzi, per le uova di cioccolato molte aziende hanno deciso di non ritoccare i listini del 1989. Prevediamo, rispetto all'anno scorso, un incremento della vendita di uova e colombe nell'ordine del 2-3 per cento». Le cifre della produzione 1989 parlano di 5600 tonnellate di uova di cioccolato, pari a circa 290 miliardi. Per le colombe le tonnellate furono 18.200 {controvalore 83 miliardi) di queste più specificatamente 13.400 tonnellate hanno riguardato le colombe tradizionali e 4800, per 40 miliardi di lire, le «speciali» (con glasse e farciture). Resta però su questi prodotti la difficoltà delle aziende nella gestione del prezzo, soprattutto nei confronti della grande distribuzione. «Il mercato delle uova pasquali - dicono alla Ferrerò - si caratterizza per un basso grado di concentrazione industriale e quindi per un'estrema polverizzazione dell'offerta. Le principali marche nazionali si aggiudicano il 22 per cento del mercato, mentre il resto è appannaggio di piccoli produttori che lavorano a livello locale. C'è da aggiungere che, come in tutti i mercati tipici di ricorrenza, i consumi si concentrano in un arco di tempo estremamente ridotto e ciò contribuisce a creare un affollamento di marche spesso caotico che tuttavia stimola i produttori ad emergere con continui miglioramenti e diversificazioni delle loro proposte». Ma vediamo i prezzi. Secondo il Consorzio italiano distribuzione (leader della Confcooperative nel settore della distri¬ buzione) le quotazioni delle colombe pasquali valleranno tra le 9280 e le 8900 il chilo nei supermercati e nelle grandi aree distributive. L'anno scorso erano sulle 8400-8200 lire, poi scese a 6300-5900 nella fase finale della vendita; sotto questo profilo anche il 1990 non farà eccezione, nei giorni successivi alle festività è prevista una riduzione dei prezzi compresa tra il 15 e il 25 per cento. «Nonostante il tentativo di coordinamento in atto da parte dei distributori e delle aziende afferma Gennaro Landi, direttore commerciale del consorzio - il mercato rimane in una situazione di forte competitività, tale da provocare una mancanza di omogeneità ed un sensibile divario di prezzi nelle diverse fasi di vendita del prodotto». Più difficile fare previsioni per quel che riguarda le uova di cioccolato, vista la già accennata forte frammentazione del mercato. A grandi linee, parlando di prodotti di marca, il prezzo varierà dalle 9800 lire dell'uovo classificato «per bambini» alle 50 mila di quelli «per adulti». Vanni Cornerò

Persone citate: Gennaro Landi, Vanni Cornerò