Repubblica fra cielo e vuoto

Repubblica fra cielo e vuoto Un simposio internazionale a Mulhouse sulla Francia del 1789 Repubblica fra cielo e vuoto Quando la lotta per Videa diventa regime ■m ti MULHOUSE ■ I 01 accettate la Repubblim ca, sia: ma accettate anW che la Rivoluzione?»: doI I manda d'altri tempi, che il rivoluzionario francese Paul Bourgois rivolgeva due secoli or sono ai suoi concittadini. La. provocazione oratoria coglieva bene il nesso tra forma istituzionale e implicazioni politicosociali: la «repubblica» del 1792, per la quale ogni cittadino francese doveva vivere o morire, concretizzava le aspirazioni del secolo dei Lumi, liberava le coscienze dalla tutela della Chiesa, fondava la «citoyenneté», chiamava a raccolta la nazione prima davanti agli «aristocratici», poi davanti agli «stranieri», quindi davanti ai «nemici». Di li a poco l'atto rivoluzionario contro secoli di Antico Regime, l'esecuzione di Luigi XVI, avrebbe aperto la via alla svolta robespierrista, fondando la repubblica sociale dove «libertà» si sarebbe coniugata con «uguaglianza». E questo binomio' avrebbe dato la .sua impronta alla tradizione socialista europea del XIX secolo. L'idea «rivoluzionaria» di repubblica ha lasciato un altro messaggio: l'impegno del popolo «tutto intero». Oggi sappiamo che tra il 1792 e il 1799 non ci sono state «una» ma «delle» repubbliche e che i ritmi della Francia rurale non erano certo quelli della borghesia urbana o della sanculotteria. Sappiamo anche che le controrivoluzioni la Vandea, la «Chouannerie» sono state delle vere sollevazioni popolari, «bianchi» contro «blu», «blu» contro «bianchii*, Sono rari nella storia i momenti in cui gli uomini e le donne sentono di averi; il potere e il dovere di prendere parte agli avvenimenti attivamente e personalmente. In un Paese dove i movimenti oscillanti di adesione e di rifiuto variano secondo il numero dei tradimenti certi o supposti e sotto l'effetto realidelia guerra contro lo straniero, coloro che si impegnano non lo fanno soltanto per assicurarsi un pezzo di pane. Essi agiscono in nome di un'immagine idealidi se stessi e della collettività alla quale appartengono e. cosi agendo, essi rischiano la propria testa. Onesta grandezza epica della repubblica rivoluzionaria (profondamente avvertita da storici comi- Michelet o Jaures) è l'eredita moraliche l'ultimo scorcio del XV111 secolo ha lasciato alle generazioni future. Questo patrimonio storico e ideale oggi ha ancora valore? In quest'Europa di repubbliche e rimasto il lievito rivoluzionario del '92? Si- Io sono domandati a Mulhouse, in un grande smino sio internazionale, studiosi dell'Est o dell'Ovest, rumiti por dibattere Milla (Storia dell'idea di repubblica» Ne sono emersi ì percorsi di un ideale che ha ani malo gli sforzi migliori del se cnlii scorso [Mazzini, il 1848, la Comune) por poi scadere, poco a poco, in ima semplice forma istituzionale (Guardiamo al l'oggi ha detto Carvalho Moment, dell'università di Colin bra in Italia la repubblica ha segnalo il passaggio dalla ditta tura fascista alla democrazia, in Spagna lo stesso passaggio e stato invece segnato dalla trio narrimi Paradosso della stona ' O non piuttosto la dimostra/io ne (In- (repubblica* e un gasi io vuoto se non lo si riempie di contenuti etici e politici?». Cento esempi diversi: le «repubbliche democratiche» annegate nelle degenerazioni del «socialismo reale»; le repubbliche senza partecipazione dell'Occidente; le repubbliche diventate regimi; l'attualità della Francia, dove lo straniero era considerato cittadino nel periodo della repubblica rivoluzionaria (pensiamo all'inglese Thomas Paine, diventato membro della Convenzione) e oggi gli è negato l'accesso alla cittadinanza an che solo a livello municipale. E proprio sul «caso francese» i partecipanti al congresso hanno insistito per lanciare un al lamie. «La Va Repubblica ha celebrato i fasti del bicentenario — ha detto Daniel Ligou, dell'università di Dijon mettendo in scena uno spettacolo commercializzato in ogni forma, ma ricco anche di appunta menti scientifici. Poi. concluso il 1989, la commissione governativa per il bicentenario è stata-sciolta. Se qualche iniziativa e anidra in piedi, il inerito e delle singole università. Ma dov'è lo Stato? Non si celebrerà il '927 è il '93 giacobino'' 11 bicentenario e stato solo una « .< danza rituale? Parlari- di repubblica, vuol diri' parlare di rivoluzione frali irsi- «Alle sughi- della nuova Europa concludo Ligou occorre rivitalizzare l'idealo re pubblicano ripercorrendo la stona delle sue origini Una n flessione che sappia renderò ra gione dei conflitti i' delle ioli tniddi/.ioiu. della distanza che spesso corre ira prìncipi e rnc vimento reale mu soprattutto una riflessione chi- restituì*.' a senso ai fondamenti dell'idea di repubblica pari capa/ione, de rnocrazio, liberto, uguagliali za» Gianni Oliva L'emblema del Terzo Stato durante la Rivoluzione francese

Persone citate: Carvalho Moment, Daniel Ligou, Gianni Oliva, Jaures, Luigi Xvi, Mazzini, Michelet, Paul Bourgois, Thomas Paine

Luoghi citati: Europa, Francia, Italia, Mulhouse, Spagna