Banche chiuse, interviene Donat-Cattin

Banche chiuse, interviene Donat-Cattin Banche chiuse, interviene Donat-Cattin Disagi in tutta Italia, all'asciutto gli sportelli Bancomat ROMA. Black-out anche oggi delle banche e delle casse di risparmio per lo sciopero dei 320 mila lavoratori del settore contro il mancato rinnovo del contratto nazionale Come già ieri. quasi tutti i 10 mila sportelli distribuiti sul territorio nazionale sono rimasti chiusi, impedendo il ritiro e il deposito di denaro, il pagamento delle cambiali, l'acquisto ufficiale di monete estere, qualsiasi collegamento con le Borse. Prima di Pasqua, probabilmente, non ci saranno altre agitazioni, ma è certo che l'offensiva dei bancari riprenderà subito dopo con particolare asprezza se la vertenza non potrà essere sbloccata domani nel corso di un nuovo tentativo di conciliazione del ministro del Lavoro Donat-Cattin, che ha ottenuto ieri un mandato ampio dal presidente del Consiglio Andreotli e si appresta a giocare tutte le carte per riapri re la trattativa sulla proposta da lui stesso presentata nella scorsa settimana e arrivare al traguardo. «Vi sono margini per negoziare - osserva Donat-Cattin - e bisogna farlo. Le aziende avrebbero potuto evitare di ritirarsi dalla trattativa». Tanto più, rileva il segretario confederale della Fabi-Cisl Fausto Nucci, che vi era un precedente significativo da non domenticare. «Quando il ministro presentò la sua ipotesi di mediazione per l'area contrattuale - precisa Nucci - le aziende chiesero una serie di modifiche e per ben tre volte il discorso è stato ripreso prima di arrivare all'accordo. Ora non si vede il perché, di fronte a una richiesta di chiarimenti e di integrazioni avanzata questa volta dai sindacati in particolare sui miglioramenti economici e l'orario di sportello, l'Assicredito si sia ribellata affermando l'intangibilità della proposta ministeriale e abbandonando il tavolo». Nucci insiste: «Condividiamo la fermezza del governo rispetto a rigidità delle imprese che appaiono ancor più inopportune alla luce di quanto è avvenuto o sta avvenendo in altri negoziati contrattuali, a cominciare da quello per i lavoratori della sanità». Rilanciando, il segretario confederale della Cisl Luca Borgomeo, sostiene che l'isolamento dell'Assicredito dimostra ormai l'inadeguatezza di questa associazione ad affrontare i gravi problemi dell'intermediazione finanziaria: «Sarebbe necessario che le istituzioni e le organizzazioni competenti (ministero. Banca d'Italia e Abi) pervenissero ad una profonda ed attenta riflessione sul ruolo di questa associazione incapace di stare al passo con la trasformazione del sistema». Inoltre, l'autonoma Fabi conferma che «ove la vertenza non si risolvesse positivamente e in tempi rapidi, le azioni di lotta saranno adeguatamente intensificate». In questo caso, secondo la Fabi, gli ulteriori disagi per l'utenza saranno del tutto addebitabili cagli inammissibili atteggiamenti delle aziende di credito sul rinnovo di un contratto che è scaduto alla fine di dicembre 1988». Ed ancora Antonio Fernandez, segretario generale del Silcea-Cisal, sottolinea come i bancari, con la massiccia chiusura degli sportelli abbiano ribadito la volontà di ottenere adeguati aumenti economici che, guardando pure al risultato di altri settori (sanità e militari), tengano conto delle peculiarità professionali della categoria. Gian Carlo Fossi Sciopero bancari. L'adesione alla protesta è slata del 90%

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