In lotta per un figlio

In lotta per un figlio «Legami di famiglia» di Kaplan con Glenn Close In lotta per un figlio Il drammàtico problema delle adozioni in un film mediocre La protagonista tenta la difficile ricerca di un nuovo ruolo UN film mediocre per un problema molto contemporaneo, che specialmente in Italia sembra essersi adesso straordinariamente esteso: quello delle coppie coniugali sterili, desiderose di figli, che decidono di adottare un bambino. Glenn Close e James Woods, quarantenni benestanti americani di Seattle, dopo ripetuti tentativi, cure fastidiose e brucianti mortificazioni, si rivolgono a un'agenzia specializzata, che li mette in contatto con Mary Stuart Masterson, diciassettenne incinta disposta a cedere il figlio futuro, e con il ragazzo padre Kevin Dillon. La coppia matura segue affettuosamente e apprensivamente la gravidanza, cerca di stabilire un'amicizia con la ragazza, assiste al parto, vede nascere con gioia il bambino che sarà loro; e patisce una crudele delusione quando la madre cambia idea, non vuol più lasciare il neonato. La coppia adolescente cerca con amore e volontà di allevare il bambino ma è senza soldi, senza casa, senza lavoro, non riesce a occuparsene come si deve, non ce la fa, alla fine lo riporta agli aspiranti genitori adottivi: «E' questo, il suo posto. Ditegli che gli abbiamo voluto bene, se dovesse chiedervelo». Il meglio della storia sta nel rapporto difficile, nel confronto-contrasto tra la coppia borghese matura e la giovane coppia proletaria, tra i diversi temperamenti e valori, tra due modi di voler essere o d'essere genitori (per colmare vuoti affettivi e completare un'immagine sociale; per naturalezza biologica e amore imprevidente). Prodotto da Lawrence Kasdan, regista di «Turista per caso», scritto da Barbara Benedeck, sceneggiatrice de «11 gran¬ de freddo», il film sembra più volontaristico che sentito; e degenera spesso in tediosa melensaggine l'intento di raccontare una vicenda senza cattivi, quattro persone per bene che hanno tutte le proprie giuste ragioni e i propri sentimenti rispettabili. Si capisce che Glenn Close, protagonista di «Attrazione fatale» e de «Le relazioni pericolose», desiderasse cambiare ruolo, recitare per una volta un personaggio positivo: ma è come dare alla strega di Biancaneve la parte di Biancaneve. [1. t.] LEGAMI DI FAMIGLIA (Immediate Family) di Jonathan Kaplan con Glenn Close, James Wood, Mary Stuart Masterson, Kevin Dillon Produzione americana 1989 Drammatico Cinema Studio Rltz di Torino

Luoghi citati: Italia, Seattle, Torino