Mullova-Canino con Brahms le vette più alte di P. Gal.

Mullova-Canino con Brahms le vette più alte Unione Musicale Mullova-Canino con Brahms le vette più alte TORINO. Programma molto classico quello scelto da Viktoria Mullova, giovane e affermata violinista sovietica, per il concerto tenuto all'Auditorium con il pianista Bruno Canino. Apriva Beethoven con la Sonata op. 23 il cui slancio tempestoso è come addolcito dalla tonalità di la minore assai meno drammatica del do minore, e volta, piuttosto, alla rappresentazione di turbamenti intimi, quasi segreti. La Mullova e Canino l'hanno intesa, giustamente, così, senza strafare nell'espressione patetica, con una misura e un garbo molto appropriati. Stessa impressione in Schubert che seguiva con la Sonata (Duo) in la maggiore op. 162 e con il Rondò in si minore op. 70 intrisi entrambi di lieto spirito viennese: melodie argentine, ritmi scattanti, affabile immediatezza nell'espressione, scarse o inesistenti le ombre malinconiche che tanto sovente s'allungano sulla grande produzione schubertiana. Applausi, ancora, per Canino e altrettanti per la Mullova: piace, evidentemente, la compostezza del suo stile, il dominio sicuro della tecnica, la naturale eleganza del periodare. Qualità di prim'ordine che fanno delle sue esecuzioni splendidi componimenti, non ancora veri e propri saggi critici. Il concerto si è concluso in bellezza con la Sonata in re minore di Brahms che volava alta su tutti gli altri pezzi in programma e che ha trascinato il simpatico duo all'esecuzione più convincente della serata, seguita da un profluvio di bis. [p. gal.]

Persone citate: Beethoven, Brahms, Bruno Canino, Mullova, Schubert, Sonata, Viktoria Mullova

Luoghi citati: Torino